di Sonia Lambertini
*
Per sottrazione, mi ripeto.
Due passi in avanti
conto fino a tre
mi guardo alle spalle
e vedo che non sono
mai arrivata più in là del sei.
Il chiodo fisso di controllare le cose
con la matematica, un movimento:
meno anni, meno possibilità
meno tempo e luce
e poche parole
corte, le preferisco.
Il segno meno è una linea orizzontale
una lama sul collo,
un peso insopportabile.
*
Se cerchi il punto di non ritorno
del seme buono nel ventre scarno
feconda il tronco, chiama il suo nome
che l’apparenza diventa inganno.
E l’eco arriva dritto come pugno al petto
quando ti stringe e ti promette il volo
-mente
guarda l’ombra ormai terra e la radice
digiuna nell’attesa, divora i suoi figli.
*
Arrivano tutti insieme i pensieri, quelli neri.
La luce del giorno non è servita.
Ti guardano. Sembra che dicano – Vediamo che sai fare.
Li ho sempre guardati negli occhi i pensieri neri.
Loro non hanno paura, mai un accenno di pudore.
Mentre conto, li sgrano tra le dita.
Un rosario. La preghiera dei pensieri veri.
Ognuno di loro vuole farsi notare e dicono – Prendi me.
Sono seduta, è presto e non voglio prendere in mano la bacchetta.
Non voglio decidere il movimento.
Sonia Lambertini, Danzeranno gli insetti, Marco Saya Edizioni, Milano, 2016.
*Laurea in Scienze dell’Educazione. Numerose poesie sono apparse su antologie, riviste, blog e siti letterari on line. Ha pubblicato la raccolta poetica Danzeranno gli insetti per Marco Saya Edizioni (2016). Suoi testi poetici sono presenti nella rivista «La clessidra» No. 1, 2015 e nel «Journal of Italian Translation» No. 1, 2017.
Belle, pensiero poetante.
Grazie Cristiana.
…belle le poesie si’, amare e feroci: “Sono seduta, è presto non voglio prendere in mano la bacchetta”, i “pensieri neri” ” i pensieri veri” : chi fa ballare chi? Sulle delusioni mortifere?
Grazie Annamaria, si tenta di affondare la lama.
L’intimismo rivalutato dal linguaggio :una sorta di autoascultazione dove l’espressività non risparmia se stessa e punta ad una “verità”nuda e cruda , certamente condivisibile .
Grazie a Sonia e ad Ennio .
leopoldo –
Un saluto Leopoldo, grazie.
« Per sottrazione, mi ripeto.»
E penso che Sonia Lambertini abbia applicato la sua poetica (ed etica) anche in questa apparizione su Poliscritture, da me sollecitata, inviando solo tre poesie della sua raccolta. Davvero un’eccezione tra le donne d’oggi, le poetesse (o poete) d’oggi, di lei ben più prorompenti. Io, che la seguo da tempo anche su Facebook e interloquendo rare volte e brevemente, ho imparato ad apprezzare le scelte culturali raffinate, selettive e a volta conturbanti che propone. Nascono – questo è certo – da una esperienza profonda del dolore, della morte o, come mi ha scritto una volta, della «imperfezione dell’uomo». Tutta da rispettare. C’è, dunque, una estrema pulizia anche nei suoi versi netti e raccolti in sé, mai gridati. Siamo al di fuori della chiacchiera. Con lei si respira.
Grazie di cuore Ennio.