di Francesco Di Stefano
Si ciavessi er potere de dispone
d’arifa’ l’Amatrice der futuro,
de quella ormai distrutta p’ogni muro
je lasserebbe pianta e proporzione
e spazzi tali e quali come puro
la Tore co l’istesso campanone,
ma tutto er resto senza discussione
lo butterebbe a mare de sicuro.
Na vorta stabbiliti sti paletti,
na gara t’indirebbe ar monno intero
pe sceje l’ingegneri e l’architetti
che bella la proggetteno e davero
capaci de fa’ in modo che li tetti
nun manneno la gente ar cimitero
manco pen sisma a dieci punto zero.
…terribile l’esperienza di morte istantanea e di morte lenta per agonia di interi paesi, come Amatrice. Alla prima non si può porre rimedio, alla seconda invece sì, come suggerisce Francesco Di Stefano, investendo in opere che salverebbero molte altre vite umane insieme a pezzi suggestivi del nostro territorio…Potrebbe essere utile una petizione su questo progetto?