Una Pasqua particolare

Venezia, “l’uscita dal Ghetto”

Fantastica in esercizio

di Filippo Nibbi

 
- Un’astrana Pasqua!
- Astrana perché dipende dagli astri?
- … Dipende!Porto via tutto e le navi attraccano meglio.
 

EX LIBRIS

Ogni primavera gli ebrei celebrano una cena – mettono in scena – il ricordo di una terribile emergenza. Quest’anno è stata la sera dell’8 aprile. Raccontano l’esodo, la fuga dall’Egitto. È una storia di terribili pestilenze, di ribellione all’arroganza del potere, di schiavi in fuga, di emigranti costretti a far fagotto in fretta e furia, tanto da non avere il tempo di lasciar lievitare il pane prima di cuocerlo. La raccontano seguendo un canovaccio di tela grossolana, un “Seder”, un ordito prestabilito da secoli. Ma nei commenti dei commensali ogni volta c’è qualcosa di nuovo, di diverso, un accenno all’attualità. Quest’anno l’hanno fatto “da remoto”, restando ciascuno a casa propria. I convenuti sono stati costretti a riunirsi via internet con Skype o con Zoom… “Internèti ”, come si dice in lingua aretina. Nell’antico racconto non mancano certo ricami suggestivi, evocazioni, associazioni d’idee, avvertimenti per l’anno Covid-19. Tremenda l’insistenza sulle piaghe con cui Dio colpisce l’Egitto perché il Faraone si ostina a non permettere che se ne vadano liberi i suoi redditizi schiavi. Il testo martella impietosamente, più volte sull’elenco delle piaghe e su ciascuna di esse: Sangue, Rane, Bestie selvatiche, Peste degli animali, Ulcere, Grandine, Cavallette, Oscurità, e infine la più tremenda di tutte: la Morte dei primogeniti. Una sfilza di catastrofi ambientali e… pidemiche! C’è chi si sbizzarrisce, arrampicandosi sugli specchi, per cercare di ricollegare ciascuna delle piaghe a una malattia riconoscibile dalla medicina moderna. Tra i più recenti l’articolo pubblicato dalla rivista medica “Caduceus” – “Caducità“ ? – dall’epidemiologo americano John Mart. L’ipotesi è una concatenazione di eventi che si avvitano: un’invasione di alghe che colorano di rosso le acque e le saturano di tossine, la conseguente moria di pesci e rane, la seguente anomala proliferazione di insetti portatori di batteri e virus, il contagio che colpisce il bestiame, poi si estende agli uomini, le tempeste di sabbia e grandine, che costringono a cumulare le messi grandìne ancora zuppe nei granai; infine, le micidiale tossine che prendono alla gola e i funghi che il frettoloso immagazzinamento sviluppa. E’ questa l’origine della moria dei privilegiati, dei “primogeniti”, figlio del Faraone compreso, mentre vengono risparmiati i poveracci, cioè gli schiavi ebrei? Diversi altri studiosi hanno tirato in ballo la rottura degli equilibri ecologici, i mutamenti climatici, il non casuale affastellarsi di catastrofi naturali e catastrofi pandemiche… Scettici su simili tentativi di spiegazione “scientifica”? Ma non abbiamo sentito-dissentito, da parte di molti scienziati coi fiocchi dire di tutto e il contrario di tutto sul “Coronavirus”? Abbiamo risposte più plausibili sul perché qualcuno (individui, zone, Paesi interi) viene colpito di più e altri sembrano cavarsela? Ancora più suggestiva è una lettura della storia delle piaghe come monito sull’inadeguatezza dei governanti e l’arroganza dei Paesi che si ritengono invulnerabili. Il Faraone è accecato perché lui “domina il Nilo”, l’Egitto è prospero e forte, è la Superpotenza assoluta, ha eserciti e scorte. Eppure esce in ginocchio, come gli altri…

  • Su che cosa ti “eserciti”? chiedono a scuola.

Quest’anno si contano cento anni dalla nascita di Gianni Rodari. Una vera rinascita…

  • La Pasqua è una ricorrenza soprattutto per bambini? iniziata con una serie di domande, di “ipotesi fantastiche”, la cui lettura può essere affidata alla più giovane della compagnia?

Infantili sono anche molte delle canzoni che accompagnano la celebrazione, come la filastrocca del capretto resa famosa da Angelo Branduardi “Alla Fiera dell’Est”: una magnifica allegoria della circolarità e interdipendenza delle vicende del mondo riassumibile fra sé e sé nella frase “Tutti gli usi della parola a tutti. Non perché tutti siano artisti. Ma perché nessuno sia schiavo”.

 Se io avessi
 una botteguccia fatta di una
 sola stanza vorrei metterci
 a vendere sai cosa? La
 speranza. “Speranza a
 buon mercato!” Per un
 soldo ne darei ad un solo
 cliente quanto ne basta per
 sei. E alla povera gente che
 non ha da campare darei
 tutta la mia speranza senza
 fargliela pagare. 

(Gianni Rodari)

1 pensiero su “Una Pasqua particolare

  1. …belli i riti della Pasqua ebraica, che parlano di liberazione e di speranza..mi ha colpito questa frase: “Tutti gli usi della parola a tutti. Non perchè tutti siano artisti. Ma perchè nessuno sia schiavo” che a me suona così: ognuno, pur nella dipendenza reciproca, scelga la sua lingua, che gli permetta di dare voce alla sua voce, in sicurezza e fiducia, così da non cadere nella schiavitù di chi più urla…

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