Breviario sul clima per smemorati

(Nella foto: c’era una volta un lago che era un mare, il lago Aral..)
di Paolo Di Marco

Premessa
Si sta svolgendo la COP28, conferenza sul clima periodica che dovrebbe verificare gli impegni sul clima dei maggiori paesi. Che la presieda il presidente della Compagnia petrolifera nazionale del Dubai (che ne ha approfittato per fare accordi sottobanco per vendere più petrolio) ne chiarisce bene lo spirito. Che il risultato maggiore (al di là delle chiacchere) sia la sostituzione (a parole) del carbone col nucleare ne delinea anche l’apparenza fisica, un misto tra Totò e Pulcinella.

Facciamo brevemente il punto.

1-ab initium
nel dopoguerra l’attrezzatura più sofisticata per lo studio del clima l’avevano le compagnie petrolifere, in particolare la Exxon, con le navi da prospezione e i laboratori a terra e galleggianti; nel 1970 il centro di ricerche della Exxon inviò al vicepresidente un rapporto molto completo e dettagliato, la cui sintesi era però assai breve: “se non smettiamo subito le estrazioni il pianeta è fottuto” (‘Exxon, the road not taken” – libro di svariati anni fa disponibile gratuitamente online; ma ripreso pari pari l’anno scorso da un articolo su Nature)
2- si comprano propagandisti
due anni dopo la Exxon cambia presidente e il nuovo scioglie il centro di ricerche; in parallelo inizia a pagare personaggi di tutti i tipi :politici, dirigenti di associazioni ambientaliste (sic), universitari (finanziando le ricerche con doppia strizzata d’occhio): ho pubblicato su PS l’elenco dei gruppi e associazioni finanziati direttamente o indirettamente da Exxon e fratelli Koch); ho anche l’elenco delle centinaia di individui pagati; qualche anno fa Exxon con un nuovo presidente ha smesso i pagamenti (non si sa se ora ripresi) sostituita nel ruolo da Shell (che ha messo insieme un gruppo internazionale di ‘scienziati’ accondiscendenti (fra cui pochi scienziati e in particolare un solo climatologo).
3- i negazionisti
mentre prima si negava anche il riscaldamento oggi la nuova frontiera dei negazionisti è il carattere antropico.
gli argomenti che portano sono stati tutti confutati e riassumo; premettendo che le uniche opinioni serie sono le pubblicazioni scientifiche su riviste con revisione dei pari (peer review), mentre loro in genere citano generici personaggi su internet;
in sintesi la Terra ha varie oscillazioni climatiche (legate a vari fattori, fra cui le variazioni semicaotiche dell’orbita terrestre) che nel loro insieme sono chiamati cicli di Milankovitch (c’è il sito internet di John Baez, un fisico bravo e buon divulgatore che ne parla in dettaglio); su questi cicli, che fra l’altro avevano iniziato a portarci verso una piccola era glaciale (nel giro di qualche centinaio di anni..qualcuno che non legge ma trolla parla del prossimo decennio), si è innestato a seguito della rivoluzione industriale e la conseguente emissione di CO2 un nuovo ciclo ad andamento esponenziale (noto come ‘bastone da hockey’ per la sua forma) che evidenzia appunto l’effetto antropico; la cosa divertente dei negazionisti è che dicono che i periodi caldi ci son sempre stati, ad esempio ai tempi di Annibale e nel Medioevo (balle confutate), ma evitano di parlare dell’anidride carbonica- cosa incontrovertibile e che da sola spiega l’effetto serra;
tutti i dati, modelli, analisi si trovano (anche nei miei articoli e) su
https://www.ipcc.ch/reports
L’IPCC è organismo dell’Onu composto da uno scienziato per nazione; e per molti anni il rappresentante USA ha bloccato l’uso dei termini più netti e precisi; il che, insieme ad una politica sbagliata degli scienziati-che hanno spontaneamente pubblicizzato al ribasso per paura che la gente si spaventasse- ha fatto sì che è solo da poco che la gravità del riscaldamento è diventata dominio pubblico.

Per i più pigri riprendo le conclusioni degli ultimi due rapporti (l’ultimo è di quest’anno) indicandone gli elementi a mio parere salienti:
temperatura: la temperatura media della Terra è aumentata ad oggi di 1,2°, e nel ’30 sarà aumentata di 2°; a fine secolo sarà aumentata di 7° (queste sono previsioni su un modello mediano: di fatto i modelli più corrispondenti al ciclo reali sono più pessimisti); questo provoca un’aumento progressivo delle zone aride, che entro il secolo comprenderanno anche metà dell’Italia.
acqua dolce: le riserve mondiali di acqua dolce stanno progressivamente sparendo; dai ghiacciai in giù fino ai fiumi e ai laghi; questo provoca ovvi danni alle culture e alle possibilità di sostentamento dell’insieme della popolazione mondiale ma genera anche conflitti-attuali o potenziali- per il controllo, da quelli semisordi intorno a Tigri ed Eufrate (con la Turchia che crea dighe a monte) a quelli futuri ma su scala gigantesca a valle dell’Everest, dove la Cina sta riempiendo di dighe l’alto corso di Gange e Indo.
mari: la quantità di CO2 che riescono ad assorbire è ormai agli sgoccioli. Nel frattempo le barriere coralline sono destinate a scomparire, insieme a più di metà dei pesci (come specie e come quantità). L’Artico si sta sciogliendo a ritmo accelerato (lì la temperatura media è già aumentata di 7°), la calotta Antartica sta entrando in una crisi irreversibile, frantumandosi sui bordi e scivolando progressivamente in mare. Il livello del mare si sta alzando progressivamente, ma attende momenti catastrofici (come lo scioglimento dei ghiacci della Groenlandia) per balzare in su di 7 o più metri. A meno che la corrente del Golfo, già indebolita, non si fermi del tutto, bloccando la redistribuzione mondiale del calore a lei dovuta; in questo caso Inghilterra e NordAmerica (NewYork inclusa) finirebbero sotto il ghiaccio, mentre tutto il calore in eccesso si concentrerebbe al Sud.
popolazioni: al conseguente aumento di fame e carestie si aggiungono le guerre per l’acqua (oltre a quelle che gli USA generano per diletto in giro per il mondo) e le migrazioni: si prevede che entro il 30 ci saranno tra 500 e 1000 milioni di persone costrette ad emigrare spinte da carestia e guerre.

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