traduzione e cura di Amedeo Anelli
COMUNICATO STAMPA
Novità / in libreria dal 27 febbraio
Nel giorno in cui il mondo fu creato
di Nikolaj Stepanovič Gumilëv
IL LIBRO
Nel giorno in cui il mondo fu creato è la prima, ampia, antologia italiana di versi di Nikolaj S. Gumilëv (1886-1921), autore russo che molta influenza esercitò sulle generazioni più giovani, nel suo paese, e di cui erano finora note, da noi, solo rare composizioni. La traduzione italiana di Amedeo Anelli, nei suoi ritmi scanditi, restituisce la voce fresca e forte di un protagonista della letteratura internazionale del Novecento: in breve, di un giovane poeta dalla vita intensa, grazie ai suoi viaggi in Europa e in Africa; all’amore ricambiato per Anna Achmatova; alla partecipazione, come volontario, alla Prima guerra mondiale di cui fu un eroico combattente; al suo rientro in patria conclusosi con la morte prematura per una condanna ingiusta. Da La giraffa a La guerra, da Canzone a Spavento stellare o a Non conosco questa vita, il lettore delle poesie di Gumilëv, raccolte in questo volume, ne riscoprirà l’incontro vitale con le meraviglie naturali, gli sconvolgimenti del mondo contemporaneo e la morte. Il tutto all’insegna di una ricerca poetica originale, tesa a sostituire le aure mistiche e remote della poesia simbolista con limpidezza di visione e di stile: con la parola-cosa. Daniela Marcheschi
Nikolaj Stepanovič Gumilëv, fra i maggiori poeti europei di lingua russa, nacque a Kronštadt, nel 1886. È del 1905 la sua prima raccolta poetica Il cammino dei conquistatori. Grande viaggiatore fu più volte in Francia, in Italia e in Africa, partecipando a safari e raccogliendo oggetti e reperti. Nel 1910 sposò la poetessa Anna Achmatova e pubblicò la raccolta Le perle. Nel 1913 fondò con altri poeti l’Acmeismo. Gumilëv scrisse poi diversi articoli teorici e fu un finissimo traduttore da diverse letterature, e in particolare dalla francese. Nel 1912 pubblicò la raccolta Il cielo estraneo. Allo scoppio della Prima guerra mondiale, Gumilëv si arruolò volontario. Distaccato in Macedonia durante la rivoluzione del 1917, volle tornare nel 1918 in patria, dove pubblicò Il falò e La tenda e nel 1921 Colonna di fuoco. Arrestato il 3 agosto con la falsa accusa di partecipazione a un complotto monarchico, fu fucilato il 25 agosto.
Collana: AvaglianoPoesia 6 ISBN 978-88-8309-414-9 P. 80 euro 12,00
CONTATTI: Avagliano Editore Via Salaria 89 Roma 00198 cell. +39 347 4316176 ufficiostampa@avaglianoeditore.it
La mia era soltanto una prima segnalazione dell’uscita del libro, ma è sacrosanto precisare. Grazie, Claudio Accio Di Scalzo.
SEGNALAZIONE (DA FACEBOOK)
Claudio Accio Di Scalzo
1 h
ACCIO: IL GRANDE POETA GUMILEV FUCILATO DAL BOLSCEVICO MALNATO. AH BEH!
Grande poeta russo obliato? Necessario conoscerlo? Lo credo necessario. Grande fatica del traduttore Amedeo Anelli? Sì, studioso di tempra e grande onestà. Adatta la nota di Daniela Marcheschi nel Comunicato stampa? Adatta e pertinente anche per l’impresa comune con Anelli della rivista, seria e necessaria, KAMEN.
Però c’è qualcosa che mi sento di aggiungere. Da comunista. Qualcosa di politico. Questa nota come altre in giro ricordano la fucilazione del poeta da parte dei bolscevichi.
Quanto se ne ricava è che siamo dinanzi alla solita belluina volontà carnefice del comunismo russo leninista e bolscevico. Un grande poeta fucilato che chissà cosa ancora avrebbe potuto scrivere e donare al mondo.
Allora aggiungo che il poeta, interventista nella Prima Guerra Mondiale, decorato, al seguito della missione imperiale russa nella Guerra Mondiale, che causava milioni di morti innocenti proletari, non è che di questi fucilati e smitragliati dai tedeschi e austriaci importasse molto.
POI se si afferma che pur essendo anticomunista convinto era rientrato in Russia, nella Russia dei Soviet, aggredita dai Bianchi interni, carnefici metti alla Kornilov, e dagli stati imperialisti di tutta europa e USA, lo aveva fatto perché volenterosa di partecipare alla Lotta di Classe contro il Comunismo. Da convinto sostenitore del passato regime.
Affermò con nonchalance decadente infatti: “Ho cacciato i leoni in Africa e non credo che i bolscevichi siano molto più pericolosi”
Se poi in questa lotta soccombe e viene fucilato stava nel possibile esito dello scontro di classe. Diciamo che i leoni rossi son stati più forti del cacciatore bianco.
Ieri e oggi sto dalla parte dei bolscevichi. Del Comunismo. “La lotta di classe”, afferma MAO, “non è un pranzo di gala”, dove poeti scrittori intellettuali devono avere un trattamento diverso in vita e in morte. Dovrebbero metterselo in testa anche i comunisti, se ancora ci sono, on line!
Se il Comunismo oggi, nel reale nel virtuale rete, conta quanto il due di briscola, è perché la lotta di classe, la storia del comunismo, i suoi esiti anche tragici, della lotta che condusse, non è considerata, e valgono sempre le ragioni, ancor più in poesia, degli anticomunisti, reazionari, nemici di classe.
Quanti operai contadini scrittori poeti artisti son stati fucilati dai Bianchi dagli ex zaristi?
La vita del poeta GUMILEV non vale per me di più di quella di un anonimo fucilato o ucciso compagno comunista delle Guardie Rosse. Basta leggere il Babel de “L’Armata a cavallo”
Ecco questo è il rilancio da COMUNISTA di un libro.
Se tutti i comunisti artisti artiste poeti poetesse intellettuali on line facessero così ci sarebbe più Comunismo in giro. Anche tra i giovani.
Farlo si può! Ma accettare la vita separata intellettuale da quella politica, anche rivendicata comunista, è un DANNO al Comunismo. E questo, nella mia pur ignoranza, lo so da quando avevo sedici anni. 1968. E ancora sapendolo posso permettermi di scrivere quanto sopra.
E quanto scrivo per me è, ovviamente, Lotta di Classe!
SALUTI – Accio