Guerra in Ucraina. Scambio sulla pagina FB di Giovanni Cominelli
di Ennio Abate
Andrò avanti a pubblicare il Riordinadiario delle ultime settimane, ma lo farò a salti e senza rispettare l’ordine cronologico. Più avanti (forse) cercherò di capire il perché di questa scelta (d’emergenza). [E. A.]
La moralità della resistenza ucraina
Ennio Abate
“Non si vedono tracce di guerra di classe. Di sicuro gli Ucraini non vogliono “fare come in Russia” come invece desideravano settori delle Brigate Garibaldi. Ma, oltre le differenze, vi è un nucleo identico tra le due Resistenze: la moralità. Essa consiste nel combattere per la libertà e le libertà, cioè per un modello di società e di Stato di diritto, nella quale siano riconosciuti e realizzati i diritti fondamentali della persona umana, la separazione liberale dei poteri, il pluralismo politico e culturale, le elezioni libere da brogli. In una parola: si battono per la libertà umana, il valore fondante, l’eguaglianza, la fraternità.” (Giovanni Maria Cominelli)
Il cuore nero: la guerra russo-ucraina è il ritorno del passato – JoiMag
Ennio Abate
Giovanni Maria Cominelli A me pare che tu veda solo il “nazional-bolscevismo di Dugin e di Putin e sottovaluti, anzi sorvoli (“non mi importa il regime interno ucraino. E se ci sono fascisti e nazisti, peraltro in quantità molto limitata.”) il nazionalismo inquinato di nazisti, che Vercelli – da storico equilibrato ( e liberale, credo) – ben sottolinea nell’articolo che ti ho proposto. Fossero anche numericamente limitati questi nazisti nel governo di Zelensky cosa ha a che fare questa resistenza a Putin con la Resistenza antifascista?
Ennio Abate
Giovanni Maria Cominelli Ma hai letto l’articolo di Vercelli che ti ho linkato?
Euro Perozzi
Ennio Abate, il concetto chiarificatore è in “come ci siamo allontanati…”Risuonano appelli alla unità alle origini… ma che origini? Salvare il ricordo intimo di un progetto… ma era basato sulla… fede? Ignorava la complessità… fondato su buonismo egoico e ignorante. Niente da salvare….!?
Euro Perozzi Come ci siamo allontanati…è un verso di una poesia di Franco Fortini dedicata a Vittorio Sereni:
A Vittorio Sereni
Come ci siamo allontanati.
Che cosa tetra e bella.
Una volta mi dicesti che ero un destino.
Ma siamo due destini.
Uno condanna l’altro.
Uno giustifica l’altro.
Ma chi sarà a condannare
o a giustificare
noi due?
È un sottile richiamo che percepisco dalle persone che con cui si sono condivise fasi ma non il percorso, ecco la lontananza è il percorso fatto, il viaggio, le scoperte… quella sensazione di non condividere più abbastanza.
Vanni Musi
Ennio Abate Non è difficile, fa un piccolo sforzo e sta col popolo ucraino che agli occhi di Putin non è che carne da cannone. Popolo ucraino che tutto vuole fuorché farsi irreggimentare da Putin e dalla sua banda di gangsters. Zèlenski con tutti i suoi limiti è dalla parte giusta della barricata. Putin é un macellaio che ha fatto della forza e della sopraffazione del più debole il tratto distintivo della sua politica (si fa per dire).
Ennio Abate
Vanni Musi Non devo fare nessun “piccolo sforzo”. Sto con il popolo ucraino e quello russo contro Putin e contro Zelensky, che non va confuso con i partigiani della nostra Resistenza.Non credo, come tu scrivi, che “Zèlenski con tutti i suoi limiti è dalla parte giusta della barricata”. Se avesse autonomia ( una prospettiva autonoma) ci farei un pensierino. Ma no sta difendendo l’idealistica “autodeterminazione dei popoli” ( o del suo popolo) ma semplicemente lo sta sottraendo alle mire di Putin per metterlo al servizio di quelle di Biden.
Gli obiettivi dei nostri “interventisti” sono: – un’Ucraina vassalizzata, organicamente integrata nella NATO; – una Russia circondata da tutte le parti da un’alleanza militare; – un atlantismo che trionfi incontrastato sull’Europa. Altro che “pace” e “autodeterminazione dei popoli”. Questi ci spingono a capofitto verso la militarizzazione delle relazioni internazionali e alle minacce di guerra atomica sono pronti a rispondere rafforzando i loro arsenali atomici.
Gianpietro Olivari
Ennio Abate Contro Putin e contro Zelenski. Che vuol dire? Che si deve fare? Sarebbe bello avere qualche disposizione pratica ed attuabile.
Ennio Abate
Gianpietro Olivari “Contro Putin e contro Zelenski. Che vuol dire? Che si deve fare?” Contro entrambi perché fra nazional-bolscevismo zarista e nazionalismo fascistoide e filo NATO c’è poco da scegliere. Entrambi lavorano per tener sottomessi i loro popoli.Contro entrambi perché hanno scelto la guerra come metodo di soluzione dei conflitti che li contrappongono. “Che si deve fare?”. La “disposizione pratica ed attuabile” dovevano aiutarla a trovare prima i politici dell’Europa, ma come si è visto hanno fatto finta di niente e hanno accettato subito la voce del padrone USA quando gli ha imposto la via rischiosissima oggi della guerra.
OTTO MOTIVI CONTRO LA GUERRA (1990)
(da F. Fortini, “Disobbedienze II”, pagg. 131-132)
Gianpietro Olivari
Ennio Abate Bene. Siamo tutti contro la guerra, almeno quasi tutti. La ringrazio dell’articolata risposta, Che la guerra sia il peggio, su questo siamo d’accordo. Ma è come farla finire. Contro uno che ti assale, bastano i discorsi filosofici? O pacifismi vissuti sotto l’ombrello occidentale? Per me van bene sanzioni economiche, politiche ecc… Ma se la vedessi assalita la sera da qualcuno armato, che vuole che faccia? Discorsi filosofici o successiva solidarietà in pronto soccorso? O preferisce un aiuto concreto? Da noi si dice che le balle van bene fino alle 11. A mezzogiorno serve la polenta. Contro un violento, vim vi repellere licet. Il resto son balle.
Ennio Abate
Gianpietro Olivari Come farla finire? Difficilissimo rispondere. Forse sarebbe il caso di capire le cause per cui è scoppiata. Ma per lei cercarle e ragionarci su “son balle”. E io non insisto. Segnalo a lei e agli amici di Cominelli che però qualcosa si muove in senso diverso dal vostro:
Gianpietro Olivari
Ennio Abate Quelli del Manifesto li ho già letti. Ho letto l’articolo sul dissenso russo. Che Putin teme. Infatti ha già organizzato tutto. Vedasi il non ritorno in patria dei caduti russi: i funerali fanno riflettere. Poi il sequestro di ucraini che tra poco vedremo con bandiera russa ad inneggiare al liberatore, ecc… Purtroppo per noi il dissenso interno russo è su frazioni dell’uno per cento. Quindi sanzioni ed aiuti agli ucraini. Le balle non sono sulle riflessioni, che probabilmente abbiamo approfondito prima. Non serve elaborare contorcimenti mentali per la ricerca di originalità, tanto per costoro, scava scava, sarà sempre colpa nostra. Le balle sono i discorsi da anime belle fatti sui cadaveri altrui.
Gianpietro Olivari Avrai già letto “quelli del manifesto” ma da quel che scrivi (“Non serve elaborare contorcimenti mentali per la ricerca di originalità”) dimostri soltanto la tua mentalità da crociato ottuso. Chiudiamola qui.
Gianpietro Olivari
Ennio Abate Per la verità non mi sento un crociato. Anzi, quelli di quei paraggi mi definiscono ben diversamente. Ribadisco il contorcimento di parecchi alla ricerca di originalità. Ubbidisco alla sua richiesta di chiuderla, giuacché da noi si rispetta l’altrui desiderio. Comunque avevo letto volentieri i suoi post. Viva l’Ucraina libera ed indipendente!