di Annamaria Locatelli
Cortocircuito Sovente appaiono a noi dalle forme bislacche ritenendo soltanto la nostra “normale”. I multi-zampe ci fanno ribrezzo, ragni millepiedi e familiari, e a debita distanza ci teniamo poiché superiori bipedi siamo! A noi non tenendo pelliccia, lustri come brillanti, appaiono spogli, di abiti alla moda e firmati, i nati già vestiti impellicciati squamati pennuti e piumati... Abbiamo due occhi soltanto puntuti sulla realtà perciò gli occhi multipli e rotanti di “mostri” marini e terrestri ci appaiono postazioni lunari stravaganti… Se strisciano, poveri serpi, non conoscono la reale dignità della nobile posizione eretta, se volano forse accendono invidia agli umani ma a loro manca la divina parola e non sanno comunicare visioni aeree e celesti. E che dire di quel nostro arto, mirabile e ingegnoso, la mano? Al massimo loro san sbucciare banane edificare termitai soffici nidi aiutandosi con becchi e con zampe raccogliere, al richiamo, palline di bava imbevute, i poveri cani! La nostra invece, obbediente alla mente per ingegneria e per arte, si vanta a ragione maestra ma poi impugna le armi distrugge scava fosse comuni incenerisce! * Noi del Sud Ci capita di camminare a testa bassa su lastricati lucidi di pioggia, semiombre frettolose, tra sibilante melma e spruzzi a ventaglio: è il moto di rane decapitate saltellanti di pozzanghera in pozzanghera per istintivo sopravvivere… Noi del Sud come voi: animali in lager deportati di fattorie macellerie di recinti spinosi sotto tende da circo in corsa negli ippodromi dietro sbarre infernali bersagli mobili… Noi come voi sui barconi nei cpr nei campi assolati negli hangar e sui tir clandestini * La Città-giardino... Un genio verde la ideò, sonora profumata di mille colori vestita viva di infinite presenze tra fiori piante arbusti sino al cielo elevati o nani tra erbette... e un paradiso parve agli insetti! Formiche cicale grilli api coccinelle mosche calabroni mangiatori voraci di fluidi vegetali e di larve animali da restituire, ingrassata, alla fertile terra... Alacri utili alla vita eppur quasi ignorati invisibili a distratti umani, se non a entomologi e a cuori bambini, spesso cacciati, con ira, da chi vien raggiunto da fastidiose punture come se la città-giardino non fosse di diritto il loro nido d’amore culla di nascite morti e rinascite luogo di esotiche costruzioni termitai...alveari...formocai architetture avveniriste... Invisibili insetti! Se non che un bel giorno, nulla sfugge all’occhio consumistico, divennero appetibili quindi commestibili sul banchetto di menù futuristi * Foglie Quanti versi quante canzoni ispirate alle foglie d’autunno dai colori straripanti vestite, rapide o veleggianti nella pioggia e al vento di morte naturale, infine, restituite alla terra! Oh, malinconia per la vita transeunte di abbandoni di lutti stagione dopo stagione! E come può ugualmente la poesia dire lo strazio dei bambini che la guerra strappa alla vita mutila restringe umilia? Dai generali alcun trattamento d’onore per vite in fiore di speranze lunghe nel cuore degli anni recisi di gioie di giochi di giorni felici... I versi ammutoliscono.
“è il moto/di rane decapitate/saltellanti di pozzanghera/in pozzanghera/per istintivo sopravvivere…” Annamaria Locatelli si decentra: Noi del Sud, noi come voi.
Prevalgono fortunatamente la tenerezza e la malinconia per la bellezza e la ricchezza di vita, e solo amara ironia, tuttavia i versi non ammutoliscono per i “generali” che distruggono vite in fiore.
grazie Cristiana per il tuo commento che centra molto bene quanto d’ingiustizia volevo esprimere e la modalità ironica. Riguardo a ‘I versi ammutoliscono’, nel senso che qualcosa ci hanno provato a dire sulle migliaia di vite in fiore stroncate dalla guerra ma poi ammutoliscono davanti all’enormità e all’orrore del fatto, sentendosi pure impotenti…