Un film di Daniele Gaglianone sulla Bosnia
Grazie a Lucio Mayoor che mi ha segnalato questo documentario. Ha un ritmo lento. Non ha nulla di spettacolare né vuole strappare lacrime. Ha il merito di far parlare gente comune che con parole semplici fa i conti coi propri lutti e la durezza della storia. [E.A.]
…ringrazio anch’io Mayoor per questo filmato sulla guerra in Bosnia che ha il merito di mostrarci come da un’apparente situazione di “normalità” la tragedia sia già dietro l’angolo, soprattutto quando cova l’odio (anche strumentalizzato) tra i popoli di diverse nazionalità conviventi…un odio che non cessa di esistere dopo la guerra, anzi è centuplicata da ricordo di tante atrocità, come appare evidente dai discorsi dei testimoni delle diverse parti e che fa dire a una di loro “dopo quello che è successo, si puo’ vivere vicini, ma non insieme…”. Fa eccezione solo la ragazza intervistata per ultima che accetta di ritornare a coltivare l’amicizia con coetanei, già amici, dell’altro fronte…Cosi’ il film finisce con una nota di speranza nei confronti delle nuove generazioni…Tra l’altro la stessa ragazza confessa che prima che scoppiasse lei, ancora bambina, era convinta che “la guerra non ci sarà”…e a me questo sembra giusto che l’infanzia non si terrorizzi troppo per quello che verrà, altrimenti vive l’orrore nell’attesa che arrivi, durante e nel ricordo…Per questo ci siamo noi vecchi…
Mi ha colpito anche la testimonianza del giovane professore di storia perchè ad un certo punto, dopo aver raccontato come lui aveva vissuto i fatti, dice esplicitamente che quella era “la sua verità”, quella della sua parte e non gli interessava sapere molto di piu’…Ma da un professore di storia non ci si aspetterebbe una visione piu’ completa e imparziale? I nazionalismi esasperati possono offuscare le menti e dilaniare i popoli…