di Cristian Fischer
Sempre più pallida diventa parvenza della carne così si diventa puri spiriti viventi già da subito tra spoglie di apparenze sensibili e destinati a un'inconoscibile proiezione fantastica immortale di questa vita materiale. Non aspetto rivelazioni nuove se non inflazionate speranze che al passaggio aprono spie nascoste: esiste nei cori di dominazioni e troni da cui ascende all'amor sui il diffuso cherubico intelletto che conosce il divino universale
Come fasi lunari che nel tempo ritornano in crescita pienezza e decadenza fino alla notte nera del pensiero che torna su se stesso e sulle forme che interpreta e conforma materia pellegrina si conserva in irreale dimensione: forse un altro mondo si apre in cui divina sia l'unica realtà. Da qui veleggiando sul vuoto l'anima del vento annuncia quel che lo spirito ha afferrato: che mai cessa l'avvertimento che infinito non è spazio né tempo ma reale in sola dimensione corporale.
La mente a zero si dispone in poco cielo e lungo sguardo un sapere infinito ci raccorda nei confini del tempo (che ci resta) a un eterno prossimo futuro un mondo neoplatonico di idee che vivono di altrove più reali di ogni eccelsa civiltà mortale. Se essere atea vuol dire confluire in materia intellegibile quindi universale l'incredibile so: che eternamente si conserva il cosmo nella Mente corporale.