di Franco Nova
E’ IL NULLA, EPPUR SI FA
Viviamo e fatichiamo per
scordare il tempo tedioso.
Ci diamo alle scoperte come
fossimo noi stessi i creatori.
Tutti passiamo e ben pochi
saranno a lungo ricordati;
il che non significa esistere,
né vivere e godere qualcosa.
L’individuo ha solo il Nulla,
poi esteso al genere umano
e infine al grande Universo.
Viviamo di questo consapevoli,
facciamo cose assai soddisfatti,
non pensiamo al nostro destino.
Non importa se nulla resterà,
così siamo costruiti e quindi
così dobbiamo vivere e agire
pur se è un temporaneo agitarsi.
Non accettate che nulla resterà?
Non fate nulla, non siate uomini;
questi ben conoscono l’inutilità
del vivere. Eppure vivono e
si daranno sempre a qualcosa.
SPENTA OGNI SPERANZA Quanta solitudine m’investe oggi, il silenzio si diffonde e m’assorda; sento forte il cigolio d’una porta, è l’anima mia piena di sdegno. Un oceano si sta prosciugando, mentre fiumi e fiumi scorrono protervi e senza alcun rispetto. Sono solo e mi si finge amicizia, che tutto mi rinsecchisce dentro mentre vedo colori e odo rumori; tutto per rendermi non più capace d’uscire da un’oasi fatta di nulla. Intanto s’alza il vento dei ricordi di un mondo dedito tutto intorno a innalzare il mio spirito verso una soglia aperta a ogni bellezza e a mille piaceri tanto desiderati. Mi chiuderò allora in me stesso e spazzerò via le molte inutilità ormai ignare d’ogni umanità. Sarò solo, non lieto ma conscio di non essere mai stato amato, mentre Il Sole sorride desolato perché domani dovrà sorgere e illuminare un immenso deserto. BENE E MALE, LA NOSTRA GRANDEZZA Guardo il Sole e sono felice del suo vivido splendore e del calore decisivo per la vita. Felice per quella dei non umani, i quali sono i più degni di vivere. Non è però colpa dell’uomo se gli si è concesso il pensiero. Nascono così il Bene e il Male, non esiste l’uno senza l’altro, non c’è storia ed evoluzione se si persegue soltanto il Bene. La preminenza è fine supremo; ed esige il pieno uso del Male per poi dedicarsi pure al Bene. Le grandi opere dello Spirito si ergono contro il Male, ma mai l’annullano perché allora s’esaurirebbe la nobile spinta. Anche il genere umano corre all’estinzione in data ignota, che impedisce le precauzioni e ridicolizza gli ambientalisti. Accadrà, finiranno Bene e Male e nessun vivente adorerà il Sole, che sempre brillerà e scalderà senza aspettarsi riconoscenza. Guai amare soltanto, pure l’odio è spinta verso più alti destini; combattiamo i puri benefattori che rendono misero l’umano. Viva il Bene assieme al Male, la loro lotta rafforza tutti noi; anche chi muore in tale lotta cadrà per la vita dell’insieme.
La struttura metrica spezza il discorso secondo segmenti grammaticalmente e sintatticamente autosufficienti, divisione delle frasi che articola la logica dell’argomentazione. E’ rafforzare quella, la coerenza logica dell’argomentazione, che sostiene la divisione in versi.
Altro che réjet e enjambement. Non c’è quel rafforzamento del senso che la composizione poetica tradizionale, con le tecniche del discorso poetico, produce. E’ piuttosto una tecnica letterale, pedestre, ma anche ispirata alla chiarezza.
E, se è vero quanto Franco Nova ha scritto non ricordo quando e dove, che non necessariamente i suoi testi rispecchiano i suoi sentimenti o convinzioni, allora l’artificiosità dell’argomentazione, accoppiata alla letteralità della scrittura poetica, producono -bisogna però esserne consapevoli!- quello straniamento proprio della poesia.