Archivio mensile:Ottobre 2020

In morbo salus. Dieci poesie

 di Domenico Melillo

Domenico Melillo vive a Roma. Ha la mia stessa età ed è stato un mio compagno di classe nella scuola elementare e media. Fino a poco tempo fa ha fatto il medico. Nel 2004 pubblicò con la casa editrice Pagine la sua prima raccolta di poesie. La prefazione era del poeta, scrittore e saggista Elio Pecora. La nota, nel risvolto di copertina, la firmò Franco Arminio.

Durante quest’estate ci siamo frequentati molto di più. Ci siamo fatti compagnia nel tempo del Covid 19. Ho riletto a lungo le sue poesie. Alcune contengono versi che rimangono impressi: «Sa di sole / la notte», «Interpretare il giorno, qualche volta, / è coniugare un verbo irregolare», «E sentirete in qualche strana voce / la nostra storia, la vostra, perché ognuno / è la voce dell’altro», «mentre nascondo la vergogna / di sapermi uomo che, per esserlo, / si nutre del sangue della specie». Figlio unico, mi ha raccontato delle sue estati da studente, trascorse a lavorare in fabbriche svizzere dove stavano i suoi genitori: «Ci siamo ritrovati, padre e figlio, / in fabbriche del nord, ed era un tempo / di gioia difficile.» E abbiamo riso insieme per la puntualità con cui la Svizzera gli fece arrivare la pensione. Gli ho chiesto se dal 2004 ad oggi ha continuato a scrivere poesie. Mi ha risposto affermativamente e gli ho proposto di sceglierne qualcuna da presentare al pubblico di Poliscritture. L’ha fatto. I primi quattro testi sono tratti da «Alianti Canopi», gli altri sei sono inediti e fanno tutti parte di una sezione dal sottotitolo “In morbo salus” di una  ipotetica, seconda raccolta. (D.S.)

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Inseguimenti di realtà

Letture commenti inchieste

a cura di Ennio Abate

Pubblico materiali vari comparsi  nel mese di ottobre su POLISCRITTURE FACEBOOK  e POLISCRITTURE COLOGNOM. [E. A]

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Frammenti poetici

Marengo, Profilo ligneo di Lovecraft, posto davanti a Cthulhu.

 

di Marco Marengo alias Mark Kemmler. Traduzione di Milena Rampoldi.

 

GIRASOLE

Verso l’ombra mi son voltato.

Potrà apparirvi strano,

ma l’oscurità mi ha salvato.

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Omaggio a Gianni Rodari

di Giuseppe Natale

Per il centenario della nascita di Gianni Rodari dedico due mie  composizioni rodariane  allo scrittore e poeta, così noto e popolare oggi come ieri, al giornalista e comunista, al partigiano che continuò con la scrittura il suo impegno civile. [G. N.]


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Esercizio di tolleranza

di Elena Grammann

L’articolo è ripreso dal blog “Dalla mia tazza di tè” (qui). [E. A.]

Volete esercitarvi a essere tolleranti, a dirvi che ognuno ha diritto di esprimere le proprie opinioni, a reprimere l’impulso di affogare i cattolici radicali in una botte di lambrusco? Volete mettere alla prova la vostra imperturbabilità, l’equilibrio zen, l’equanimità del saggio? Volete dirvi che come Dio ha pensato bene di creare le zanzare, così evidentemente ritiene giusto che esistano individui insignificanti e fastidiosi, che a differenza delle zanzare non hanno neanche la scusa di posizionarsi in qualche utile punto della catena alimentare?

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Ricordando Aldo Giobbio

di Franco Tagliafierro

Parlare con Aldo Giobbio per me significava ascoltare Aldo Giobbio. Non perché lui avesse il vizio di non tenere conto di ciò che il suo interlocutore diceva… anzi, tutt’altro, ma perché anticipava ciò che l’interlocutore avrebbe voluto aggiungere al già detto per argomentare meglio. E io ascoltavo. Questo accadeva quando l’oggetto della conversazione era la storia.

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Ultime da Vicofaro, Pistoia

Vicofaro, Chiesa di Santa Maria Maggiore

di Marisa Salabelle

Quello che doveva capitare, quello che tutti aspettavano a gloria, finalmente è successo. Due ospiti di Vicofaro, la parrocchia del “prete che porta i migranti in piscina”,  sono risultati positivi al Covid. Il sindaco di Pistoia, (Alessandro Tomasi, Fratelli d’Italia col cuore in Casapound) che da tempo segnalava la pericolosità del centro di accoglienza, “una bomba epidemiologica”, “un problema sanitario oltre che di ordine pubblico”, che proclamava la necessità di “sgombrare”, “svuotare” la chiesa e i suoi annessi, senza peraltro muovere un dito per trovare una sistemazione alternativa, ha finalmente avuto pane per i suoi denti. Due contagiati! Quando mai s’è vista una cosa del genere! Due appestati nella nostra città! E neri, per giunta! Gli ospiti di Vicofaro sono stati messi in quarantena preventiva, e su questo non ci sarebbe nulla da ridire, se non fosse per il contorno: la chiesa e le sue pertinenze dichiarate “zona rossa” e, da ieri sera, carabinieri, polizia, vigili urbani, transenne, nastro bianco e rosso da scena del crimine…

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