
di Paolo Statuti
In guerra
In guerra uccidere è un dovere,
in guerra uccidere è un piacere,
in guerra la morte
è un amaro e triste destino,
anche quello di un bambino,
anche quello di un neonato
che ha il solo torto
di essere nato.
In guerra non ci sono vincitori,
ma solo immani disonori,
c’è solo un’immensa vergogna,
c’è l’uomo messo alla gogna!
Che periodo nero…
Che periodo nero
nel mondo intero!
Va in onda il concerto
detto “Satanico”,
va in scena la tragedia
detta “Il massacro”.
La morte vola in Ucraina,
in Israele, a Gaza e a Mosca,
instancabile e fosca.
Usa le bombe,
non la falce ora,
nel mondo che va in malora,
lasciando distruzione e angoscia.
E ride soddisfatta
del suo raccolto.
Tutto è sconvolto.
Guardo la gente
che non ha più lacrime
da versare,
la gente che ha smesso
di sperare.
Passione a Gaza
Quest’anno Cristo a Gaza
sarà inchiodato
e chiederà di nuovo al Padre:
“Perché mi hai abbandonato?”
E con Lui lo chiederanno
in coro i morti e i vivi
che non sanno
se un’altra aurora
vedranno ancora.
Ma Cristo, morendo,
promette loro, infelice
e povera gente:
“tra un momento,
per voi finalmente,
costruirò in cielo
un degno insediamento”.
2024
* * *
A Gaza il pane
è un’esca,
come per i pesci il verme
quando si pesca.
Non hanno scelta:
Per non morire di fame
la morte in fila aspetta.
Tra-ta-ta! Tra-ta-ta!
E la fame è sconfitta,
la fame è agonizzante.
Resta il pane insanguinato,
a terra steso l’affamato
e la canna ancora fumante.
Gaza
In una lingua di terra
la morte ha fretta,
la morte non aspetta.
E’ la Sagra del Sangue,
è la Festa del Dolore,
con cori di pianti
e negli occhi il terrore.
Chi muore, chi fugge, chi resta:
che festa! che festa!
Il giorno si dispera,
la notte squarciata dal fuoco,
sale in cielo sempre più fioco
il grido di chi ancora spera
di trovare un pezzo di pane,
per non morire di fame.
E a te che spari,
che stringi l’arma che uccide,
la morte sorride,
sorride perché
prima o poi troverà anche te!
* * *
Mio Dio,
che pianto, che tristezza
su questa terra,
dove i bambini
muoiono a Gaza,
dove in Africa muoiono di fame.
Mio Dio,
su questa terra, che gira
fiera dei suoi tesori,
e della sua Storia,
non c’è pace,
non c’è armonia,
c’è solo la Morte
con la sua gloria,
c’è solo una razza
con la sua follia.
Gaza e Varsavia
A distanza di anni
la stessa condanna,
lo stesso dramma:
sparire dal pianeta.
Tra le macerie Nerone
canta una canzone:
“Come bruciava Roma…”
La gente fugge non sa dove,
un rifugio non esiste,
senza pane è triste.
Senza speranza si muore,
trionfa la morte,
trionfa il dolore!
Non c’è più niente,
come a Varsavia il sangue
si versava allora,
a Gaza si versa ora.
Preghiera
Mio Dio,
Padre addolorato
di ogni soldato
che oggi uccide suo fratello,
lo so, non è quello
che Tu vuoi
dai figli Tuoi.
Ti prego allora,
illumina le menti
in questi tristi momenti,
fa’ capire loro
che è meglio amare, non odiare,
che un sorriso
vale più dell’oro,
che una stretta di mano
non è un gesto vano,
e che un abbraccio fraterno
scongiura l’inferno.
Fa’ che sulle ucraine
dorate biade
soffi un perenne vento di pace.
Mio Dio,
Ti prego con tutto il cuore,
fa’ cessare tanto dolore!
Giovedì Santo 2022
Quest’anno Giovedì Santo
fa così rima con pianto! –
Pianto in chiave di basso
e in chiave di violino,
in chiave di mamma e di bambino.
La Croce di Cristo
si è centuplicata in terra ucraina,
così insanguinata.
Fra tanta rovina,
anche le anime dei morti
cercano pace e conforto,
e chiedono: perché
tanto dolore, o Dio risorto?
E risponde loro immediato
della follia umana
un cupo boato.
Intorno si sente
lugubre e insistente
il feroce ghigno
del Maligno!
Esortazione
Russi e Ucraini,
siate fratelli o anche cugini,
fate che tante tante aurore
splendano ancora nel cuore,
scendete dai carri armati
e fatevi un selfie abbracciati,
sì abbracciatevi con furia,
senza rancore senza paura
e gettate i fucili sull’alfalto,
no, non occorre fare altro
per vivere felici e in pace,
in modo sereno e sagace,
senza neanche un solo sparo,
anche se tutto indica il contrario!
Natale in Ucraina
Quest’anno in Ucraina
il Bambinello
nascerà in cantina,
non nella Grotta consueta
che è stata rasa al suolo;
nel cielo senza cometa,
nel cielo che romba,
risonerà l’assolo
della funerea tromba.
Non ci saranno i pastori –
tutti arruolati
sui carri armati
e anche Giuseppe è con loro.
La Madre addolorata
stringerà al petto
il Figlioletto –
Sua unica consolazione,
povera Madre:
sognava il Natale
e sarà la Passione.
Ai bambini uccisi in Israele e a Gaza
Cari bambini,
io vi voglio bene,
so cosa avete provato,
anch’io da piccolo,
delle bombe
ho udito il boato.
Lo so, volevate vivere
senza conoscere la guerra,
senza sapere cos’è la paura,
senza piangere.
Volevate vivere,
giocare e amare!
Vi è stato negato,
e in cielo siete volati –
angeli mutilati!
Ora vedo il vostro sorriso,
lontani dall’inferno,
giocate insieme
– in paradiso!
Preghiera
O Dio di Abramo
Dio Cristiano
Dio Mussulmano,
DOVE SIETE?!
Voi sapete
che sta succedendo,
Voi sentite
il cannone che ruggisce,
Voi vedete
la gente che impazzisce,
Voi vedete
le strade arrossate,
Voi vedete
le case sventrate,
Voi… Voi…
Voi sentite
il pianto innocente
della Vostra
povera gente.
Vi scongiuro,
fate qualcosa
in quest’ora angosciosa,
per il Vostro Amore Sacro,
fermate questo massacro!
Uscite dai vostri manieri,
mostrate i Vostri poteri,
se è vero che ci siete,
se avete a cuore
la pace vera,
se avete nel cuore
l’umanità intera!
* * *
Ormai scompare
la forza di sperare,
e l’odio coverà sotto la brace,
ormai non ci sarà più pace!
Resterà solo il ricordo delle stragi
delle vittime innocenti
di questi folli momenti,
quando la morte si pavoneggia
e il dolore la corteggia,
quando il sangue versato
si mescola al pianto
di chi in un battibaleno
non ha più niente,
e avrà ancora meno!