di Paolo Ottaviani
…pensando a Franco Scataglini e
a “Codicilli – 1. –” di Giovanni Raboni
Nella terra così come l’aprì
il piccone e la pala, nella terra
perseverante e non lieve così
come alcuni vaneggiano, ma terra
dura e paziente che sa trasformare
lentamente le ossa in altra terra
o polvere, non cenere, e che un vento
improvviso la alzi sopra il mare
della luce oltre ogni sfinimento
di ogni immaginazione, per giocare
nel tempo non più nostro
che laggiù ancora ci ama
e che il cielo s’inchini su quel nostro
polveroso trastullo con la brama
calma di un diogemma
venuto dall’Oriente con la flemma
studiata di chi ha vinto
la morte, variopinto
mutare delle cose, come le ossa
rifiorite che spianano la fossa.
“con la brama
calma di un diogemma
venuto dall’Oriente con la flemma
studiata di chi ha vinto
la morte”
interessante lettura del cristianesimo, mi pare.
…trovo bella e coinvolgente questa poesia di Paolo Ottaviani, una preghiera laica dedicata ad un poeta scomparso in cui si traccia un percorso di vita del nostro corpo ,”trastullo polveroso”, oltre la vita in sembianze umane, la terra e il cielo all’opera in luminoso processo di trasformazione: “…con la brama/ calma di un diogemma venuto dall’Oriente con la flemma / studiata di chi ha vinto /la morte…”. In questi ultimi versi il poeta mi sembra alludere ad una continuità nel concetto della trasformazione della materia dei corpi presente nella religione cristiana e orientale (brama)
Caro Paolo, in questa seria riflessione materialistica sulla morte sento un po’ come un’intrusione la venuta di un diogemma dall’Oriente. Mi piace molto invece che tu dica che la terra non è lieve “come alcuni vaneggiano”: la terra ti sia lieve, come dicevano i classici, è un’esortazione che non avrà compimento, purtroppo. Ciao, Walter
Un racconto che si fa poesia dove non dice: sulla morte in terra e su chi l’ha vinta, semidei che comunque lì finiranno, tristemente. Complimenti.
Terra mia
Muoia
il ratto dell’inquietudine
fiorisca il campo tanto santo
all’alito immenso
Rinasce tra le accolte
pietre nere il giallo
celato è il lontano pianto
in questo bisogno d’amore.
Emi
Sono commosso. Grazie di cuore a tutti. Felice per aver ispirato versi “all’alito immenso”.
Sì, è stato un bel momento. Grazie a lei Ottaviani!