Buongiorno,
mi chiamo Roberto e alcuni mi conoscono col soprannome “Saetta” ma oggi sarò “franco”
a parte gli scherzi, vorrei essere spietato e prendere a SCHIAFFONI sulla faccia (in senso metaforico) quanti hanno amministrato negli anni la nostra città, Cologno Monzese, snaturandola e speculandovi ogni metro e gli effetti sono sotto gli occhi di tutti
spesso pedalo sulla martesana tra Gorgonzola e Via Melchiorre Gioia a Milano e sapete qual è il tratto più triste e trasandato? è proprio qui a Cologno dove sembra di passare in uno scenario post apocalittico.
mentre altri comuni valorizzano i punti di forza soprattutto quando sono esili e carenti (vedi Cernusco, Vimodrone, Novegro, Brugherio) qui sono state affossate le tante possibilità disponibili usiamo il collegamento della metropolitana solo per recarci a Milano a lavorare senza sfruttare in senso opposto il binario, attraendo i milioni di cittadini della metropoli promuovendo iniziative culturali, sociali, divertenti (in una parola INTERESSANTI)
Qui le persone vengono a vivere solo perché le case costano “meno” circondati da palazzi orrendi e scollegati tra loro dove spesso non si saluta “quello” della scala accanto perché qui non c’è comunità, c’è solo l’ombra di personaggi minuscoli che hanno amministrato decenni e oggi, ancora una volta, stanno decidendo chi dove e come presentarsi nelle prossime elezioni amministrative, tra poche settimane, quando simboli vuoti di significato come minchie piene di acqua presenteranno gli impresentabili e gli amici di amici, tirapiedi e palazzinari, proseguendo nello sfacelo e nel silenzio straziante di una città senza direzione
Cologno Monzese poteva essere “colonia di Monza” come suggerisce il suo nome e fare da ponte tra Brianza e Milano attraverso collegamenti rapidi, (magari elettrici come accade in ogni parte del mondo) vivere di rendita creando una area sosta attrezzata a camper e tende dove accogliere i turisti “low cost” durante il gran premio, il salone del mobile e gli eventi delle città principali poteva essere Cologno stessa un polo di attrazione dove tanti si recherebbero se ci fosse un museo delle scenografie e dei personaggi famosi della TV, a 2 passi dagli studi televisivi famosi in tutta Italia, facendo passare turisti = soldi = lavoro!
e non si senta esclusa dal mio giudizio la recente amministrazione perché hanno combinato un DISASTRO in via Volta ribaltando il parco della scuola (dove io giocavo e correvo da bimbo all’intervallo, come mio padre e tanti altri colognesi..) ed oggi invece dell’area verde abbiamo l’ennesimo “cantiere infinito” abbandonato come la sorte dello skate park accanto, uno degli spazi più frequentati dai ragazzi di Cologno, completamente abbandonato senza investimenti e ammodernamento.
e non si sentano esclusi quelli prima sulle cui coscienze pesano dozzine e dozzine di alberi SANI tagliati in barba alle varie proteste di tanti cittadini, nel settembre 2017 e tante altre nefandezze in cui preferisco non addentrarmi.
mentre vi indignate se ci chiamano Cologno Monnezza e ci ridicolizzano sui social per l’albero di Natale più brutto di milano spero scopriate qui, oggi, è possibile parlare di politica senza usare le parole SINISTRA, FASCISTA, ECOLOGISTA (a sproposito)
avete snaturato pure il significato delle parole e non vi affiderei il mio voto ma neppure le chiavi per parcheggiare la mia auto perché spesso tra le vostre fila nascondete ladri e bugiardi.
quindi, in breve, non chiedetemi di candidarmi e neppure di votarvi, anzi fossi in voi mi vergognerei pure a uscire di casa figurati a presentarmi a elezioni.. piuttosto chiedetevi come sia possibile ogni volta siano gli astenuti la maggioranza?
spero in questo passaggio di aver convinto almeno 1 di voi “bollitici” di Cologno a farsi da parte e andare a farsi un giro in qualche paese dove trovare buoni esempio di valorizzazione, socialità e magari pure una bella casa dove andarsene a vivere
ma l’invito più grande è rivolto alle realtà del territorio capaci di resistere e andare avanti, nonostante tutto, in questa città creando valore e prossimità.. a voi va il mio Voto e il mio sostegno, sempre!
La Biblioteca, Le Maestre (quelle brave), i professori (quelli veri), il posticino, la pieve, la ciclofficina, la casa in movimento, i commercianti di quartiere, il cartolaio, gli artigiani, le associazioni sportive e quanti dimentico di scrivere ma non scordo di abbracciare!
Buon Anno
Ennio Abate
…SAETTARE SÌ, MA SU BERSAGLI PRECISI. PERCHÉ SU UN “MUCCHIO” GENERAL- GENERICO?
Scrivi cose a volte approssimative,[i] a volte esagerate,[ii] a volte dettate da tuoi personali interessi culturali di giovane abitante di questa città ma senza una vera visione dei bisogni di tutti i suoi abitanti. E fai proposte astratte [iii] e che non tengono conto della storia di questa città, che è sorta ai tempi dell’industrializzazione e dell’immigrazione (quindi polarizzata su Milano e Sesto San Giovanni e non su Monza (anche se si chiama Cologno Monzese). Non me ne volere, se te lo dico pubblicamente. Note
[i]Non «[tutti] quanti hanno amministrato negli anni la nostra città, Cologno Monzese» l’hanno “snaturata” o hanno “speculato”. Non tutti, magari molti. Non tutti, ma singoli o gruppi dirigenti e militanti di questo o quel partito. È indispensabile allora fare nomi precisi, riportare fatti precisi e documentati e dibattere lealmente e pubblicamente su quelli. Saettare sul mucchio è sbagliato.
[ii] Dove sarebbe questo «scenario post apocalittico» a Cologno? Ma vogliamo confrontare Cologno Monzese, città di periferia reale, con i milioni di altre città di periferia esistenti al mondo e, magari, con le città distrutte dalle guerre, prima di usare certi aggettivi? Vogliamo stare coi piedi per terra e ragionare o no?
[iii] Come si fa ad attrarre a Cologno « milioni di cittadini della metropoli» [Milano] promuovendo iniziative culturali, sociali, divertenti (in una parola INTERESSANTI)»? Con quali risorse economiche? Ci sono degli sponsor o borghesi illuminati ancora in circolazione in Italia? E poi sarebbe davvero un grande progresso o vantaggio se a Cologno «ci fosse un museo delle scenografie e dei personaggi famosi della TV, a 2 passi dagli studi televisivi famosi in tutta Italia»? Come non accorgersi che così verrebbe alimentata la stessa Incultura che la TV e Berlusconi hanno già imposto in tutta Italia? Basta con la confusione tra Cultura e Divertimentificio! E chissà che altra delizia o progresso sarebbe per Cologno diventare « una area sosta attrezzata a camper e tende dove accogliere i turisti “low cost” durante il gran premio [di Monza], il salone del mobile e gli eventi delle città principali»! È la prova che non si cerca o non si è in grado di pensare una Cologno con una sua nuova identità e originalità. Da costruire partendo però dalla sua storia reale. È penoso vedere che si continua a fantasticarla come una sorta di succursale culturale o turistica di Milano o di Monza.
COMMENTI
Rob Saetta
Buongiorno Ennio, pure te “la tocchi piano”
sollevi vari argomenti a cui non riesco a dare seguito in modo ordinato, su social.. forse ci vorrebbe una serata, se vuoi ci organizziamo
Rob Saetta
ormai 40 anni (a parte qualche viaggio al massimo di un mesetto quando mi è capitato di andare in vacanza in sud america) sono stato sempre qui a Cologno e percorrendo a ritroso questo tempo non mi viene in mente nulla. nessun percorso di valorizzazione del nostro territorio, nessuna cosa degna di nota. ad esempio dal Sindaco Musicista di questi 7 anni avrei potuto immaginare una rassegna Jazz (che già in 7 pochi anni poteva essere tradizione) oppure una chiamata alle arti, magari una scultura in piazza castello.. invece nulla, come prima e più di prima
Rob Saetta
unica segnalazione degna di nota, a mio avviso, il passaggio del dalai lama, anni fa, ma quell’evento ci è capitato a Cologno, perché avevano trovato casa tanti tibetani e un buon palazzetto dove ospitare il personaggio.. non c’è stato un seguito tanto che la popolazione tibetana ha già fatto la sua diaspora ed è andata a vivere altrove.
Rob Saetta
detto questo (da ex giovane) se nasci in un luogo, per quanto bistrattato sia, vorresti provare a viverci e relazionarti al quartiere, incontrare gente e magari trovarci pure un buon lavoro. in tal senso viviamo una città limitante perchè come dicevo è stato NON IMMAGINATO alcun tipo di sviluppo culturale/sociale/lavorativo e ti prego non proseguire in questa strada come “avete fatto per anni” perchè in pratica il bersaglio è proprio la tua generazione, mi spiace. in questi quarantanni avrei guardato volentieri sorgere una buona città dello sport a 2 passi da milano, o qualunque altra cosa capace di offrire uno sguardo futuro alle famiglie. invece tristemente guardo altrove.
Ennio Abate
spero di averti taggato.
Nel merito della tua replica rispondo per punti e in breve:
1. Vogliamo incontrarci – io, te, altri – in una serata perché sui social non si riesce (pare) a discutere? Ci sto.
2. Tu «sempre qui a Cologno» da 40 anni (io dal ’64) non vedi « nessun percorso di valorizzazione del nostro territorio, nessuna cosa degna di nota». Concordo. Ma il problema non è constatare questo vuoto (lo hanno fatto tutti gli oppositori alla ex Giunta Rocchi) ma quale analisi dei bisogni di Cologno si fa e quali valide e mobilitanti proposte si fanno.
3. A quelle che tu hai fatto nel tuo post ho mosso delle puntuali e argomentate obiezioni (nelle note soprattutto). Mi sarei aspettato che tu le prendessi – una per una – e replicassi criticandole. Solo così potremmo discutere. E capire per quali ragioni o responsabilità è stato, come tu dici, « NON IMMAGINATO alcun tipo di sviluppo culturale/sociale/lavorativo». (Adeguato – aggiungerei – alla realtà e alla storia di questa città, come ho già sottolineato).
4. Cosa vuol dire « in pratica il bersaglio è proprio la tua generazione, mi spiace»? Dovevamo preparare la pappa bella e pronta alla tua generazione che avrebbe guardato « volentieri sorgere una buona città dello sport a 2 passi da milano, o qualunque altra cosa capace di offrire uno sguardo futuro alle famiglie»? Ma dai! Se ci sono stati difetti nell’immaginare e nel lottare per una Cologno migliore, sono imputabili a tutti (vecchi, anziani e giovani; politici, impolitici, apolitici). In varia misura. (C’era chi aveva più potere e chi meno o niente). E vanno chiariti facendo nomi, portando fatti e prove. Come ti ho chiesto di fare. E non hai fatto. La guerra tra generazioni è la più facile ma è anche la più sciocca e irrazionale.
Resto disponibile a continuare il confronto dovunque.
Rob Saetta
Beh abitiamo a 100 metri e possiamo fare un caffè ma se ci fosse occasione possiamo fare un incontro assieme ad altri, parto dal fondo: la guerra tra generazione, mi spiace, è invece la cosa più GIUSTA e ATTUALE da considerare a mio avviso. (tutt’altro che facile andare in direzione opposta alla propria famiglia e i genitori ad esempio)
Ennio Abate
Non avevo visto questo commento e replico adesso.
D’accordo sul caffè. Ma la “guerra tra generazioni” sarà anche per te attuale e giusta (mi spiegherai poi il perché, che qui non vedo) ma resta – e non solo per me – troppo “naturale” e “istintiva”. Non è che una generazione (tutti i giovani o tutti i vecchi) concentrano in sé le energie e i saperi e le risorse che fanno andare avanti una società. Queste cose sono sempre distribuite in varia percentuale, a seconda i periodi storici, tra vecchi, anziani e giovani. E ricordati che quelli che esaltarono (a parole) i giovani (“Giovinezza”:
https://www.youtube.com/watch?v=VNgVtu0POYA) mandarono poi i loro figli a schiattare in guerra.
Tu parli addirittura di ‘guerra’, manco solo di dialettica ed è per me davvero grave.
Ogni volta che in questo paese si è fatto qualcosa di decente (Resistenza, ’68-’69) l’hanno fatto insieme giovani e anziani.
Rob Saetta
<Dovevamo preparare la pappa bella e pronta alla tua generazione> Certo, sarebbe stato prezioso trovare un terreno più fertile di quanto avete lasciato. (trascurato, cementificato e inquinato) SI, un minimo di visione futura vi avrebbe fatto portare il vostro passato con più orgoglio oggi e noi saremmo potuti andare avanti senza ripudiare i vostri simboli vuoti e le vostre politiche scarse e deboli
Ennio Abate
Anche questo commento non l’avevo visto e rispondo adesso.
Il mio rimprovero è sempre quello: spari su un mucchio general-generico. Non distingui. Chi ha “trascurato, cementificato, inquinato” a Cologno?
Io e tanti altri no di sicuro! E allora perché metterci nel mucchio?
“Sarebbe stato prezioso trovare un terreno più fertile di quanto avete lasciato”?
Beh, o ignori la storia di questa città (e dell’Italia) o parli per partito preso e ti piace caricare a testa bassa.
Le condizioni per lasciare ai propri figli “un terreno più fertile” non le decidi da solo. Te le trovi di fronte. Ti trovi di fronte gente che ha poteri diecimila volte più grandi dei tuoi e che li usano contro di te. E ti trovi spesso in mezzo a amici e compagni spesso più infidi dei nemici. Perciò, invito a fare analisi sulla realtà, sui rapporti di forza (economici, politici, culturali) e non a consolarsi sparando sul “mucchio”.
Rob Saetta
relativamente ai “nomi”, come puoi immaginare, vent’anni fa sapevo a memoria la formazione della juve e guardavo le ragazze.. di certo a 19 anni non leggevo i nomi sulle schedine elettorali. segnavo la crocetta sul simbolo VERDI senza troppe storie. Avreste VOI ALTRI dovuto badare meglio a cosa stava dietro alle scelte, a livello locale. Sulle vicende recenti non devo certo spendere tante parole, sono girate sui social le notizie e sappiamo di cosa parliamo… Poi c’è l’assessore che di lavoro amministra condomini e quale interesse vuoi che faccia quando amministra in comune? cosi come quell’altra che fa di lavoro il commercialista e potrebbe mai andare contro i suoi clienti nelle scelte politiche? oppure l’assessore che promuove la campagna elettorale del marito, in regione? oppure quelli che non si dimettono quando arrestano il vicesindaco? oppure quelli che pensano di brillare di luce propria perché hanno 300 voti sicuri.. ma poi questi 300 voti quanto possono rappresentare se a votare ci va la minoranza?
Ennio Abate
E infine rispondo a quest’ultimo che non avevo visto.
Tutti abbiamo alle spalle periodi più o meno lunghi di inconsapevolezza politica. Pensa che da ragazzo, a Salerno, ero nell’Azione Cattolica e io e i miei amici non sentimmo mai parlare di fascismo, di Seconda guerra mondiale, di Shoah, di bomba atomica su Hiroshima e Nagasaki fino alla fine del liceo. Anzi il mio prof di filosofia ci fece saltare il capitolo su Marx, perché per lui era un pensatore secondario. Tu, invece, avrai imparato a memoria la formazione della Juve e votato Verdi. Quindi – a parte le ragazze, che non vedo perché non puoi più guardare – hai le tue lacune generazionali, come io avevo le mie. Ma non puoi recriminare soltanto, accusando gli altri (noi o la generazione che ti ha preceduto). Ti prendi le tue responsabilità, ti organizzi – per quel che è possibile: è una scommessa, non c’è garanzia di successo – con altri su un progetto. Impari a capire quanto sia difficile far politica e quanto sia difficile studiare e conoscere davvero i problemi di Cologno.(Se è a Cologno che vuoi agire). Non puoi credere che sia ragionamento politico dire le cose approssimative e davvero qualunquistiche che dici. Come: «Sulle vicende recenti non devo certo spendere tante parole»., «Poi c’è l’assessore che di lavoro amministra condomini e quale interesse vuoi che faccia quando amministra in comune», eccetera. Questi sono sfoghi qualunquistici, di cui sono pieni i social. Sono sfoghi disperati e di chi ha il dente avvelenato, ma nonè in grando di porre le domande giuste per costruire un’azione politica adeguata a questa bruttissima realtà, mi spiace. Bisogna uscire dal lamentatoio e tornare a ragionare. Non lo si fa rimestando la merda che ci ha invaso. Bisogna organizzare una buona squadra di spalatori e liberarsene politica-mente.
Buongiorno Ennio, ho riletto e apprezzato lo scambio di cui ti ringrazio. Resto abbastanza convinto della mia posizione, quanto prodotto a Cologno in questi 30/40 anni dalla classe politica è obbiettivamente una “merda” a livello di sostenibilità, comunità e socialità (aggiungo viabilità ma è una valutazione soggettiva). Non capisco con quale coraggio alcuni soggetti proseguano nel presentarsi ad elezioni per poi rammaricarsi pubblicamente quando a vincere sono sempre gli astenuti. Relativamente alla storia passata della nostra città seguirò il tuo invito e andrò a studiare di più, per quanto ho già in archivio tanti racconti di mio padre è una idea piuttosto chiara di alcuni aspetti di 60 anni fa. Ora tocca a te ed altri realizzare che la natura presente di Cologno è Mediaset, lo sport maggiormente in voga attualmente è su ruote (bici, skate, roller, monopattini..) e la musica più ascoltata il rap dove molti giovani colognesi “spaccano” trasformando il grigio di cui sono circondati in varie sfumature di colore. Puoi rigettare Berlusconi e restare limitato alla poesia (quella da leggere) ma spero la nuova amministrazione sappia ben districarsi tra quei loschi figuri di un tempo (rimandandoli nel loro limitato potenziale) e intercettare piuttosto le nuove tendenza cosi da valorizzare le proprie radici ritrovando la natura (a mio avviso snaturata) della nostra comunità. Forza Cologno e “Forza Italia”
Rob Saetta
resto disponibile a parlare di quanto pensiamo ma a patto di non andare su altri argomenti dove stai provando a spingermi.. il punto è: nelle liste vengono messi giovani solo come riempitivo, il pallino del gioco e le scelte decisive restano in mano a personaggi di dubbia capacità politica (se non addirittura ladri e bugiardi).. quando questi staranno fuori dal gioco credo e spero ci saranno grandi passi avanti.
Ennio Abate
D’accordo. Io, però, ci tengo a dire che non provo a “spingere” né te né altri. Pongo domande e problemi. Ognuno deciderà se sono validi e se rispondere o lasciar perdere.