di Franco Nova
REALISMO, NIENTE UTOPIA Quanta gente s’immola per la causa o soltanto sociale o pure religiosa; merita rispetto, non ammirazione non avendo capito il vero fine per cui si batte con veemenza. Si deve conquistare il potere per puntare sia a mete elevate, più spesso a ben bassi interessi. La lotta è di duro impegno e può chiedere il supremo sacrificio. Tutti meritano un’alta pietà per i loro sforzi mai a risparmio e credendo nell’indubbia vittoria. La delusione è spesso rapida o si crede al pieno risultato. Le finalità alte decadono infine, il mondo muta non come sperato. Ci si accontenti di quanto ottenuto, il realismo è il nostro successo.
MALINCONIA MA NON SOLO Compagni e amici fraterni erano nella gran sala della mia magione festeggiando un gran tempo fa la presunta vetta della mia vita. Erravano e giunsero tutti loro a percorrere le vie sconosciute; io restai in quella nota con dolore. Ricordo quelle musiche e danze e la recita delle poesie mie dilette attraverso sogni mai dimenticati. Ora osservo i miei spiriti vitali passeggiare annoiati per le lande dove il mio corpo secco troverà un unguento e scivolerà veloce in luogo placido e solitario. Durerà un balenio e avrò il senso della mia vita con tutti i ricordi di amici e compagni che furono. Poi resterà l’inerte materia del mio corpo e nulla sentirò. E nulla quindi posso più dire. LA REALTA’ VINCE L’INSIPIENZA Fanciulli ridenti tanto sciocchi fanciulle impunite che schernivano, una comunità senza alcun legame mentre nel mondo era caos e nessuno ne capiva il vero senso. Il nessuno non pensava al perché, preferiva restare in riva al mare seguendo passivo il calar del Sole. Era piacevole non voler capire il susseguirsi dei complicati eventi senza farsi prendere dal malumore. C’erano tragedie ma che importava non credendoci ed essendo neutrali. Alla fine sarebbe stata positiva la messa al bando dei cantori tragici; la popolazione si sarebbe ridotta e i rimanenti avrebbero vissuto in una effettiva letizia incantata. Tutto solo immaginato, mal creduto; la realtà avrebbe scosso i sorridenti e dato piena soddisfazione ai pochi ancor dotati di sana ragionevolezza.
“E nulla quindi potrò più dire.” Per adesso, sono ricami.