Una poesia di otto anni fa sulla Grecia (e la Francia)

di Ennio Abate

GRECIA, VECCHIA SEI, DIMMI COSA SEI E SAI

Come potevano tagliare il mantello
e dividerlo con l’ignudo al freddo
se ambivano bere nei calici
della Grecia aristocratica?

Come potevano credere che i dannati
della terra, avendo eruttato
la loro rabbia solo tra le crepe della storia,
fossero inesistenti e da sbeffeggiare?

Oh, caldi nipotini di Danton, algidi
epigoni di Robespierre, ascoltatela
la vecchia madre Grecia, non l’antica!

3 pensieri su “Una poesia di otto anni fa sulla Grecia (e la Francia)

  1. otto anni fa: non riconosco gli epigoni e i nipotini, il tempo (che unisce la vecchia Grecia a un presente stuporoso) si resetta in fretta

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