Il male sta accadendo

di Filippo Nibbi

Una pagina di Fantastica in esercizio che mi ha inviato l’amico Filippo Nibbi. È legata a questi giorni di guerra e sento il bisogno di condividerla con voi.

                                                                                                                       Angelo Australi

“Il cielo era stellato, tanto che, dopo averlo contemplato, ci si chiedeva se sotto un cielo così potessero vivere uomini senza pace” (Fëdor Dostoevskij)

Scrive Mario Ciabattini: << Riguardo alla ostentata amicizia di Berlusconi nei riguardi di Putin, nel mio editoriale così conclusi: Anna Politkoskaja, in un bellissimo film documentario che la riguarda, ad un certo punto si rivolge con sguardo severo verso la macchina da presa e dice: – Un giorno, ne sono certa, un tribunale internazionale giudicherà Putin un assassino e Berlusconi l’avvocato di un assassino -.” Si dice che le grandi anime sanno essere profetiche >>… Esattamente questa è la Politkoskaja di oggi. Che ci riguarda, e c’insegna:

<< Certe volte, le persone pagano con la vita il fatto di dire ad alta voce quello che pensano…>>…

<< Bisogna essere disposti a sopportare molto, anche in termini di difficoltà economica, per amore delle libertà…>

… << A conti fatti, tutto “storna”>>, suggerisce Parisi, premio Nobel per la fisica per i suoi studi sui sistemi complessi fatti di libertà.

TRUCCHI PER NASCERE

Io non esistevo.

Un giorno, leggendo un libro, trovo un personaggio vago, grigio, malamente delineato, una femmina. Si chiamava Clara, nata a Kiev, nelle pagine pari e Ada, nata a Mosca, in quelle dispari. Per dire che era proprio solo abbozzato. Vestiva una gonna lunga, floscia, di una seta stanca e sottile proveniente dalla Cina. E poi guanti di cotone, a volte traforati, fatti in casa, all’uncinetto… “Posso essere lei!” ho subito pensato.

Leggevo e mi convincevo sempre di più, quel personaggio confuso, non completo, era come una buca: bastava scivolarci dentro. C’era tutto lo spazio che si voleva, era una casa vuota con la porta lasciata aperta. Dopo 67 pagine mi sono decisa. In quel punto, nel punto in cui sono esistita, l’autore raccontava di quando Clara era bambina, aveva sei anni e passava interi pomeriggi in un giardinetto scialbo, con pochi fiori elementari, allineati. Clara era sola, raccoglieva un sassolino, saltava le ombre che le foglie di un platano facevano per terra.

Ecco! In quel vuoto, in quella solitudine sono entrata io, mi sono fatta lei. Di colpo Clara non esisteva più e io ero nata.

Per non dare nell’occhio ho portato pazienza per il resto del libro, 39 pagine, e poi nel disinteresse dell’autore e dei pochi, distratti lettori, ho attraversato decisa la pagina che riportava la parola Fine. Poi quella che ricordava lo stampatore, la tipografia e l’anno di pubblicazione. Infine, superata anche la copertina con il prezzo (10,50 €), sono uscita dal libro e sono andata a vivere a Milano.

UN UOMO RUSSO

Un uomo russo compra il giornale. Guarda velocemente la prima pagina, e lo butta via.

Giorno dopo stessa scena. E poi anche il giorno seguente.

Il giornalaio gli chiede perché lo fa. E lui risponde:

<< Cerco un annuncio mortuario >>. E il giornalaio:

<< Ma quelli non sono in prima pagina!>>…

<< Oh, sì!… Quello che cerco io, sì>>…

Mosca! … Zitti tutti.                                         

3 pensieri su “Il male sta accadendo

  1. “…era una casa vuota con la porta lasciata aperta…”
    “… si chiamava Clara, nata a Kiev, nelle pagine pari e Ada, nata a Mosca, in quelle dispari.” (Filippo Nibbi)…

    Vorrei abitare in terre
    lontane
    senza frontiere
    dove quando esci
    sei sempre in casa…

    Forse lo spaesamento, a volte, è bene

  2. da Marina C. a Anna Politkovskaja

    È successo,
    lo presentivo
    lo sapevo che m’avrebbero ucciso due volte:
    corda o pallottola non fa differenza!
    Ti consideravo mia figlia, o mia nipote,
    sorella ineducata nel carattere e, nella parola – decisa!
    affilata e precisa come il mio estremo pensiero! .
    Ti sei abbandonata, fiduciosa: il traguardo
    era più chiaro d’una pagina oscura – la verità!
    Per te non c’era che l’esilio, il carcere o la bara,
    la mia, come la tua fine, è scritta fuori del tempo:
    lo stesso destino dei miei e tuoi nemici!

    La mia tomba ignota sarà la tua, insieme a te,
    sempre piena di fiori,
    la tua con la mia!

    Dal futuro ti bacia e abbraccia ancora una dura madre,
    felice che tra i poeti il posto più glorioso
    ti spetta accanto a me, nella stessa terra tradita
    dai russi, dai rossi e dai bianchi, dai mercanti di morte
    perché la delazione non ci appartiene…
    ecc… ecc…

    noi donne leali, poeti e scrittrici, di Russia
    siamo sempre la prima speranza contro ogni piccolo
    piccolo, ma proprio piccolo,
    piccolo uomo! *

    Antonio Sagredo
    Vermicino, 10 ottobre 2006

    —————————————————————————
    Anna Politkovskaja

    io vivo la vita, e scrivo di ciò che vedo

    La (mia) vita (fu) è un continuo disinganno

    Non uno specchio reale per un fittizio labirinto,
    né un principio per un finale resoconto.
    Le sue domande ignora l’uomo e le risposte:
    gli opposti sono un circolo vizioso per un altro mondo.

    Un filo d’erba al vento è il mio pensiero tra le rune.

    La crudeltà è uno strumento religioso e onnisciente:
    la Parola è il Santo Arbitrio, l’Atto e il Contrasto.
    CREDENZE e IDEOLOGIE generano stermini.
    Un Nulla domina il prima e il dopo.

    La Terra è Rovina e Signora dei conflitti,
    Quinta ossuta delle ceneri,
    cannibalismo da operetta!

    Il volto sarà rastrellato, appiattito e deformato.

    I tre profeti sono accattoni, misere comparse
    che danzano nei tuguri di lascivi tabernacoli.

    La loro Vittoria è un Vuoto… insanguinato!

    antonio sagredo

    Vernicino, 8 maggio 2007

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