Sulla fine vicina, la vera felicità, l’inatteso, il rifiuto del sesso, l’ingiustizia nella storia e la vittoria

Hans Hoffmann, Lepre nella foresta

di Franco Nova

VICINI ALLA FINE?

No pasaràn era suono ben antico,
oggi non lo si sentirà mai più.

Si passa per anditi larghi, comodi;
una volta compiuto tutto il tragitto
nessuno saprà più che ha fatto
e i motivi per cui l’ha fatto.
Si ritroveranno terrore e morte

non afferrando come e perché.
L’orrore sarà affrontato domani
dalla vita artificiale all’offensiva e
quest’uomo, inutile, sonnecchierà.
Chi combatterà, con altra razionalità,
sarà meno feroce e non odierà, senza
però giungere a compromessi di sorta
e alla fine la Terra sarà disabitata.
Nell’Universo nulla si sa d’essa,
nemmeno si saprà della nostra fine e
nessuno gioirà come sarebbe giusto.
Resterà qualche essere animato,
ma non questo ben noto Uomo
altrimenti tutto il peggio ricomincerà.
 
LA VERA FELICITA’ E’ AMARE

C’è gioia e vita nell’amare
senza necessità d’un ricambio.
L’amore erige una donna a sua Dea
e da lì discende un coro d’angeli.
Nessuno potrà cogliere fino in fondo
l’armonia delle campane nei Cieli Alti
ma basterà la risonanza nell’Aere terso
ad attenuare il dolore del nostro mondo.
Se poi sapranno amarsi e riamarsi
la fiamma brucerà il cuore d’entrambi
e colori da sogno arderanno sempre.
C’è l’incapacità d’amare dei meschini 
ma sovrastata dal coro degli amanti
che cancellerà ogni pochezza.
Saremo commossi da questa letizia;
poi finirà come ogni alta cosa, ma
resterà l’esempio per ogni futuro.



LA LETIZIA DELL’INATTESO 

Questa non è pioggia, è pianto imprevisto
di chi viveva con speranza imperitura,
delusa da chi ha solo parziali conoscenze

sostenute da tecniche mai conclusive.
La vita di tempi più felici era più breve,
aperta all’imprevisto d’un dolore
e pure alla bellezza dell’inatteso;
non la routine del solito percorso ma

la sfolgorante presenza di nuovi colori.
Le sensazioni erano incontrollabili,
una terminava e altre s’affollavano.
La scienza non dà ultima conoscenza,
il mondo s’apre a molte vie e mete;
i tecnici al servizio di bassi interessi
chiudono le alternative per l’Unico.
Solo la rivolta e lo spirito d’altri tempi
ridarà la gioia di vivere nella sorpresa.
Gli scienziati aprano le vie del possibile,
i tecnici siano puniti se le chiudono tutte
salvo una che porta vantaggio a pochi.

 

BASTA SESSO E NULL’ALTRO 

E’ alto in me il sentimento dell’amore,
ma non vi è alcuna direzione possibile.
Le donne a me vicine non sanno amare,
guardano i giovani ben muscolosi e
attrezzati per profonde penetrazioni.
Ho capito in che mondo siamo arrivati,
lascio perdere le carnali donne reali e
vivo con fantasmi il cui spirito va oltre.
Impossibile cantare la felicità d’una
concentrazione d’amore, che cancella
tutte le femmine basse oltre ogni limite
di una misera ossessione sessuale.
Non desidero vederle ne parlare loro,
sono nei cieli alti con donne che
sanno amare anche senza bisogno
d’ostentare dei corpi seducenti.
Finalmente ho trovato il mio mondo
e vivo sereno con ben diversi sensi. 



QUANTA INGIUSTIZIA NELLA STORIA 

Quelli che rubavano la scena
se ne stanno tutti andando,
di molti resterà solo un’eco.
Hanno contribuito ma non fatto
la storia come sempre si dice,
lo stesso sarà per i più giovani; 
nessuno crea nulla, soltanto
costruisce su quanto c’è già.
Il risultato appare opera di pochi
e i presuntuosi si esaltano come
fosse soltanto loro l’ottenuto.
Poche azioni restano nella memoria
e ci si scorda l’azione dei tanti
che le hanno vivamente consentite,
la Storia sembra merito singolo.
Questa la forza che spinge molti
ad agire per un buon risultato;

poi tempo e sorte selezionano e
faranno giganti pochi personaggi,
gli altri saranno via via obliati.
Non esaltiamo solo gli eroi e
non condanniamo solo i mostri.
I giganti stanno in spalla ai medi
e questi sulle spalle dei nani,
di qui la grandezza dei pochi.
Non possiamo ricordarli tutti
e nemmeno lo vogliamo.   

 

DIRADIAMO LA FORESTA 
 
Nei boschi fitti e insidiosi
Ci sono lepri belle, impreparate
ad affrontare l’insicurezza
di ambienti a bassa visibilità.
Nei quartieri popolari cittadini
donne scaltre e di fascino hanno
grande perizia e alta ignoranza,
imperversano senza riserva
abbattendo grandi querce e abeti.
Diffondiamo cultura senza malizia
e creeremo una foresta umana
abitabile in ogni sua parte.
Non si evitano i fiori calpestati,
ma il complesso tiene e profuma.
La perfezione non ci può essere
e nemmeno si cederà all’orrore;
incespicando, tocchiamo la meta.   

 

 DURA LA LOTTA, MA SI VINCERA’ 

La compagnia delle donne è preferita
non per la sola differenza di sesso;
è la più intensa sensibilità il fiore
che profuma tutt’intorno con gioia.
Ci sono lupi solitari pronti all’azzanno,
stringono i denti e chinano la testa;
andiamo per foreste e larghe praterie
con tanti uccelli in canto amoroso.
Le aquile volano basso, cercano cibo,
ma spargeremo reti a maglie strette.
E’ lotta incessante, innalza sentimenti
di unione con sintonia di intenti.
Saremo a lungo insieme, felici
senza incomprensioni e malintesi,
sempre pronti a darci la mano.
Vi saranno pure i periodi di lotta e
gli egoismi si faranno ben avanti
senza creare irriducibile lontananza.
E’ l’alternativa tra bene e male
necessaria come l’aria e l’acqua e
andiamo avanti con vera speranza
di salire i gradini verso la luce che
ci farà capire, in piena solidarietà,
come si giunge ad obiettivi comuni.

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