di Franco Nova
MAI DIMENTICARE Quanta tristezza stasera. Eppure le stelle brillano e la falce di Luna si staglia splendida ma supponente. I ricordi lontani s’affollano e pretendono ogni primato, pure quello della sofferenza. Non dobbiamo seguirli nella loro malevola azione, ma tanti morti s’affollano e sono a me molto vicini; e così agendo, straziano l’animo mio ormai debole. Dovrò accettare il dolore perché erano persone care, che la mia povera vita resero felice e serena. Solo per loro merito ho vissuto momenti felici e straordinari nel passato. Sopportiamo la malinconia e domani staremo meglio, avendo scelto il giusto.
VIVIAMO SOLI La vita è passata senza spiacevoli delusioni e nemmeno incertezze. Mi sono lanciato avanti, cascavo e mi rialzavo senza la minima attesa. Mi sono così inaridito, evitando ogni amarezza. Ho irriso i sofferenti e ignorato i miei nemici in continua aggressione. Ho vinto io e scansato il baratro in cui gli altri sono ben spesso caduti. Questa la vita preferita senza amicizie infide e gli antagonisti ridotti a nullità prive di nerbo. Finirò tutto solo la vita e non rimarrà di me alcun misero ricordo.
CHE MONDO SFATTO! Un vento di bufera infuria fuori e dentro l’anima mia. Non riesco più a orientarmi in questo mondo impazzito; e non sono certo io a essere uscito dai miei soliti binari. Da nessun pertugio vedo luce, una fitta nebbia mi impedisce di cogliere una qualsiasi cosa. Mio desiderio è la buona fine dei miei giorni poco felici. Poi non avvertirò sensazioni; questo pensiero della nullità che m’attende non è gradito. Desidero serena la mia vita, ma è difficile che lo sarà; il disfacimento della società è veleno e droga insieme. Starò con i pochi miei simili, mentre i più sono un cancro e non meritano alcuna pena. Questo mondo resterà qual è, ma vivrò nella sua parte sana per quanto minima essa sarà.
L’ASSENZA, GIOIA SUPREMA Quanto spiacevole è questa notte, non si dorme e non si pensa; c’è solo tristezza che avanza in un deserto che non riconosco. Mille sono le sorgenti di lacrime, ma nessuna è per me toccante. Sto camminando in una dritta via in fondo alla quale spicca una villa; non mi fermerò da quei signorini. Sono certo che oltre sta il Nulla ed è proprio il mio obiettivo in questo giorno grigio e sordo, in cui più non esiste affetto, la vera spinta a iniziare il percorso ora così incerto e senza meta. Non voglio desiderare né avere in questo mondo senza speranza e domani tutto dovrà essere esaurito: aria senza odore, terra senza sapore, i sogni azzerati e nemmeno il sonno darà il minimo segno d’esistere. Infine arriverà la gioia suprema; non saremo più noi ma solo soffi di vento mai avvertibili nell’atmosfera rarefatta dell’assenza.