di Ennio Abate
quella torsione violenta del bulbo oculare e dell’intera testa come in una marionetta! fu il padre-prete a condurre il suo sguardo all'occhio tremendo di Dio nel triangolo della stampa appesa al muro nella stanza così fu interrotta la visione del seno materno e il bimbo diventò uno strabico spione che guardava di soppiatto e di traverso il corpo desiderato e se lo fingeva altrove lontano sull’orizzonte del mare invadeva la finestra assolata l'esperienza recisa l'inseguì nelle scaglie di pesce morto o - più tardi - sul foglio bianco (16 ottobre 1989)
la poesiadi Ennio Abate esprime bene, da esperienza personale, come l’educazione cattolica fosse riuscita a stravolgere l’attrazione originaria del bambino verso il corpo matern,o dirottandolo verso l’ occhio severissimo e giudicante di un dio a triangolo , con relativo tremendo veto: “…cosi’ fu interrotta la visione/ del seno materno”…con le conseguenti balbettanti trasgressioni e sensi di colpa: “e il bimbo divento’uno/strabico spione/ che guardava di soppiatto/ e di traverso/ il corpo desiderato/ e se lo figurava altrove/ lontano sull’orizzonte/ del mare”. Cosi’ il seno materno, oggetto del desiderio infantile, spostato lontano sull’orizzonte del mare e filtrato attraverso la quadrata finestra assolata si immiseriva e problematizzava: “l’esperienza recisa l’insegui’/ nelle scaglie di pesce / morto / o – piu’ tardi -sul / foglio bianco”…
Il disegno in bianco e nero, sembra nei chiaro scuro di una chiostro, rende bene la sopraffazione violenta di cui è fatto oggetto il bambino marionetta con la torsione del collo da parte del padre- prete con l’indice puntato verso l’alto…Sembra un gesto di routine da parte dell'”educatore”, niente piu’ che raddrizzare un bullone allentato…