Complotti: un grimaldello matematico

di Paolo di Marco

complottismo?

I complotti, le congiure fanno parte della storia. Da Catilina e Cesare arrivando alla stagione delle stragi ne sappiamo qualcosa, è relativamente nuovo invece il complottismo.  E’ diventato di moda da qualche decennio accusare di complottismo tutti coloro che contestano le versioni ufficiali di eventi traumatici: è successo in Italia con la stagione delle stragi, negli USA con Kennedy e 11 Settembre.

Questo lotta mediatica contro l’eresia si è recentemente arricchita di un nuovo bersaglio: QAnon – e derivati. Questo ectoplasma virtuale che corre sul web ma di cui non si conosce con certezza la fonte fisica (epperò ha milioni di seguaci) propone una tesi: una cabala di personaggi ricchissimi e potenti, da Bill Gates a Hillary Clinton,  tutti pedofili e satanisti, aiutati dai settori sommersi dello stato, congiura per conquistare il mondo; il baluardo contro di loro è Trump, che vincerà a valanga le seconde elezioni ed eliminerà lo stato sommerso.

Chiamare congiura questo scenario è del tutto improprio: a chiunque, compresi molti degli americani medi descritti da Saviano nelle sue cronache da NY, scappa  subito da ridere. Ma non è importante, perché questa narrazione è altra cosa, sembra un film di Batman, coi cattivissimi da una parte e l’eroe dall’altra, è insieme favola, mito costitutivo e parole d’ordine di una tribù; formata in parte anche di mentecatti, ma in larga parte  di gente frustrata e sfiduciata. (D’altronde cosa c’è di razionale nel tifare Milan o Inter a prescindere? E’ ancora meccanismo tribale).Ma la ‘grande’ stampa se ne approfitta per mettere insieme QAnonisti e critici delle stragi, italiane o Usa che siano, tacciarli della stessa eresia e buttare acqua sporca e bambino.

complotti

QAnon e simili sono anche figli della sfiducia nelle verità ufficiali: già sull’assassinio di Kennedy più della metà degli americani non credeva nella commissione Warren, e con l’11 Settembre hanno continuato. E ci hanno anche giocato sopra i trumpisti come Steve Bannon, che in un’intervista prima dell’elezione di Trump seminava sfiducia nelle verità ufficiali, aprendo la strada del discorso sullo stato sommerso (deep state) con un poutpourri di stragi di vario tipo  ‘Non crediamo alle torri, non crediamo a Sandy Hook….’ .

Ma chiunque voglia invece affrontare il discorso seriamente, parlare dei complotti, quelli veri, capire dove sta la verità senza aspettare i 40 anni da piazza Fontana o l’eternità dall’attentato a Kennedy, come fa in questo web vasto e insidioso, popolato da mostri, bugie, complottisti?

le pistole fumanti

In alcuni casi abbiamo quella che gli americani chiamano la ‘pistola fumante’: per l’assassinio di Kennedy è il filmato di Zapruder, emerso dieci anni dopo, dove ci sono ben due pistole fumanti: il secondo colpo che devasta il cranio di Kennedy e viene da davanti, dalla parte opposta del primo colpo e del deposito di libri di Oswald; e un totale di 3 colpi visibili, cui va aggiunto il proiettile fuori bersaglio trovato in strada; 4 colpi contro i 3 del fucile di Oswald. (Infatti da lì parte l’inchiesta di Garrison e una nuova commissione d’inchiesta, che prevedibilmente non concludono nulla. Però le conclusioni della Commissione Warren colla ‘pallottola magica’ sono sbugiardate, nonostante ancora oggi la cosa non venga dichiarata ufficialmente).

Per le torri gemelle ci troviamo di fronte al classico problema dei periti contrapposti (come abbiamo visto anche nel Covid) , con tecnici e scienziati che affermano tesi opposte. Per fortuna anche qui chiunque può controllare da solo, e ci sono ancora due pistole fumanti: il tempo di caduta delle torri (come si ricava dal filmato pubblico e ognuno può cronometrare) è praticamente identico a quello di un grave in caduta libera (basta usare una formuletta facile: h=1/2 g t2, dove h è l’altezza, g= 9,8), laddove la tesi ufficiale descrive una caduta ‘sussultante’ di un piano che cade sull’altro, lo distrugge, proseguono la caduta, con una accelerazione smorzata (che dovrebbere vedere un tempo circa doppio). E la seconda pistola fumante è che ci sono due aerei, due torri colpite dagli aerei che bruciano, e anche una terza torre! (WTC8) che non è colpita da nulla e crolla con le stesse modalità.

un grimaldello

Ma cosa facciamo se non abbiamo queste ‘pistole fumanti’? Basta un pizzico di matematica, che ciascuno può usare; ed è anche un potente aiuto alla logica. Si tratta di probabilità, e di come vada corretto l’uso istintivo che se ne fa.

Supponiamo di dover organizzare qualcosa, come una gita, che presuppone vari passaggi. E supponiamo che ognuno di questi passaggi (diciamo 2) abbia una probabilità di successo del 50% (noi diremo per semplicità 0,5).

Qual è la probabilità di successo della gita? Istintivamente verrebbe da dire 50%, ma è sbagliato, perché questi passaggi non sono eventi indipendenti: la gita va in porto se tutti i passaggi funzionano bene. Detto in altri termini i vari passaggi A,B,..devono essere veri contemporaneamente. Quindi non facciamo la media ma il prodotto delle probabilità.

Un disegno lo chiarisce:

 

Il risultato dove ci sono contemporaneamente i due colori è il quadratino scuro, grande 1/4. Quindi la probabilità finale di successo è 0,25 (25%)…meglio  rinunciare.

Applichiamo questo criterio ai due casi visti prima, usando stime approssimate:

Kennedy:

  • probabilità che un signor Nessuno come Oswald decida un attentato al Presidente (storicamente è assai bassa, qui useremo un generoso 25%)
  • probabilità che riesca a realizzare con successo (qui semplifichiamo raggruppando insieme diversi elementi) l’attentato (incluso l’uso di un fucile che nessun tiratore scelto che ci ha provato è riuscito a far sparare con precisione nello stesso lasso di tempo): diamo anche qui un generoso 50%
  • probabilità che un biscazziere legato alla mafia, Ruby, sviluppi indignazione patriottica e spari a Oswald uccidendolo: anche qui eccediamo con un 20%
  • probabilità che la morte di embolo polmonare di Ruby sia naturale: 90%
  • probabilità che un anno dopo un altro signor Nessuno (Sirhan) uccida il fratello di Kennedy che ha vinto le primarie: 25%.

A questo punto facciamo i conti: qual è la probabilità che la storia ufficiale sia vera: 0,25×0,5×0,2×0,9×0,25=0,0056  ovvero il 5 per mille…meno dell’ 1%. Chi ci scommetterebbe?  Il calcolo analogo per le torri gemelle lo lascio per esercizio… (Su questo tre anni fa ho fatto una conferenza-spettacolo al Teatro della Tosse a Genova..tutti gli spettatori col cronometro un mano…)

Poi potete usare questo grimaldello con molte altre cose. Sarebbe meglio assegnare le probabilità in base a statistiche reali, ma come vedete per un giudizio di massima non è essenziale. Nella sua semplicità questo è uno strumento potente per andare a indagare, è un modo per esercitare la logica e dotarla di gambe.  Prendete un accadimento e scomponetelo nella sua sequenza operativa. Poi cominciate ad assegnare una stima di probabilità alla sua radice. Se siete sotto il 50% vuol dire che per voi qualcosa non torna, quindi vale la pena continuare la catena.

E’ anche una guida per risalire il web alla ricerca di informazioni, perché ad ogni passo sapete cosa andare a controllare, pesarne la validità, procedere. Il quantificare, per quanto a occhio, vi aiuta a distinguere i cespugli dagli alberi e a vedere oltre. Poi volendo c’è il passo successivo: cui prodest? E anche qui sono relazioni a cui dovete dare un peso…

Ricordo che prima ancora di Falcone un mio dottissimo amico, Idomeneo Barbadoro, mi raccontava che per capire la mafia bisognava seguire il denaro. E l’elemento emblematico era l’Ente Minerario Siciliano.  Anche questo è un modo di procedere.  Una cosa  interessante è che se applichiamo questo sistema ai complotti/favole alla QAnon troviamo quantità e relazioni indeterminate: cosa c’entra la pedofilia con la conquista del mondo? Trump come cavaliere senza macchia e senza paura? Potremmo dargli probabilità zero, ma in realtà è immisurabile: non è un complotto ma una favola.

Tornando al tema precedente chiudiamo con un compitino: pensate davvero che i capi della mafia del  dopoguerra fossero personaggi della rozzezza di Riina e Provenzano? O è possibile che si nascondessero in piena vista…come in questa foto, dove compare un personaggio il cui nome non è mai uscito sui giornali finché era vivo?

Nota

La prima foto è un fotogramma di un video girato da un italiano: si vede Oswald insieme a un agente CIA (Sturgis, legato agli esiliati cubani dell’operazione ZR Rifle).  Nell’ultima foto l’obiettivo non coglie i due personaggi principali (Eisenhower e don Calogero Vizzini (sì, il capo di allora),ma… (potete vedere in  http://comunismo.eu/comunismo_index/Materiali/Voci/2013/1/11_Mafia%2C_capi__Guarrasi%2C_Caruana-Contrera%2C….html)

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