di Cristiana Fischer
liberare i residui dai denti
con le cure necessarie e contemporaneamente
dal culo i metabolici residui
alimentari per il corpo
astrale e neutro da mantenere pronto
e trasparente alla resurrezione
in un corpo ascendente che si pente
della sua crassa nutrizione
della sua gioia a sopravvivere e mangiare
e consumare altri viventi
siamo legati alla ruota infinita
dei viventi universali
così universali sono i nostri pensieri
della filosofia
ricordi cos'hai mangiato ieri sera oggi a pranzo un'ora fa? la complessità della cucina dei cibi mi confonde mescolanza di sostanze piacevoli di scelta per sopraffine aggiunte e confluenze di sostanze affini. Le notizie ci affogano nella nostra pacifica ricchezza mescolano ricette culinarie e politiche che insieme confermano una padronanza dei sistemi del mondo: come se mangiare e combattere non fossero – a distanza di tempi e di consapevolezza - storica la stessa lavanderia di un potere straniero che delle altrui virtù fa la cucina internazionale dei nostri ristoranti che asciugano coi prezzi le sostanze dei clienti mangioni che comparano cucine familiari ai nuovi gusti occidentali padronali raffinando la spoliazione selettiva delle terre che producono gusti astratti selezionando i gusti generali culturali nei menu
Sotto la crosta terrestre un inferno cui fuoco vulcanico impedisce ogni raggiungimento ma qui piove che dio la manda il dio dei fulmini e del cielo tempestoso dimensione e misura dell'interiorità che è superficie. Aspetto chi capisca il rischio del legame implicito di ferro e la trasformazione di sostanze che non accrescono materia allo spirito senza consistenza.
Ai due estremi del vivere quotidiano, una scelta, inconscia o consapevole, per la trascendenza spirituale o per la pratica certezza della fine corporale.
La cucina come mediazione: nutrirsi è necessario ma aspirare a cibi prelibati implica astrazione e globalismo, una forma culturale di trascendenza.
Agli estremi tuttavia, la spiritualizzazione spesso implica i digiuni. Così come il corpo vecchio riduce il bisogno di cibo, fino a rifiutarlo nei pressi della fine.