di Samizdat
I soliti stereotipi amicali alla “Quaderni Piacentini” ( “Sant’uomo, ma che pazienza!”). Non si capisce perché l’importante per Fofi era al massimo “voler bene a Fortini” o misurarne il valore dalle proprie reazioni edipiche (“non ho sempre accettato i suoi consigli”) senza mai spiegare (a se stesso e oggi “ai più giovani”) quanto e dove Fortini avesse ragione o torto. Su questo punto fondamentale resta reticente ( “ho avuto un rapporto conflittuale”). E anche in altre occasioni si è sempre rifugiato nell’aneddotica (se non nel pettegolezzo).
*da “il manifesto” del 5 aprile 2025