UN VIVACE SALUTO
serata in ricordo di
FRANCO FORTINI (1917-1994)
Intervengono:
Ennio Abate, Sulle ‘disobbedienze’ di Fortini
Sergio Bologna, Aver cura dell’eredità di Fortini
Luca Daino, Fortini poeta
A seguire:
ESISTE LA PRIMAVERA
Omaggio a Franco Fortini
Voce e regia di Andrea De Luca
Vivere Fortini, seguendo le tracce delle voci ricorrenti nelle composizioni con una particolare attenzione ai motivi ritmico-musicali, attraverso la molteplicità e la complessità dei registri della sua poesia: dure visioni, scansioni profetiche, recitativi, scene di piccola e grande crudeltà. Lacerazioni tra gli uomini e negli uomini (chi sono i nemici? e gli avversari?). Una passione e le sue ragioni, l’ira, l’ironia e – costante – il confronto con i “destini generali”.
Una ricerca di polifonia per voce sola, un viaggio attraverso i testi provenienti dalle raccolte pubblicate, nel quale, a volte, la parola cede, o vorrebbe cedere, al canto. Un atto di memoria.
Per un ricordo che ci innamori.
Sì, per un ricordo che ci innamori, e che persone addentro alle virtualità possano mettere in piedi quanto richiesto dal blog di poesia di Luigia Sorrentino: l’invio – mi pare venga chiamato “PM4”, o “MP4” o altra simile sigla -, di una cassetta per “un poeta legge un poeta”, in cui i poeti addentro al virtuale sceglieranno un poeta – “noto”, è la richiesta -, della seconda parte del Novecento, ne leggeranno dei versi e…
(Tutti i particolari in cronaca del blog).
DIARIO/SBRATTO
A Calusca City Light per commemorazione Fortini
Un po’ di gente: reduci anni 70. Rivedo Paolo Rabissi. Mi avvicina Piergiorgio Siena, amico di Tagliafierro e narratore. Rivedo la Pinuccia ( Samek?) , che si ricorda di alcune lotte fatte insieme quando eravamo insegnanti. Quanto tempo fa? Boh. E anche Gabriella (?) amica della Nuccia, che doveva venire ma non è poi venuta. Rivedo Gusso, Giovannetti e Pezzella, che mi dà i segnalibro su cui disegnare e/o scrivere un breve testo per il progetto “Erbario/Bestiario” del suo «Archivio Dedalus». Non sapeva nulla delle iniziative su Fortini che abbiamo fatto alla Libreria di via Tadino. Guarda un po’ in che scompartiment i stagni lavoriamo!
Luca Daino ha commentato alcune poesie di Fortini. Io ho ripreso in sintesi la mia relazione su «Disobbedienze» fatta alla Libreria di Via Tadino.
Volevo sentire soprattutto cosa avrebbe detto il sempre puntuale Sergio Bologna. Ha ricordato la nascita del Centro Fortini a Siena. Proprio in quell’università di sinistra, in cui Fortini aveva insegnato, e che è poi risultata la più corrotta. (Non sapevo di certi particolari. Pensavo che il marcio riguardasse soprattutto il Monte dei Paschi). Oggi è allo sfascio. Riferisce di un sindacalista della CGIL che aveva consigliato al rettore di non ricevere i rappresentati dei precari. (Si era nel 2006, al tempo in cui ci fu un certo movimento dei precari nell’università). Riferisce pure della buona partecipazione dei giovani alle iniziative promosse giorni fa a Siena per ricordare Fortini. A Firenze invece buca. Insiste sul contrasto tra l’insegnamento di Fortini e la corruzione dell’università. Ricorda di averlo conosciuto alla Olivetti. Un cenno al fascino della figura di Olivetti. Ricorda anche che Giovanni Giudici: componeva le sue poesie nell’intervallo di pranzo, che era abbastanza lungo, e gliele faceva leggere in anteprima. E la tenace volontà di Fortini di indagare da vicino, dall’interno, un capitalismo non immaginario. Parla poi sconsolato del degrado attuale della lingua italiana (chi parla più bene l’italiano?). Mentre ai tempi di Fortini la parola pesava ancora («Fortini scolpiva le parole», «le sue parole pesavano»). Oggi non più per l’informatizzazione.
Tristezza mia alla fine. Come un sentimento di tempo bloccato. Davvero intensa e per me più incisiva rispetto a quasi vent’anni fa, quando venne a Cologno per la prima commemorazione di Fortini che facemmo nel 1995, la lettura di testi fortiniani dell’attore Andrea De Luca. Non c’è stato tempo per qualsiasi la discussione.