di Cristiana Fischer
ATEISMO creare il prossimo fantasie creando filiazioni divine simboliche e carnali come realtà trascendenti che giustificano nostra mortalità un paradiso a immagine e somiglianza come ci ha creati il dio inventato che non ci conosceva. Ce la sbrighiamo forse tra noi, senza parenti né padrini, noi soli in questa lingua di universo, materia intelligente cosciente del nulla del senso in cui proietti di velocità supersonica come meteore nel sistema solare sappiamo degli scontri cosmici in galassie che appena immaginiamo: come se immaginare l'infinito che ci appare ci avvicinasse al dio che lo contiene e nessuno saprà tranne io le foglie che mi avvolgono come piante umane che raccolgono tra le foglie a cappuccio della vita vegetale il nucleo il cuore come lo chiamiamo della vita individuale di noi quasi verdure fiorite della generazione accidentale e necessaria se pensiamo che non nasciamo dai cavoli quantunque assomigliamo. C'è un disegno o non c'è che ci spieghi la fame immensa di senso della storia umana, noi come procuratori del dominio del vero in scontri concilianti tra morti immortali e pensieri dissonanti: ora avanzo e distruggo, pace interna a caro prezzo non sposo e solamente lo sguardo ateo affiso non mi pento
mi concentro e mi estendo col primo fascio di radici orizzontali in progressiva discesa alla cima del fittone profondo nella nostra Terra di cui incarniamo l'anima. Altro non so che l'invisibile, la materia nera e l'energia nera divina - che illusione senza divina spiegazione!- che si manifesta in attrazione movimento e incontri tra polveri celesti come noi tra nuove relazioni intorbidate da purificare in infiniti modi ci colleghiamo, ci uniamo in umanamente riferiti alla resurrezione nello spirito
Io non so più distinguere tra amici amiche e tra i parenti comprendere quello che penso e che rifletto, la cultura dispersa ci ragguaglia in un coacervo indifferenziato in cui tutto è prezioso e collegato da menti superiori, io invece fuori da ogni regia determinata penso la vita dell'età e della sostanza fisica e mentale assicurata e dell'ideologia non so che fare per schierare di nuovo partigiani incontri e incroci raffinati per mantenere in piedi sfruttatori che ci guidano come pecore matte
NICHILISTA È diventato un singolo, un potente padrone del cielo mentre il cielo luminoso e splendente nello spazio infinito a stento riconosco come il tutto senza persona in cui la mente fittile rappresenta negli idoli la conoscenza. Il povero dio umano impersona potere e conoscenza individuale: che l'accordo sia tra superbia, la legge e miseria della nostra morte (e costruzioni di milleni che azzerano la nostra sorte), sostiene l'oltrevita come il trucco del pensiero simbolico proietta sul vuoto immaginario la sua forza, che ci lega tra noi, tra i vincenti, a spese di sconfitti che il destino inchioda al sollievo dei diritti.
so quasi tutto le linee della storia le conosco quasi tutte il male e il bene distinguono in decisioni e conseguenze e non mi chiedano il valore delle differenze io c'ero e pensavo come ora chi si acquieta ai dominanti e chi lotta perdendosi tra i santi che lo sorpassano in continuità io quasi oppositrice quasi incredula e ammonitrice io come tutti che sanno che la continuità che ci ammanniscono della mediocrità subita e incoraggiata con la propaganda mondiale dei mezzi finanziati io non mi arrendo ancora e come niente lo scrivo lo dico ed educo le figlie e i figli che produco
un testo poetico dal ritmo incalzante, oscuro, a tratti, per me…pero’ anche suggestivo, desueto come un’appassionata predicazione di ateismo mistico che lascia uno spazio al mistero…Mi hanno colpito alcuni passaggi: la ricerca umana sul significato filosofico dell’esistenza, “fame di senso”, e quel sentire la pre-vita, la vita, la morte e la post-morte come una cotinuita’ vegetale che lega gli umani al mondo degli alberi: “…le foglie che mi/ avvolgono/ come piante umane che/ raccolgono/ tra le foglie a cappuccio/ della vita vegetale/ il nucleo il cuore come/ lo chiaiamo/ della vita individuale/ di noi quasi verdure/ fiorite…”