Ennio, ti inoltro questa notizia recente sul sequestro di due appartenenti al Centro per i diritti umani Fray Bartolomé de las Casas (fondato dalla Diocesi di san Cristobal). In Chiapas, malgrado Presidente della confederazione messicana sia ora uno “di sinistra”, continuano minacce e aggressioni alle comunità ribelli in resistenza da parte di gruppi paramilitari e, come in questo caso, a militanti di organizzazioni dei diritti civili.
Ciao
roberto [Bugliani]
Grazie, Ennio, per la segnalazione. Le ultime notizie su questo sequestro comunicateci dagli amici messicani sono che i due attivisti del Centro per i diritti umani “Frayba” sono stati liberati 40 ore dopo il loro sequestro messo in opera da appartenenti alla ORCAO, acronimo di “Organizacio’n Regional de Cafeticultores de Ocosingo”, gruppo dotato di strutture paramilitari affiliato ai partiti istituzionali messicani, che non è nuovo ai sequestri di persona. L’ultimo suo sequestro con successiva liberazione (grazie alla mobilitazione della società civile) di una base d’appoggio zapatista è avvenuto il 12 novembre scorso. Per noi può risultare singolare che il nome di questa associazione sia Organizzazione Regionale di produttori di caffé di Ocosingo (è una città del Chiapas), ma in Chiapas non lo è. Basti pensare che uno dei gruppi paramilitari chiapanechi più attivi, responsabile di sequestri, uccisioni e stragi, si chiama “Desarrollo, Paz y Justicia”.
La politica non ha un unico modello da applicare.
Qui l’articolo sulla liberazione dei due difensori dei diritti umani in Chiapas.
https://frayba.org.mx/fueron-liberados-los-defensores-de-derechos-humanos-lazaro-sanchez-gutierrez-y-victorico-galvez-perez/