Cleptomanie

di Arsenio

A fianco ad alcune considerazioni secondarie di natura etica 😀 sarebbe divertente chiedere ai lettori di poliscritture che quadro ruberebbero avendone la possibilità 😀😀😀
io ne vorrei più di uno ma se proprio dovessi scegliere prenderei questo *:

certo è più facile a dirsi che a farsi.
Non è mica da tutti diventare sottosegretario alla cultura 😀
tu cosa prenderesti?

*La battaglia di S.Romano di Paolo Uccello

3 pensieri su “Cleptomanie

  1. Staccherei dal muro la “Trinità” di Masaccio: pochi artisti riuscirono a fare un dipinto così cripticamente eversivo dal punto di vista religioso; almeno a quei tempi.

  2. L’ingresso dell’università era accanto ad una piazzetta dove ogni martedì si teneva
    il mercato. Gli studenti vi si affollavano. Samizdat ci entrò seguendo due monache dall’aria solerte e s’inoltrò nei corridoi. Là dentro gli studenti si raggruppavano attorno agli altari, da dove i professori con aria solenne tenevano lezione. C’era, come nelle chiese, odore d’incenso e un silenzio assoluto. Egli gironzolò fra i vari gruppi dandosi l’aria di un osservatore disimpegnato. In fondo alla navata destra c’era una mostra di lussuosi libri d’arte e di bellissime riproduzioni di quadri famosi. A sorvegliare due enormi lanzichenecchi, perché – si diceva – dato l’affollamento i furti erano frequenti.
    I due omoni avevano elmi, corazze, alabarde e un fare torvo e rinascimentale. A Samizdat venne voglia di rubare un grande manifesto. Era una riproduzione su carta
    da pacchi bruna dell’«lncontro di S. Orsola con lo sposo» del Carpaccio. Ma non
    aveva dove nasconderlo e rinunciò.

    D’improvviso la folla fu presa da un’improvvisa agitazione. In molti si dirigevano correndo verso le uscite. Nella confusione Samizdat s’accorse di un gruppo di giovani con gli occhi ansiosi dei ladri improvvisati. Avevano con loro parecchia .refurtiva e si sentivano braccati. L’allarme già suonava lacerante. Samizdat li raggruppò e li guidò verso un’uscita laterale che lui conosceva. Lì c’era un guardiano dal volto d’albicocca, lento nei movimenti e con gli occhi ottusi. Fece passare senza obiezioni lui e i ragazzi, mentre già i due enormi lanzichenecchi arrivavano correndo. Era fatta. Avrebbero sfogato la loro rabbia soltanto sul guardiano. Ma, allontanandosi, Samizdat vide altri giovani che si erano rifugiati su un balcone. E lassù c’era una zuffa. Si vedeva un giovane che cercava di calarsi lungo il muro. Mentre incerto cercava un appiglio sicuro ed era ancora trattenuto per un braccio da un altro sul balcone, Samizdat vide l’aiutante era colpito da un’ombra alle sue spalle e lo lasciava precipitare.

  3. un dipinto che potrei fortemente desiderare sarebbe una tela di Giorgio Morandi: un bel gruppo di bottiglie affiatate tra loro…alle bottiglie sono legati molti ricordi d’infanzia e percio’ i dipinti di G.M. li ho da subito selezionati tra i preferiti…Le bottiglie, piu’ che una natura morta mi sembrano rappresentare una umanità minimale, scevra da orpelli e paludamenti, denudata e trasparente come il vetro nella luce. Le bottiglie si snodano sinuose, a volte formano un interno di famiglia, a volte un circolo amicale…
    Sembrano corpi decapitati, in realtà hanno volutamente lasciato la testa da parte per ‘ragionare meglio’…

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