Su illusioni e assenza di vera meta

Ben Shan

di Franco Nova

ANCHE L’ILLUSIONE E’ VITA
 
I sogni sono ora incubi tediosi
della nera fine di speranze lucenti,
che trapuntano una lunga fede
divenuta certezza di oscuri destini.
Non tutto è però disperazione
e smorta visione di un non futuro.
Un gruppo di piccini rumorosi
sta scuotendo una strana sonagliera
il cui suono è vero canto e
annuncia la prossima nascita
di una nuova era di gioia.
Non c’è speranza di questo futuro,
è semplice illusione infantile;
ma v’è sempre la felicità dei bimbi
e così riparte quel canto celestiale
che rende la vita un puro sogno
con la fantasia di una quiete
non più turbata in nessun dove.
 


PENSIAMO MALE DI NOI
 
Mi sono imbattuto sprovveduto
in un covo di infide vespe,
piacevole ronzio e pericoli temuti.
Le ho sterminate senza sapere come,
fu agevole come non immaginavo
e mai avvolto dai loro folti nugoli.
Ogni giorno punture velenose
sono pronte in ogni dove
nella società di finti amici.
La luce è più pericolosa del buio,
ci è però concesso l’inutile fare
e il piacevole pericolo dell’amore.
Continuiamo pure a vivere così
e muniamoci di occhiali neri
per ignorare le strade percorse,
ma leviamoceli se ci son nemici;
questo siamo noi, animali superiori.
Non si torna ormai indietro,
ma la nostra società non è eterna.
Sempre al mondo si nasce e poi
si cresce, si invecchia e si muore;
e così accadrà a noi stessi
che ci pensiamo tanto superiori.
Spariremo e se la Terra pensasse,
s’illuminerebbe come il Sole.



MAI UNA VERA META
 
Non due strade divergevano, ben tre
e non in un bosco ma nel cielo nuvoloso.
La terza s’apriva la via tra le nubi
non però giungendo al blu sognato.
La strada del desiderio era percorribile
pur non toccando la meta agognata
laggiù in fondo visibile come in sogno.
Le tappe intermedie sono ben ferme,
ci investono con tutta la loro realtà
fatta di mille sentieri intrecciati
in modo malizioso per non farci
capire dove infine ci porteranno.
Siamo in fondo lieti della vita com’è
perché mai giungeremo ad afferrare
l’effettiva portata dei nostri fallimenti.
Nemmeno i successi sono ben compresi
e così la vita non ci soddisfa in pieno,
ma di rado ci rende tanto disperati
da desiderarne l’inopportuna fine.
Manca soltanto la vera meta e
saremo sempre in mezzo al guado.  

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