Questo disegno a inchiostro di china lo feci, mi pare, nel ’78-’79, gli anni per me della presa d’atto della sconfitta politica. Ce ne sono altri che hanno come tema un sentimento di sconfitta e di morte. La nuvola nera di sfondo è il simbolo ridotto all’elementare di una battaglia. Echi in me dei Sepolcri di Foscolo: e all’orror de’ notturni/ silenzi si spandea lungo ne’ campi/di falangi un tumulto e un suon di tube/e un incalzar di cavalli accorrenti/ scalpitanti su gli elmi a’ moribondi,/e pianto, ed inni, e delle Parche il canto. Un combattente e il suo cavallo e lance che li sfiorano. I tre elementi li ho disegnati in modo schematico, forme appiattite, da cartoni animati. Il cavallino – collo e testa sproporzionate rispetto al corpo – sembra ritagliato dal compensato (attività che facevo da bambino con un seghetto; mio zio Vincenzo che aveva una segheria nella Salerno del dopoguerra mi forniva gli scarti ). Anche i giavellotti sono ridotti quasi a frecce segnaletiche. E la figura che saltando dal cavallo e pare evitare i giavellotti-frecce in effetti compie il gesto disperato di un suicida: il suo balzo non è di salvezza, ma un precipitare in una buca buia.
[15 marzo 2012]
bello! continua, ti prego!auguroni a tutti in quella casa
Caro Ennio,complimenti per i tuoi disegni. I tratti veloci, come per non perdere l’essenziale il significativo , mi piacciono molto. E’ un disegno che sembra voglia raccontare tutto attraverso una linea che spesso sembra non interrompersi mai. Un pensiero che insegue il tratto o meglio viceversa. E’ un litigio tra te e la matita che vuole dare un risultato di chiara ambiguità, uno squilibrio di equilibri e ti assicuro non è un gioco di parole è una forte proiezione di percezioni reali di un mondo che offre realtà da conquistare, disegni direi da condottiero. Ciao Emy