SEGNALAZIONE

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Lunedì 5 maggio alle 18,30

presso la libreria Minimum fax in via della Lungaretta 90/e  a Roma

Presentazione del n.10 di “POLISCRITTURE”

semestrale di cultura critica e scritture plurali

centrato sul tema della paurainterventi e letture di: Fabio Ciriachi, Marcella Corsi, Salvatore Dell’Aquila, Andrea Di Salvo, Francesco Di Stefano, Anna Loriedo, Roberto Renna, Anna Maria Robustelli

    per ristabilire una tensione costruttiva tra scrittura e impegno

3 pensieri su “SEGNALAZIONE

  1. A questa importante rivista va tutto il mio grande apprezzamento . Auguro buona lettura a tutti
    e come diceva Katherine Mansfield: -Il piacere di leggere è doppio quando può essere condiviso- . Un caro saluto da Emy

  2. Faccio i miei auguri per la buona riuscita di questo evento.
    Rispetto al progetto di *ristabilire una tensione costruttiva tra scrittura e impegno* mi trovo molto solidale e mi spiace di non poter esserci, a Roma.
    Questo progetto, poi, mi sembra in linea con quanto emerso dai commenti al recente post “2034 ???” di Paolo Pagani.
    E, quanto alla data di Maggio e alla *tensione costruttiva tra scrittura e impegno*, non poteva non venirmi in mente il “si può cantare e lottare” di questa canzone di Ivan Della Mea che tanta emozione mi diede allora (e, sinceramente, me la dà anche oggi!).

    Ivan Della Mea – 1969

    Venne Maggio e fu speranza e fu bandiera
    bella e nuova e ritta sulla barricata.
    Io pensai che la lotta va vissuta
    che la lotta va vissuta, e non cantata.
    E Giuan è morto dentro, senza affanni…
    “Senti un pò,…”,
    ma “senti” un ostia: Giuan è morto!
    Morto a Roma e a Milano e a Torino,
    morto a Pisa e a Parigi e a Berlino.
    Io avevo un caro amico, nome Franco,
    si diceva “E’ arrivato un vento nuovo!”,
    forse c’è ancora spazio nel Partito,
    forse, spera, credi,… leggi L’Unità!
    E mi sono ritrovato appeso al vetro
    del P.C.I. e del P.C.F. e son crollato.
    Il mio amico è rimasto nel Partito,
    ma io non sapevo più che cosa fare!
    Beh, compagni ero proprio nella palta,
    “Viva la contraddizione!” ho anche urlato,
    come un cervello disidratato
    buono ormai per fare della solidarietà.
    La speranza è l’amore che ho sposato,
    che mi ha dato fiato per ricominciare.
    Se Giuan è morto, può risuscitare!
    Oggi so: si può cantare e lottare!

    R.S.

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