di Ennio Abate
1.
costruiranno muro – per fermare i migranti
tra Ungheria e Serbia – sempre loro i migranti
spendono miliardi di euro – per fermare i migranti
i regolari sì, gli irregolari no – decide chi fa i muri
e fa i migranti – e rafforza i controlli alle frontiere –
500 milioni di europei sarebbero gli assediati –
centomila migranti e richiedenti asilo gli assalitori? –
che arrivano dal mare, arrivano dal mare – arrivano
sulle coste – quando non muoiono sembrano
come noi – bambini stravolti e genitori disperati –
come fummo in passato noi? – ma noi chi
fummo? – non più compassionevoli siamo ora –
una volta lo fummo – ma in passato –
realisti adesso siamo – più vecchi di loro –
liberté, égalité, fraternité? – una volta –
quando eravamo giovani e pericolosi
come loro – ora tocca difenderci –
per morire forti , ricchi e potenti
2.
lo Stato dà 35 euro al giorno ai neri –
in nome della solidarietà con gli ultimi
ne importiamo i modelli di segregazione –
tutte le bambine di una classe in Svezia
a una visita medica obbligatoria risultarono
infibulate – ritornatevene nei vostri
paradisi segregati – dove non permettete
alle donne di guidare o uscire di casa senza il tabarro
– balle o non balle, li ho visti con i miei occhi
nel mio paese in montagna – Lizzola – Val Seriana
ridente un dì – 130 abitanti, zero giovani
con lavoro oggi – sono stati ospitati cento
immigrati: hanno lo smartphone e i bancomat –
pure i soldi per comprare sigarette e le scarpe
firmate – se le piacciono tanto, se li porti a casa sua.
io le sputo in faccia il mio lessico d’odio:
bivacco – assedio – zingari – nomadi –
extracomunitari – clandestini – degrado –
esodo biblico – ripulire – un po’ di decoro –
antirazzismo facile – noi filistei dovremmo
pulire dove loro defecano e curargli la scabbia?
le alternative ci sono – due e solo due:
sparargli, affondarli, respingerli con violenza
e rigore doganiere – sono merci non autorizzate –
l’altra soluzione è la guerra: una politica estera
aggressiva – cerchiamo il casus belli – premiamo
sugli alleati occidentali – willing coalition subito –
diamo ordine al disordine africano e mediorientale –
guerra – guerra – cali pure il sipario su nostro benessere-
e no ai mendicanti di spazio vitale – guerra
per risanare il mondo che preme in farraginoso subbuglio
– sforzo nazionale, tasse, spese militari impegno incivile
subito – rinunciare agli equilibrismi – guerra
3.
profughi sì – migranti economici no –
ma una volta rimpatriati un tunisino e un’eritrea
rischiano il carcere in virtù delle legislazioni
in vigore in entrambi i paesi – anche nella Tunisia
senza Ben Ali – cliché – stereotipi – abbasso! – protestano
sugli scogli dei Balzi Rossi a Ventimiglia – poveracci
volti tirati per notti insonni – tensione – sciopero della fame –
– tuttavia non fanno effetto – non toccano – cuori in giro
non ce ne sono – teneri o meno teneri – ma guardate, guardate
a Roma lunghe code – gente comune porta beni
di prima necessità ai profughi scacciati dalla Tiburtina
bravi- bravi – bella roba – non fa effetto, non tocca
di fronte a centinaia di migliaia di persone disperate
che chiedono aiuto chi più fa la scelta di essere umano?
in che anno accettammo di essere buonisti, accettammo
di vergognarci di essere umani troppo umani? – un bracciante
straniero viene pagato 2 euro e 50 all’ora – lo paga un buonista
ostaggi del nostro benessere – i migranti fanno paura –
espellere o integrare – immigrazioni senza precedenti –
cose che sfuggono al controllo – come la morte?
allarme, angoscia quanto più ci sentiamo soli –
Bauman, chi? – dice che gli estranei mettono paura –
spaventosamente imprevedibili nei comportamenti
– dai nostri lupi sappiamo cosa aspettarci.
loro – sconosciute belve straniere – potrebbero distruggere
le cose che ci piacciono- mettere a repentaglio culle e sogni –
i nostri modi di vita – nulla sappiamo dei loro corpi e turbolenze
da cuori di tenebre – capire? – dobbiamo sempre capire?-
hanno i loro modi di comportarsi – stiamo a indovinare
le loro intenzioni e cosa faranno domani? – chi ha tempo
per questo – avvolgiamoci nella nostra ignoranza – che calduccio!
non si sa cosa fare in una situazione che non controlliamo –
ubriachiamoci di paura – forza Salvini versa!
[…]
Nota
Questa è una poesia in costruzione. Rielabora notizie tratte da vari siti sul Web. La pubblico in questa forma provvisoria perché comunque potrebbe sollecitare riflessioni. [E.A]
Umano, sì. Come aiuto il figlio disoccupato, l’amico
in difficoltà, la persona che si sente sbagliata al mondo,
l’anziano che non ha forza, il bambino che non c’arriva.
Umano come umano, non come spada o fucile,
non come schermo, bandiera volta dove tira il vento,
lieto di poter scegliere tra questo e soltanto questo.
Libero di andarmene o fuggire, di trovare amore
altrove e di portarne, di scambiare intelligenza,
cultura e maniere utili, qualcosa da dare in cambio
per essere felici di noi, anche se non ho nulla,
solo la ricchezza di esistere, la sensibilità del cuore,
la forza delle mie braccia, l’esperienza d’essere nato
e vissuto fin qui, fino al confine di questo momento,
al muro che non posso abbattere, io che non so
volare ma penso, penso senza fermarmi a come fare
per sopravvivere in un pianeta stretto nel pugno,
nella morsa di un Dio inferocito, se non vede l’utile,
il numero tatuato nell’anima, il biondo passaporto,
l’elettore controllato, lo spettatore sbiiadito, il servo
che paga il proprio servizio, l’allineato per bene,
il ricco di domani, sempre di domani, oltre quel muro
che bello non è, e ti guarda torvo perché qui dovrai
arrivare, alla morte che ti spetta e che hai comprato
nascendo: umano che sei, soltanto umano!
Nota
scritta di getto, in prosieguo alla poesia di Ennio ma tratta da un’altra rete web: quella dove ci si iscrive gratuitamente, volendo; ed è meglio perché li si pensa, si parla e si agisce. La password è pubblica: megliounacarezzacheunastrettadimano, tutto di seguito.
Poi rileggo.
una vecchia poesia, di qualche anno fa, quando cominciava l’indifferenza ai ciurmatori
VERSO IL MALE
nel senso del latino versus: contro
il male che affascina e non solo
me. Le regole per condannare
e separare i richiedenti
giustizia amore e compassione
le crudeli regole per mantenere in vita
comunità assediate di madri e padri traditori:
se la tua vita vale la mia
nulla hai da guadagnare se mi uccidi
nulla guadagnerei se tu morissi
ma a salvarsi è chi viene prima.
Non pensarci, non ci pensare ci occupiamo
noi dei devianti. In un ventaglio
di trame dietro cui occhieggiare
file di deportati. Niente cambia
né merletti e trine né divise
né deportati. Senza tempo e luogo.
…”Noi” e “Gli altri”…Sino a poco più di una decina di anni fa: noi nelle case, nel lavoro, nei diritti, sempre relativamente ben “visibili” (o così ci pensavamo), loro gli “invisibili”, davanti ai supermercati, alle stazioni, nei dormitori…isolati o in gruppi erano gli invisibili. Si chiudevano entrambi gli occhi per ignorarli, in quanto niente affatto pericolosi, giusto come certi rifiuti poco inquinanti o le cartacce sui marciapiedi…Ma da allora gli “invisibili” sono diventati i “temibili”. Quanti passaggi si sono saltati? Quello da uomo a uomo, da donna a donna si è forse visto?…
Alla Stazione Centrale
lungamente stazionare.
Non noi- in tutti i modi poveri noi-
per la supposta smarrita identità
tormentone d’occidente,
ma intere raminghe comunità
artigliate da demoni incalzanti
a raggiungere un brandello
di qualcosa di niente,
un appiglio smembrato
di famiglie, di cippi lontani.
Loro respinti dai confini,
respinti dalla terra
respinti dal cielo
presenze indesiderate,
grumi umani impantanati
nel caldo afoso
nelle tempeste scroscianti
al centro di un mare senza sponde.
Teste piccole, grandi. ricce, velate
sbalottate dagli avversi marosi
in eterni vagabondaggi…
Quando ci accorgeremo
“Noi” e ” gli altri”
di essere tutti
sulla stessa zattera?