“Un po’ per celia e un po’ per non morir” (Ettore Petrolini)
Riflessioni sotto forma di filastrocche
di Rita Simonitto
A una volpe saputella Borbottavan le budella. Da più giorni non mangiava Le saliva già la bava All’idea di un bel desco Con qualcosa di fiabesco: Un galletto tenerello Da mangiar senza coltello. Ma pollai bene blindati Vietavano attentati A piumaggi ed a creste Cui volevasi far feste. Giust’allor un odorino Che veniva da vicino, O almen cosi sembrava, Dietro cumuli di biava. Alla nostra bestiolina Già veniva l’acquolina. Andar là verso l’oriente Doveva immantinente. Naso in su, trotta, trotta Inseguendo quella rotta. Oh, Mon Dieu, che gran disdetta! Quando meno se l’aspetta Il profumo dell’arrosto D’improvviso cambiò posto Un ventaccio d’improvviso Rovesciò quel paradiso Che la volpe pregustava Ma sul fumo si basava. E affranta, tutta sola Schivò giusto la tagliola con coscetta di gallina invitante lì in vetrina Quell’inganno conosceva Ma dell’altro non sapeva. I profumi, le parole Fan sentir ciò che si vuole E non sempre la fragranza Corrisponde alla sostanza. 04.07.24
“Quell’inganno conosceva
Ma dell’altro non sapeva.”
Appunto!
Occorre attrezzarci per un nuovo mondo, la vogliamo capire?
Ahi che difficile!