di Valentina Casadei
1.
Abbiamo visto arrivare la notte
con lo scoppio di tutti i tuoi ordigni
che frantumavano il rantolo dei ricordi
e seguivano le mappe dello splendore
Abbiamo visto arrivare la notte
nella disperazione dell’abbandono
in quell’eremo dove dimora
la mia pietà verso la tua dottrina
Abbiamo visto arrivare la notte
ad occhi aperti, nel buio
nella beatitudine dei tuoi respiri
pieni di senso e di colore chiaro
2.
Te ne vai
con la coda
che spazza via
le tue tracce
per terra
3.
Ti dedichi,
con cura,
al peso delle piume
Detieni i diritti dei cieli
linea diretta alle stelle,
che unisci
come puntini senzadio,
sparsi a manciate goffe
da mani di contadini
che trovano casa ai semi.
4.
Il mattino per le stelle
la fame per le fauci
il passo dell’inerzia
sei pioggia su giacca
sei quella parola che non dico
misconosci le regole del vuoto
e l’eternità ti aspetta fra i respiri
5.
Immaginai la vita
Come donna
Le diedi un corpo piccino
Di fata
Un naso grande
Di strega
E due grandi occhi
Una domanda
6.
Sono un disastro sbiadito
Un errore dall’alto
Un dito puntato
Sono un enorme rimpianto
Sono un fiume nel mare
il fluttuare dell’onda
l’annegare del sordo
Sono un navigante lunare
Valentina Casadei
A venticinque anni, sono un'aspirante sceneggiatrice, regista e scrittrice italiana. Abito a Parigi da tre anni e mezzo. Mi sono laureata in storia dell’arte a Bologna e ho finalizzato un master anglofono in regia e sceneggiatura a Parigi. Gli ultimi due anni, ho girato due cortometraggi Tutto su Emilia (2016) e I Nostri Giorni Benedetti (2017), che sono stati selezionati e premiati in molti film festival internazionali. Nel mese di novembre 2018, la casa editrice Bertoni Editore ha pubblicato la mia prima raccolta di poesie, Tormento Fragile.
…molto delicate queste poesie di Valentina Casadei, ma anche tormentate, dove sembra che l’autrice si affidi all’immaginazione, ancorandola alle realtà immutate, come le stelle, il fiume, l’onda il mare…e il tempo dei contadini “…che trovano casa ai semi…” per sfuggire all’angoscia esistenziale e per ricostruire un universo buono …L’ultima poesia, in particolare, fa emergere l’inquietudine, che è un tratto anche molto giovanile, dell’autrice: ” Sono un disastro sbiadito/ Un errore dall’alto/ Un dito puntato/ Sono un enorme rimpianto….”. Penso che in questi versi siano presenti sia il senso di fragilità personale, sia quello correlato all’intero pianeta…La manifestazione mondiale di ieri promossa dai giovani-giovanissimi per la salvezza della Terra la dice lunga