di Daniele Barni
Vorrei condividere con voi questa poesia che Daniele Barni mi ha inviato proprio ieri. È fresca fresca di scrittura. DONNE E UOMINI, a volte mi domando se mai torneremo ad essere parte di uno stesso corpo? [Angelo Australi]
Ho conosciuto donne e uomini soli: non perché abbandonati, ma perché, come l’astro, sono poli da tutti corteggiati, che però non si lasciano accostare. Ho conosciuto donne e uomini luna, con la loro metà per sempre bruna, dove nessuno sguardo può grattare. Ho conosciuto donne e uomini stella, che proprio nelle notti carbonella tendono il loro fuoco agli sperduti. E ho conosciuto donne e uomini stella cadente: sono i soli che in acuti di luce sanno spegnersi. E anche stella cometa: lontanissime insegne, nel vuoto senza senso, di una meta. Ho conosciuto donne e uomini via lattea: cicatrici che si accendono attraverso le notti più profonde e non andranno via. E anche uomini e donne buconero: in mezzo al loro cuore sta lo zero di spazio e tempo e bene e sentimento. E ho conosciuto donne e uomini terra: li ho visti: sono guerra tra fioriture e foglie arrese al vento, tra vette e abissi, zanne e agilità. Ho conosciuto tante donne e uomini, di molti non ricordo più i nomi: ma li ho tutti negli occhi, dietro a un velo di nostalgia, come a sera il cielo.
bello lo specchio notturno del cielo che ci riflette, noi umani in difetti e virtu’, attraverso i suoi astri piu’ o meno luminosi! Ma resta impresso anche lo sguardo pieno di stupore del poeta che guarda il firmamento e vede proiettati i propri ricordi nella passerella di
“… tante donne e uomini/ di molti non ricordo piu’ i nomi/ ma li ho tutti negli occhi, dietro a un velo/di nostalgia, come a sera il cielo.”
L’ albero vivente di Nilo Australi attraverso foglie-fori sembra spifferare luce e suoni…una bella cornice!