4 pensieri su “RI-SEGNALAZIONE. A Piateda (SO) il 10 aprile 2015 ore 20,30”
…non riuscendo ad essere presente all’incontro…qui trascrivo una bella poesia di Gianmario Lucini dalla raccolta “Per il bosco”
Guanciali di gioia sulla pietra
dove il crinale accarezza il sorriso del cielo
nel silenzio passiamo i giorni dell’estate;
acceso il viola che trema nel vento
a rammentare che la vita è soltanto un frammento
di tenace poesia,
che la Storia è anche questa lontananza
che non conosce storia,
di magnifici poemi
che non conoscono parole.
Ieri sera mentre andavo in treno a Sondrio per arrivare poi a Piateda, dove si sarebbe tenuta la serata in ricordo di Gianmario Lucini, stavo leggendo le poesie della Dickinson. E ho trovato questa. Non l’ho letta durante l’incontro. C’erano già troppe cose da leggere e dire. La pubblico ora qui per far riflettere quanti non hanno potuto venire. (Astenersi dai commenti…):
Quando gli amici muoiono,
la cosa più pungente
è il ricordo di come si muovevano
da vivi, in qualche precisa occasione;
come vestivano certe domeniche,
una pettinatura,
qualche piccolo gesto ch’essi soli facevano
e che ora è perduto nel sepolcro.
Come furono ardenti un certo giorno:
quasi potresti ritrovar la data,
tanto sembra vicina: ma per loro
sono passati secoli –
come gradivano quel che dicevi;
tu cerchi di toccare quel sorriso,
e le dita s’immergono nel ghiaccio.
Sapresti dire il giorno
in cui tu li invitasti per il tè,
solo un gruppo di amici,
e parlasti con questa cosa immensa
che più non ti ricorda?
Lontano dagli inchini e dagli inviti,
lontano da colloqui e desideri,
e lontano da ciò che noi sappiamo –
questa è la spina più profonda!
(Emily Dickinson, Tutte le poesie, 509, p.567, Meridiani, Mondadori, Milano 1977)
…non riuscendo ad essere presente all’incontro…qui trascrivo una bella poesia di Gianmario Lucini dalla raccolta “Per il bosco”
Guanciali di gioia sulla pietra
dove il crinale accarezza il sorriso del cielo
nel silenzio passiamo i giorni dell’estate;
acceso il viola che trema nel vento
a rammentare che la vita è soltanto un frammento
di tenace poesia,
che la Storia è anche questa lontananza
che non conosce storia,
di magnifici poemi
che non conoscono parole.
(piccoli fiori delle alture)
Il poeta civile laico o credente che sia…
è del parere che il Paradiso in
terra sia possibile.
GIANMARIO LUCINI
RIORDINADIARIO.
Ieri sera mentre andavo in treno a Sondrio per arrivare poi a Piateda, dove si sarebbe tenuta la serata in ricordo di Gianmario Lucini, stavo leggendo le poesie della Dickinson. E ho trovato questa. Non l’ho letta durante l’incontro. C’erano già troppe cose da leggere e dire. La pubblico ora qui per far riflettere quanti non hanno potuto venire. (Astenersi dai commenti…):
Quando gli amici muoiono,
la cosa più pungente
è il ricordo di come si muovevano
da vivi, in qualche precisa occasione;
come vestivano certe domeniche,
una pettinatura,
qualche piccolo gesto ch’essi soli facevano
e che ora è perduto nel sepolcro.
Come furono ardenti un certo giorno:
quasi potresti ritrovar la data,
tanto sembra vicina: ma per loro
sono passati secoli –
come gradivano quel che dicevi;
tu cerchi di toccare quel sorriso,
e le dita s’immergono nel ghiaccio.
Sapresti dire il giorno
in cui tu li invitasti per il tè,
solo un gruppo di amici,
e parlasti con questa cosa immensa
che più non ti ricorda?
Lontano dagli inchini e dagli inviti,
lontano da colloqui e desideri,
e lontano da ciò che noi sappiamo –
questa è la spina più profonda!
(Emily Dickinson, Tutte le poesie, 509, p.567, Meridiani, Mondadori, Milano 1977)
Non conoscevo questa splendida poesia!
grazie Ennio
c.