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Come l’ombra t’avvolgeva e minacciava…
Rannicchìati, torciti
resisti a quell’abbraccio
figura a doppia forma –
biancastra gonna di donna
e saldi i piedi in basso
in alto dal vento tormentata.
Che ti seghettò
la mano impedita
diretta alla pallina-mondo-luna
la chioma
lo scialle sulla spalla ingobbita.
Là nascosto
un volto nuovo
in costruzione.
…un’altra poesia che esorta alla volontà di resistere e alla speranza e sembra rivolgersi alla figura femminile, donna coniglietta spaventata, che nel carboncino appare avvolta dall’ ombra scura di una grande sagoma umana…L’ombra sembra voler intralciare in tutti i modi la donna, bloccandole il movimento, appare a cavalcioni su di lei e l’abbraccia stretta, ha seghettato, come per rinchiuderle in una gabbia, “la chioma/ lo scialle sulla spalla ingobbita”, ma soprattutto la mano che protende verso la pallina.”pallina mondo luna” racchiude tutto quanto permetterebbe alla donna di procedere nella vita presente e verso un futuro: penso il nucleo compatto di autostima e di forza interiore necessario per esserci tra gli altri e nei propri sogni o progetti…Si profila anche un volto nuovo…
…vorrei completare…La donna è sopraffatta dall’ombra che la tiene stretta come nella morsa di una tenaglia e in una posizione del tutto innaturale, per sua fortuna tiene “saldi i piedi in basso…” La mano che sporge in alto, dalla testa ripiegata e dalla spalla ingobbita, per contendere la pallina all’ombra, è rigida, forse staccata dal corpo; pallina e mano in ostaggio all’ombra…Mi piace quell’invito del poeta alla donna “Rannicchiati, torciti…”, quasi si rivolgesse a un feto affinchè si liberi dalla strettoia e cerchi la sua via per il mondo…” Là nascosto / un volto nuovo / in costruzione”…Grazie a te, Ennio