di Marcella Corsi
Appena entrata mi viene incontro la morbidezza piumosa di Balù. Mi saluta in piedi sul tavolo di fronte alla porta d’ingresso, il lungo pelo bianco e grigio in lieve fremito sul corpo proteso verso di me. «Neanche un nodo», penso mentre lo accarezzo accostando il naso al suo tartufo rosa. Il punto di pelo bianco in cima alla coda ondeggia mentre comincia a fare le fusa.
Dolcissimo
…la casa di Marcella è un piccolo universo armonioso che sembra rianimarsi al ritorno di chi l’ha cosi’ ben disposta: animali affettuosi e benefici, piante rigogliose, avendo ricevuto le giuste cure, e una figlia che per un paio di mesi ha svolto il ruolo di madre verso gli esseri li’ viventi…perchè i ruoli madre-figlia con il tempo mutano, si scambiano anche… Passando attraverso complessi momenti di vita, ciascuna va cercando il suo spazio, cosi’ Sara accudisce animali e piante della madre ma già prepara il suo nido…”la lontananza talora aiuta…” scrive Marcella e spesso è cosi’: rafforza i legami importanti, mette a fuoco quanto è “davvero essenziale”…Non si puo’ negare che fa anche soffrire, pero’…ne so qualcosa anch’io.
Trascrivo una poesia a mia figlia:
Ti diro’, figlia mia,
un filo lungo
milioni di chilometri,
indietro nel tempo
oltre ben oltre
le sette generazioni,
ci porta sino a lei
la piccola Lucy
nella culla verde-nera
della foresta africana.
Si’, lei ha amato
di una forza sovrumana
a vincere la sua fragilità
ed eccoci qua
noi due…e non solo
ne pullula il pianeta!