di Ennio Abate
poesia del mattino
vi affollate subito pensieri
addosso al misero
mio ricordo nipotino -
e gridolini vezzeggiamenti malignità
così l’insaponate - mattutino - via, via, lasciateci negozietti freddi donna chiara al balcone aroma di panettiere gatto lemme spurghi rochi dei mendicanti davanti all’Annunziata* stupefatta d’aria marina il venticello freddo sulla pelle chiazzata da rossi malanni la città donava piccole visioni da rapirle in corsa ma se bambino come lei stupefatto entravo troppo presto dentro casa d’amico e di parente a coprire l’incanto azzurrino dell’alba giungevano voci impastate e stizzite che ripigliavano il litigio di ieri sui panni da stirare, le tazze da lavare e i soldi – troppi - spesi per il vetro rotto misera vita fatti presto poesia fatti amaro, acre cristallo ma non puzzare più così di chiuso d’urina di nonne e di pensieri pipistrelli ragnatela della memoria spezzati esco cinquant’anni dopo su altra strada sotto altro cielo aspetto all’angolo del cimitero il bimbo timido e strabico che ero quel mattino forse di primavera 23 ottobre 1997
- Chiesa dell’Annunziata a Salerno. Costruita nel 1627, sorge nel luogo dove una volta vi era una delle porte di Salerno: Porta Catena. Il suo campanile fu progettato dall’architetto Sanfelice. Fu danneggiata durante i combattimenti dello sbarco di Salerno nel settembre 1943 e poi parzialmente sommersa dall’alluvione di Salerno del 1954.