Tre poesie

di Cristian Fischer

Sempre più pallida diventa 
parvenza della carne
così si diventa puri spiriti
viventi già da subito tra spoglie
di apparenze sensibili
e destinati a un'inconoscibile
proiezione fantastica immortale
di questa vita materiale. Non aspetto 
rivelazioni nuove se non 
inflazionate speranze che al passaggio 
aprono spie nascoste: esiste 
nei cori di dominazioni e troni da cui ascende
all'amor sui il diffuso 
cherubico intelletto
che conosce il divino universale
Come fasi lunari che nel tempo ritornano 
in crescita pienezza e decadenza
fino alla notte nera del pensiero 
che torna su se stesso e sulle forme
che interpreta e conforma
materia pellegrina si conserva
in irreale dimensione: forse un altro mondo 
si apre in cui divina 
sia l'unica realtà. 
Da qui veleggiando sul vuoto 
l'anima del vento annuncia
quel che lo spirito ha afferrato: che mai cessa
l'avvertimento che infinito 
non è spazio né tempo ma reale
in sola dimensione corporale. 
La mente a zero si dispone 
in poco cielo e lungo sguardo
un sapere infinito ci raccorda
nei confini del tempo (che ci resta) 
a un eterno prossimo futuro   
un mondo neoplatonico di idee 
che vivono di altrove più reali
di ogni eccelsa civiltà mortale.
Se essere atea vuol dire 
confluire in materia intellegibile 
quindi universale l'incredibile so:
che eternamente si conserva 
il cosmo nella Mente corporale.

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