Da “La segreta isola di sale”

Da “ Il mare all’Estaque dietro agli alberi” di Paul Cézanne

di Emma Pretti

La danza degli alberi
 
Per tutto il giorno il vento
ha preparato un temporale,
ma il temporale non è arrivato.
Adesso ch’è buio gli alberi
continuano a scuotersi al vento
tagliente.
La notte è tersa e i loro profili
ondeggiano maestosi e piumati.
Al fresco fogliame di primavera
il vento non dà tregua.
La sua voce al mio sonno
non dà pace.
La danza degli alberi,
la coercizione del vento.
Un coro di tuoni e lampi
in lontananza.
Un’antica tragedia nell’aria,
davanti alla mia finestra
per tutta la notte.
 
 
 
La danza
  
Sopra nuvole violacee
           due gabbiani di fiume
           combattono le correnti
                  del temporale in arrivo.
 
Carrozze di fuoco
sono pronte a travolgerli.
Un capogiro li circonda
come la coda di un drago.
 
                Il loro volo contrastato
                         è un urto faticoso immerso
                             in una danza leggiadra,
                                una scherma in punte d’ala.
 
Le piume bianche
brillano a specchio.
L’ultimo raggio di sole
si fa stretto –
 
                Ricamano ancora
                           più volte nell’aria
                 un granuloso enigma
                           aperto dalla polvere
                 sopra le nostre teste.
 
 Chiuso nella morsa
               pronta a scatenarsi.
 
 
 
 Senza titolo
 
La sera ha lasciato quell’ombra grigia lungo il fiume
indecifrata e sola, ed è corsa per catturare
il tremito sull’acqua,
come a infonderle un terrore sacro.
La cupola che la sovrasta
ha una mappa uguale per tutti:
il giovane Paradiso e la struggente Sera
si fondono in un’unica eco
al centro di un labirinto
che Dio non esalta e non condanna,
semplicemente dimentica
nel gorgo del tempo
che sempre lo assale.
 
 
 
  
Diffidenza
 
Mi vergogno di avere fede.
Ho bisogno di avere fede.
Temo di averla e arrivare
a dare un nome di rassegnazione
al proprietario di quel soprabito
appeso sopra il tempo.
Non arriva né esce,
neanche quando lo aspetto
 con un occhio aperto e l’altro chiuso.
Viene quando dormo.
Probabile che non voglia incontrarmi
perché non è contento di me,
emano sfiducia.
Ho il dubbio che la sua esistenza
sia tutta una favola.
Ma il dubbio è un legame
altrettanto forte quanto la fede.
 
 


Ohps !
 
Basta svolazzare un po' più lontano
        per togliersi dagli impicci.
 Ed è questo pronto battito d'ali
        che fa la differenza
 tra una posizione comoda
       e una scomodissima.

Emma Pretti nata nel 1957 risiede in provincia di Vercelli. Collabora con numerose riviste italiane e straniere con poesie, traduzioni, recensioni e racconti. Suoi testi poetici sono apparsi nell’antologia “Giovani poeti nati dopo il ’50 “, diretta da Edoardo Sanguineti e curata da Adriano Spatola.
Il suo primo libro di poesia, Assurde presenze perfette, è del 1995 (Giardini editore). In seguito ha pubblicato Battaglie nane ela raccolta di poemi Viaggio da Ovest a Est (Istituti Poligrafici Internaz.- Pisa).  Nel 2002 Economia del bosco (Caramanica Editore), A Caccia in paradiso edizioni Joker 2005 – e la raccolta di liriche I giorni chiamati nemici edita dalla Società editrice Fiorentina ( SEF) nel febbraio 2010, che apre la collana “ Ungarettiana” diretta dai  Prof. Paolo Valesio e Alessandro Polcri – La raccolta è alla sua 2° edizione.
L’ultimo lavoro Un guaio che non è stato preso in esame, Società Editrice Fiorentina (SEF) è del febbraio 2014 ed è stata finalista al Premio Carver 2014.
Del 2017 è la raccolta Modalità Silenziosa, Genesi Editrice, classificatasi tra i cinque finalisti al Premio Internazionale di Poesia Gradiva – New York
 Suoi racconti sono apparsi sulle riviste Italian Poetry Review  e Le colline di Pavese.
Nel 2010 ha vinto il concorso indetto da Puntoacapo Editrice “ LaVita In Prosa “ con il racconto Randagi.
E’presente su samgha.wordpress.com con l’articolo Confidiamo in Discovery Channel, il poemetto Seneca nell’ora più quieta e altri racconti.

 

emmapretti@yahoo.it

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