Samizdat 1
ALLE AMICHE E AGLI AMICI CHE #IORESTOPARTIGIANA #IORESTO PARTIGIANO
Ma il “balcone” oggi resta “prigione”! Meglio saperlo che “io resto a casa”= “io resto in prigione”. Come è bene sapere che “#iorestopartigiana#ioresto partigiano” è mettersi sul petto soltanto un glorioso distintivo pubblicitario (come tempo fa la maglietta con il volto di Che Guevara). E’ atteggiamento *religioso* [1] non politico. I partigiani erano *organizzati*, *cospiravano* e *agivano* contro i potenti del tempo. Noi al massimo riusciamo sui sociali (gestiti dai padroni) a diffondere qualche lamentela, a lanciare qualche impotente invettiva contro i leghisti che in Lombardia continuano a governare. Partiamo dalla coscienza della *miseria* di questo nostro “cazzeggiare” e aspettare senza scopo. Ci vuole un *che fare*.
[1]La miseria religiosa è insieme l’espressione della miseria reale e la protesta contro la miseria reale. La religione è il sospiro della creatura oppressa, il sentimento di un mondo senza cuore, così come è lo spirito di una condizione senza spirito. Essa è l’oppio del popolo.Eliminare la religione in quanto illusoria felicità del popolo vuol dire esigerne la felicità reale. L’esigenza di abbandonare le illusioni sulla sua condizione è l’esigenza di abbandonare una condizione che ha bisogno di illusioni. La critica della religione, dunque, è, in germe, la critica della valle di lacrime, di cui la religione è l’aureola.
(Marx, Per la critica della filosofia del diritto di Hegel. Introduzione (1844))
Samizdat 2
25 APRILE 2020 🖤
Nessun maggior dolore che ricordarsi del tempo felice ne la miseria
Dante, Inferno, canto V
Tantum religio potuit suadere malorum
DA UNO SCAMBIO SUL TEMA
Giovanni Carissimo
OK Ennio, in linea di principio il ragionamento ci sta. Ma in soldoni, quale idea alternativa, concreta e praticabile da qui a tre giorni, si riesce a mettere sul tavolo? Qualcosa che non metta a rischio la salute delle persone e che tutt* possano mettere in pratica in modo inclusivo?
Per il prossimo futuro, cioè quando ci sarà il parziale allentamento del distanziamento fisico, dobbiamo sicuramente trovare un modo per usare i corpi nello spazio pubblico. A tale proposito, cito i miei scrittori preferiti, tanto per cambiare, perché pongono molte questioni e non risparmiano critiche: https://www.wumingfoundation.com/giap/2020/04/verso-il-25-aprile/?fbclid=IwAR25f-moZ1uzW9FRWzDCz3a-5pQ0jX929IpawdyXYdLMMktXIuyLx1dh6Wg
Verso il 25 Aprile. Riflessioni urgenti sulla necessità di rompere il vetro e tornare in strada – Giap
WUMINGFOUNDATION.COM
Ennio Abate
Ringrazio Giovanni Carissimo per la segnalazione di questo articolo di Wuming.
Vi sono informazioni che mi mancavano. La mia “provocazione” è stata solo frutto dei miei ruminamenti da isolato. Riprenderò la questione ma nel frattempo invito quelli che vogliono parlare di 25 aprile ai tempi del covid (e non solo) a dare almeno un’occhiata ai numerosi commenti sotto lo scritto dei Wuming, che rivelano umori non ipocriti su quello che stiamo vivendo.
P.s.
A proposito delle lamentele per “l’appello dell’ANPI nazionale a festeggiare il 25 Aprile dai balconi, cantando Bella ciao e sventolando il tricolore, [che] ha lasciato l’amaro in bocca a molte persone, rendo pubblico lo scambio con un’amica che me l’aveva mandato:
Il lun 13 apr 2020, 19:07 Ennio Abate ha scritto:
Azz, manco più un accenno alla bandiera rossa, siamo passati direttamente al tricolore che oggi usano anche quelli di Fratelli d’Italia!
Che schifo di difesa retorica della memoria storica.
XY
Ennio, Anpi non rappresenta solo le Brigate Garibaldi…. La bandiera rossa se uno vuole, la espone.
Ennio
Appunto. L’egemonia nazionalista cancella e riduce a manifestazione privata la realtà della Resistenza rossa. Rileggiti Claudio Pavone.
DA UNO SCAMBIO SUL TEMA (2)
Samizdat
AGLI AMICI E ALLE AMICHE CHE #IORESTOPARTIGIANA #IORESTOPARTIGIANO (2)
Adelia Denti
Ciao Ennio, mi spiace, ma non riesco a capire che scopo abbia questa riflessione (https://www.facebook.com/groups/1632439070340925/permalink/2712547385663416/). E’ vero siamo prigionieri; volendo si potrebbe anche dire che ci stiamo riparando dal contagio, a casa nostra che per alcuni, più sfortunati, è una gabbia vera e propria, per altri più fortunati una piccola reggia. Organizzare una protesta non si deve solo dirlo, ma si devono fare proposte concrete: quando, come e con quale scopo. Va bene provocare, ma anche no.
Ennio Abate Adelia Denti
“Che scopo abbia questa [mia] riflessione” lo capirai bene se, invece di reclamare “proposte concrete” da me, ti interrogherai prima e a fondo sul contenuto reale dello slogan di cui ti/vi siete fregiati (#IORESTOPARTIGIANA #IORESTOPARTIGIANO).
Nel mio intervento ho mostrato l’abisso che esiste tra quello che fecero nei fatti i partigiani e la “miseria” della nostra attuale, passiva “prigionia”. Non esiste alcuna continuità tra loro e noi. E lo dimostrano appunto i fatti:
– l’accettazione della divisione tra noi chiusi in casa, che – tue parole – “volendo si potrebbe anche dire che ci stiamo riparando dal contagio” e chi non sa se può dirlo perché è costretto a lavorare senza nulle o sufficienti garanzie dal contagio (Cfr.le dirette di Vittorio Agnoletto);
– il silenzio acritico sulla gestione della quarantena sia da parte del governo che da parte delle forze dell’ordine (vedi lo scritto dei Wuming suggerito da Giovanni Carissimo; vedi l’intervento contro il prete di Cremona, che, invece di suicidarsi come il povero prete di Cologno, ha reagito alla ottusa arroganza dei carabinieri (https://notizie.tiscali.it/cronaca/articoli/Il-prete-celebra-messa-e-intervengono-i-carabinieri/?fbclid=IwAR0EzsxSXaw7mBZv5PX6aNHkH7A2412onMcYkChjm8tH42MOKv78DI-OmDk) ;
– la gestione sempre al ribasso della festa del 25 aprile 2020 da parte dell’Anpi, costretta – proprio come fece anche a Cologno quando il Sindaco Rocchi impose la festicciola del campo Whermacht davanti Villa Casati – a una nuova protesta impotente per – com’è scritto nel comunicato stampa – la scelta che “che di fatto impedisce ai rappresentanti dell’ANPI, per “evitare assembramenti”, di essere presenti alle celebrazioni ufficiali del 25 aprile” .
Ecco, per “fare proposte concrete” e “organizzare una protesta” non generica ma ragionata, c’è da uscire prima di tutto da questa passiva accettazione delle attuali narrazioni su covid (e non solo) di chi ci governa, invece di genuflettersi ad ogni loro arbitrio e fare le prediche a chi appena appena protesta.
…trovo che stiamo vivendo una situazione davvero pesante: i nostri corpi o “inchiodati” dalla malattia o imprigionati (sui balconi) dalla paura, dall’impotenza, con aggiunta, spesso, di sensi di colpa…Da qui l’impegno a cercare un terza via perchè non vorremmo fare la fine dell’asino di Buridano…Certo aiuta confermarsi nell’idea “Io resto partigiana”, ma i corpi isolati e immobilizzati protestano, sentono il rombo del loro motore girare e girare a vuoto…il mare quando l’onda è frenata o si appiattisce in stagno o si carica in tsunami…