La scerta finale 18 Marzo 2019ZIBALDONE POESIA E MOLTINPOESIAFrancesco Di StefanoEnnio Abate di Francesco Di Stefano Quann’ero un giovinotto sognatoreogni vorta che c’era n’elezzionecredevo de votà per più mijorecapasce de cambià la situazzione. Svanito poi coll’anni er primo ardore,nun privo de sconforto e delusioneché troppo era cambiato quer mijore,ar meno peggio ho dato l’adesione. Da vecchio, puro co la mente stracca,me pare un po’ più chiara la quistione:de certo nun c’è manco un mezza tacca e tutto quello che me se proponeè sceje fra monnezza o in mezzo a cacca.Pe nun sporcamme è mejo l’astenzione! Condividi:FacebookTwitterWhatsAppE-mailStampa
…sì, il solito grande Di Stefano, che con il suo stile lapidario e in lingua romanesca ci restituisce un antico brandello di amara saggezza su come vanno degenerando le cose di questi tempi Rispondi
Il solito grande Di Stefano!
…sì, il solito grande Di Stefano, che con il suo stile lapidario e in lingua romanesca ci restituisce un antico brandello di amara saggezza su come vanno degenerando le cose di questi tempi