di Emma Pretti
La danza degli alberi
Per tutto il giorno il vento
ha preparato un temporale,
ma il temporale non è arrivato.
Adesso ch’è buio gli alberi
continuano a scuotersi al vento
tagliente.
La notte è tersa e i loro profili
ondeggiano maestosi e piumati.
Al fresco fogliame di primavera
il vento non dà tregua.
La sua voce al mio sonno
non dà pace.
La danza degli alberi,
la coercizione del vento.
Un coro di tuoni e lampi
in lontananza.
Un’antica tragedia nell’aria,
davanti alla mia finestra
per tutta la notte.
La danza Sopra nuvole violacee due gabbiani di fiume combattono le correnti del temporale in arrivo. Carrozze di fuoco sono pronte a travolgerli. Un capogiro li circonda come la coda di un drago. Il loro volo contrastato è un urto faticoso immerso in una danza leggiadra, una scherma in punte d’ala. Le piume bianche brillano a specchio. L’ultimo raggio di sole si fa stretto – Ricamano ancora più volte nell’aria un granuloso enigma aperto dalla polvere sopra le nostre teste. Chiuso nella morsa pronta a scatenarsi. Senza titolo La sera ha lasciato quell’ombra grigia lungo il fiume indecifrata e sola, ed è corsa per catturare il tremito sull’acqua, come a infonderle un terrore sacro. La cupola che la sovrasta ha una mappa uguale per tutti: il giovane Paradiso e la struggente Sera si fondono in un’unica eco al centro di un labirinto che Dio non esalta e non condanna, semplicemente dimentica nel gorgo del tempo che sempre lo assale. Diffidenza Mi vergogno di avere fede. Ho bisogno di avere fede. Temo di averla e arrivare a dare un nome di rassegnazione al proprietario di quel soprabito appeso sopra il tempo. Non arriva né esce, neanche quando lo aspetto con un occhio aperto e l’altro chiuso. Viene quando dormo. Probabile che non voglia incontrarmi perché non è contento di me, emano sfiducia. Ho il dubbio che la sua esistenza sia tutta una favola. Ma il dubbio è un legame altrettanto forte quanto la fede. Ohps ! Basta svolazzare un po' più lontano per togliersi dagli impicci. Ed è questo pronto battito d'ali che fa la differenza tra una posizione comoda e una scomodissima.
Emma Pretti nata nel 1957 risiede in provincia di Vercelli. Collabora con numerose riviste italiane e straniere con poesie, traduzioni, recensioni e racconti. Suoi testi poetici sono apparsi nell’antologia “Giovani poeti nati dopo il ’50 “, diretta da Edoardo Sanguineti e curata da Adriano Spatola.
Il suo primo libro di poesia, Assurde presenze perfette, è del 1995 (Giardini editore). In seguito ha pubblicato Battaglie nane ela raccolta di poemi Viaggio da Ovest a Est (Istituti Poligrafici Internaz.- Pisa). Nel 2002 Economia del bosco (Caramanica Editore), A Caccia in paradiso edizioni Joker 2005 – e la raccolta di liriche I giorni chiamati nemici edita dalla Società editrice Fiorentina ( SEF) nel febbraio 2010, che apre la collana “ Ungarettiana” diretta dai Prof. Paolo Valesio e Alessandro Polcri – La raccolta è alla sua 2° edizione.
L’ultimo lavoro Un guaio che non è stato preso in esame, Società Editrice Fiorentina (SEF) è del febbraio 2014 ed è stata finalista al Premio Carver 2014.
Del 2017 è la raccolta Modalità Silenziosa, Genesi Editrice, classificatasi tra i cinque finalisti al Premio Internazionale di Poesia Gradiva – New York
Suoi racconti sono apparsi sulle riviste Italian Poetry Review e Le colline di Pavese.
Nel 2010 ha vinto il concorso indetto da Puntoacapo Editrice “ LaVita In Prosa “ con il racconto Randagi.
E’presente su samgha.wordpress.com con l’articolo Confidiamo in Discovery Channel, il poemetto Seneca nell’ora più quieta e altri racconti.