Questa è una serie di disegni fatta negli anni Settanta (tra 1976 e 1978 soprattutto). Ha un legame con alcuni ritorni al mio paese d’origine (Baronissi di Salerno). Gli alberi sono rappresentati come tronchi scheletrici, quasi ossificati e senza fogliame (tranne in “Uomo e albero, 1976”, dove, sempre schematicamente, il fogliame si tramuta in contorti geroglifici). O sono ridotti a stecchi, a fascine (si raccoglievano per bruciarle nei focolari e scaldare). Goffaggine delle posture delle figure. Volti-maschere che esprimono stupore e sorpresa. O, quando il volto è più elaborato (come in “Contadino, 1978 circa”), durezza, diffidenza e scetticismo. Mani e braccia sembrano voler trattenere qualcosa. Un “fagotto carbonizzato” come nella figura rannicchiata (e senza volto) di contadina del 1986: di fascine, di ricordi.
[30 dicembre 2012]
Contadino tra gli alberi, anni ’70 circa
Contadino e albero, 1976
Uomo e albero, 1976
Contadina che porta fascine, 1976
Contadino, 1976
Contadino al bivio, 1976
Paesana, 1977 circa
Contadino, 1978 circa
Contadino, 1978 circa
Contadino, 1979
Contadina con fagotto carbonizzato,1986
* Tutti i disegni ( a china o con la biro) non superano le dimensioni 10 x 10 circa.
Titolo: "Contadino tra gli alberi"Sulla stessa barcadi Rita SimonittoQuanto dura la pena del passoTra volti incassati e chiniScarne le braccia che portano al cieloLa speranza-non-più perché ridottaA fantasma di se stessa.Allora non colomba ma nemmeno corvoSu questa zattera che non salva nessuno.Laggiù gli allineati stanno a guardare.Rita S.