di Annamaria Locatelli
Un fiore Di ritorno sul solito treno, dopo commiati e pianti ricacciati, risospinta lontano in mare aperto nella risacca di onde all’indietro... ....sul treno di ritorno, una volta come tante, un gran sferragliamento e il convoglio s’arresto! Uno scambio fulmineo? Un guasto? No, una voce lieve di verità in lenta carovana di sguardi serpeggiò... Nel vagone accanto, sommessamente, un uomo la vita aveva lasciato, il capo molle reclinato sulla spalla dell’ignoto vicino. Mi prese un sussulto di sgomento per quell’insolito anonimo destino, ma infine mi rallegrai, forse invidiai quel cullato trapasso dal vitale movimento all’immoto centro del nido agognato... Volpina Invano cercheresti nel musetto a triangolo la grazia del gatto.. Gli occhi sgranati sanno la fame, lunga eterna, di Arlecchin Batocia e Pulcinella. L’affilato visetto in piccole astuzie trascina l’esistenza clandestina. Rosseggia la folta coda nei boschi, bersaglio in fasti di caccia. La volpina bella fugge dal mondo crudele... Amici dei fiori Giardino di fiori e di piante assoggettate al disegno dell’uomo che ha mani sapienti e stabilisce confini assembla colori e aiuole stabilisce la statura dell’erba seleziona i contorni del verde traccia meditati percorsi ombreggia radure soleggia tratti boschivi ...docili gli esseri vegetali! ...ed ora per sentieri montani non tracciati se non da serpi e scarponi tra cespugli pietre e rovi a svelare i fiori sciolti d’altura ritagli azzurri gialli rossi oltre le vette irraggiungibili e noi, giardinieri metodici, ad inchinarci davanti a tanto respiro sapiente e sconfinato E’ quanto Su una piccola mano aperta porgiamo quanto... La mano trema per la miseria di quel quanto: una manciata di semi dispersi nel deserto poi dal vento. Eppure brillano, raggi figli del sole, e per un istante soltanto... È quanto
Grazie!
Annamaria hai un’anima meravigliosa.
Queste poesie così dolci e musicali mi hanno dato tanta pace….
Brava!
Cara Annamaria, la tua delicatezza, insieme alla profondità, sono quasi riassunte in questi tuoi due versi:
“i fiori sciolti d’altura”
“e noi,/giardinieri metodici”
e giustamente, come tu sai, non possiamo che “inchinarci,/davanti a tanto respiro”.
che bella scrittura, nitida e penetrante, sulla testa piegata nel rifugio definitivo dell’uomo e sul beffardo triangolo volpino che compensa la rotondità vibrante della coda di bellezza e di necessità.
Grazie davvero Emilia, Cristiana e Alberto per i commenti positivi ed affettuosi… Un buon augurio per tutti Annamaria