di Antonio Sagredo
Al Cine Teatro IMPERO di Maruggio(TA) la Compagnia Teatrale CALANDRA ha messo in scena sabato 5 marzo 2022 un testo teatrale dal titolo “4 di cuori (+1)” di Giuseppe Miggiano. E’ una delle tantissime opere messe in scena da questa Compagnia che ha un curriculum di tutto rispetto e degnissimo di nota a livello interregionale.
Il termine Calandra non è usuale e non si incontra facilmente nel chiacchiericcio quotidiano. Ha diversi significati: da strumento meccanico a mascherina delle auto a un qualcosa che protegge il motore di un fuori bordo. E’ anche il nome di un coleottero del grano, ma anche di una sorta di allodola dal canto melodioso. A noi interessa quest’ultima accezione poiché nel manifesto è stilizzato un uccello.
Per una storiografia teatrale Calandra è il titolo di una commedia del cardinale Bernardo Dovizi da Bibbiena vissuto tra il ‘400 4 ‘500; una commedia che per prima introdusse nel teatro fondamentali innovazioni.
Intanto Calandra evoca il nome di Calandrino, noto personaggio del Boccaccio vittima e autore di intrighi e beffe amorose, che gioca (ed è giocato) sul significato ambiguo di certe parole per generare intrecci scenici e fraintendimenti e inganni dovuti ai vari linguaggi: latino, vulgare, popolare ecc. Da qui il passaggio alle opere del Machiavelli e dell’Ariosto è così tanto scontato che siamo già nel mondo della Commedia dell’Arte.
E difatti nella messa in scena del “ 4 di cuori (+1)” sono manifeste e ben dirette tutte le azioni che sottostanno ai giochi di parole – parossismo linguistico alimentato anche con l’introduzione di parole straniere – che generano la vera trama della commedia. All’intreccio delle azioni si aggiunge [o: si somma] l’intreccio linguistico e questi intrecci (di reali eventi e incrociacchiamenti linguistici) producono molteplici significati\significanti, come affermava Viktor Šklovskij.
Nella sinossi e nelle note di regia si insiste, a ragione, sulla coppia o sulle varie coppie che si scontrano e si riappacificano – tradimenti finti e concreti. È un genere classico, tuttora valido poiché ”le dinamiche dell’amore e del tradimento, della bugia e dell’equivoco sono universali ed eterne” talvolta a nostra insaputa ci fanno “personaggi insoddisfatti, caotici, squattrinati, ingenui, calcolatori, impacciati”.
Mentre, come spettatore, assistevo alla messa in scena, tanti erano i riferimenti e le associazioni che mi giravano per la mente; in primis il un Pirandello raramente gioioso; poi alcuni commediografi italiani; certa commedia leggera americana e inglese degli anni ’50 del secolo scorso; per finire con Anton Cechov, serio ma non troppo, giocoso ma non troppo e sempre in bilico tra il dramma e il melodramma e lo scherzo. E a proposito il personaggio di Andrey, interpretato da Pietro Schirinzi (vestito propriamente alla Cechov) mi ha richiamato lo Zio Vanja o l’Astrov del Giardino dei ciliegi (che sono poi visciole, ma ciliegi suona meglio in italiano).
Questo personaggio Andrey (lui è il +1) irrompe sulla scena come un qualcosa che deve sciogliere i fili aggrovigliati tra i 4 di cuori; diluire le loro false arrabbiature, smussare le loro incomprensioni, le loro reiterate lamentele, ecc.
Godibile, infine, Il parossismo linguistico straniero che eccita sens(s)ualmente Ginny (Patrizia Miggiano, a tratti dallo sguardo obliquo alla Bette Davis); i dubbi\non dubbi assillanti di Leonardo (Luigi Giungato) tra l’altro preso in giro spesso da un trafelato e furbesco (non tanto) Filippo (Federico Della Ducata) e infine la chiassosa risata insistente di Sara (Anna Rita Vizzi).
Il regista Giuseppe Miggiano ha dovuto lavorare assai poiché il ritmo era incalzante e a tratti travolgente, e di certo non lasciava spazio ad alcuna pausa. Questo ritmo che non dava tregua allo spettatore attento, che reagiva con risate, e infine gli applausi meritatissimi.
Ps.
(così recita il Manifesto)
Il Comune di Maruggio in collaborazione con la Filodrammatica Maruggese presenta: il Premio Marubium – Quinta edizione 2020\22 – Rassegna Regionale di Teatro Amatoriale – Compagnia Teatrale Calandra – 4 DI CUORI +1 –
Segue il nome e cognome degli attori, già menzionati sopra.
Poi:
Regia tecnica di Andrea Raho
Scenografia di Piero Schirinzi e Andrea Raho
Pubbliche relazioni di Teresa Lombardi
Organizzazione di Salvatore Selce
Fotografia di scena di Cosimo Caforio
Accogliamo io e Giulia Rivelli questa segnalazione “teatrale” di Antonio Sagredo con curiosità, poiché sappiamo che il poeta è nel Salento nella sua campagna. Di certo curioso com’è possiamo immaginarlo seduto in platea a gustarsi questo spettacolo di provincia realizzato dalla Compagnia Teatrale Calandra, in un Cine Teatro (che parlando
per telefono ci ha riferito una gran bel teatro).
Ci ha colpito il riferimento a Cechov (essendo Sagredo un raffinato slavista e bohemista) che con entusiasmo- ci diceva – di questo attore vestito proprio come uno zio Vanja o come Astrov e che la foto fatta da lui centre con una istantanea una tipica gestualità cechioviana.
Quindi salutiamo il poeta e la Compagnia Calandra.
Antonio Sagredo ringrazia la Compagnia Teatrale Calandra per lo spettacolo offerto al pubblico . Serate teatrali come queste ce ne vorrebbero due o tre volte al mese cosi’ che il pubblico fosse pii’ coinvolto nel mondo del teatro …. e ripeto sarebbe davvero interessante presentare un atto unico di Anton Cechov o altro autore . .
Il luogo teatrale come il CINE TEATRO di
Maruggio e’ spazio ideale.
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