la poesia di G. M. Hopkins, tratta dalla raccolta “Giubilo al tempo del raccolto”, è stata scelta non a caso dalla traduttrice Claudia Azzola in questo terribile periodo della nostra Storia…La poesia ci lascia una riflessine molto profonda sul significato corrente della parola Pace e su quello che, invece, dovremmo sforzarci di attuare in una prossima e piu’ umana realtà da vivere…La pace come la intendiamo oggi è una breve tregua tra una guerra e l’altra, infatti”…è ben poca pace. Quale pace vera consente/ allarmi in guerra, la disperante guerra, la morte in guerra?” Una “pace” paragonata dal poeta ad una pavida tortora selvatica…Nella seconda strofa il poeta suggerisce all’umanità una piu’ autentica e duratura predisposizione al bene, grazie ad una virtu’ antieroica come “la Pazienza,/ che si impiuma di Pace”, come colomba animata da buone intenzioni si schiera per la vita: “…viene con il lavoro da fare, non viene a celiare,/ viene per la cova e a nidificare”
Ringrazio Claudia per aver tradotto e scelto per noi una poesia che ci invita a vigilare sui periodi di cosidetta pace, quando invece, sotto la cenere di odi violenze e corsa allo smisurato potere, si stanno preparando a divampare le prossime guerre…e cosa sia davvero la Pace
Un sentito grazie a Annamaria Locatelli per il commento alla traduzione che ho fatto di Hopkins, poeta grande leggibile sia da chi ha la fede sia da chi fida nella buona ragione umana, da confrontare, come scrive Annamaria, con la terribile realtà di oggi e con il desiderio di pace.
la poesia di G. M. Hopkins, tratta dalla raccolta “Giubilo al tempo del raccolto”, è stata scelta non a caso dalla traduttrice Claudia Azzola in questo terribile periodo della nostra Storia…La poesia ci lascia una riflessine molto profonda sul significato corrente della parola Pace e su quello che, invece, dovremmo sforzarci di attuare in una prossima e piu’ umana realtà da vivere…La pace come la intendiamo oggi è una breve tregua tra una guerra e l’altra, infatti”…è ben poca pace. Quale pace vera consente/ allarmi in guerra, la disperante guerra, la morte in guerra?” Una “pace” paragonata dal poeta ad una pavida tortora selvatica…Nella seconda strofa il poeta suggerisce all’umanità una piu’ autentica e duratura predisposizione al bene, grazie ad una virtu’ antieroica come “la Pazienza,/ che si impiuma di Pace”, come colomba animata da buone intenzioni si schiera per la vita: “…viene con il lavoro da fare, non viene a celiare,/ viene per la cova e a nidificare”
Ringrazio Claudia per aver tradotto e scelto per noi una poesia che ci invita a vigilare sui periodi di cosidetta pace, quando invece, sotto la cenere di odi violenze e corsa allo smisurato potere, si stanno preparando a divampare le prossime guerre…e cosa sia davvero la Pace
Un sentito grazie a Annamaria Locatelli per il commento alla traduzione che ho fatto di Hopkins, poeta grande leggibile sia da chi ha la fede sia da chi fida nella buona ragione umana, da confrontare, come scrive Annamaria, con la terribile realtà di oggi e con il desiderio di pace.
Claudia Azzola