
di Giuseppe Natale
Che la crisi della democrazia si debba risolvere strangolandola e che gli strangolatori – per litigiosità e insipienza – debbano essere proprio i partiti, rappresentanti del “popolo”, incapaci di governare prima e ora tutti (tranne – formalmente – FdI) genuflessi davanti a Draghi, una specie di podestà catapultato apparentemente dall’esterno, è cosa pericolosa e inaccettabile. Forse nulla contiamo più, ma testimoniare – ciascuno con le proprie convinzioni – il nostro dissenso mi pare il minimo. Pubblico perciò la denuncia a caldo di Giuseppe Natale, collaboratore di Poliscritture. Si tratta di una lettera che ha inviato a «il manifesto» (e al «Fatto quotidiano»). [E. A.]
Continua la lettura di Mattarella e il governo di “alto profilo”
di Paolo di Marco
complottismo?
I complotti, le congiure fanno parte della storia. Da Catilina e Cesare arrivando alla stagione delle stragi ne sappiamo qualcosa, è relativamente nuovo invece il complottismo. E’ diventato di moda da qualche decennio accusare di complottismo tutti coloro che contestano le versioni ufficiali di eventi traumatici: è successo in Italia con la stagione delle stragi, negli USA con Kennedy e 11 Settembre. Continua la lettura di Complotti: un grimaldello matematico
Lettera aperta a Ennio Abate
di Rita Simonitto
Le denunce circostanziate e non ideologiche, le analisi puntuali e problematiche, i tentativi di interrogarsi sulle strategie politiche messe in atto per la gestione di una pandemia da Covid, che appare a molti contraddittoria e a tratti insensata, sono numerose anche sul Web. (Solo alcuni esempi: qui, qui, qui, qui, qui). Questi scritti richiederebbero letture impegnative e gruppi di riflessione che oggi sono quasi inesistenti. Vengono perciò presto dimenticati o sono facilmente sovrastati dal rumore di fondo dei mass media. Questi forniscono esclusivamente valanghe di notizie emotive tese ora a rassicurare ora a impaurire. E sono queste purtroppo che i social riecheggiano o entrano nei discorsi quotidiani. Poliscritture ha pubblicato vari contributi sul tema della pandemia ma si fatica – è bene dirlo – a ragionare e a comprendere in profondità i mutamenti che stanno avvenendo a tutti i livelli esterni e interni alla vita organizzata delle popolazioni. La Lettera aperta di Rita Simonitto è un generoso tentativo di rilanciare una riflessione intermittente. Ricostruisce criticamente la cronaca degli ultimi mesi, denuncia le responsabilità politiche di governo e opposizione, testimonia vivacemente un disagio che è di molti e la volontà di non rassegnarsi. Ripropone anche, senza farla esplicitamente, la domanda più difficile: cosa si può fare di più e meglio? [E. A.] Continua la lettura di Su le mascherine. Ma giù la maschera dell’ipocrisia
di Marisa Salabelle
Quello che doveva capitare, quello che tutti aspettavano a gloria, finalmente è successo. Due ospiti di Vicofaro, la parrocchia del “prete che porta i migranti in piscina”, sono risultati positivi al Covid. Il sindaco di Pistoia, (Alessandro Tomasi, Fratelli d’Italia col cuore in Casapound) che da tempo segnalava la pericolosità del centro di accoglienza, “una bomba epidemiologica”, “un problema sanitario oltre che di ordine pubblico”, che proclamava la necessità di “sgombrare”, “svuotare” la chiesa e i suoi annessi, senza peraltro muovere un dito per trovare una sistemazione alternativa, ha finalmente avuto pane per i suoi denti. Due contagiati! Quando mai s’è vista una cosa del genere! Due appestati nella nostra città! E neri, per giunta! Gli ospiti di Vicofaro sono stati messi in quarantena preventiva, e su questo non ci sarebbe nulla da ridire, se non fosse per il contorno: la chiesa e le sue pertinenze dichiarate “zona rossa” e, da ieri sera, carabinieri, polizia, vigili urbani, transenne, nastro bianco e rosso da scena del crimine…
Continua la lettura di Ultime da Vicofaro, Pistoiadi Giuseppe Natale
Quasi in contemporanea mi sono pervenuti due contributi su una questione che è finita nel dimenticatoio ma non lo merita: quello di Giuseppe Natale d’impianto pacifista e quello di un libretto in PDF a cura di un gruppo di ricerca legato alla Calusca City di Milano che affronta la questione in termini “classici” di “guerra alla guerra”. Del secondo molto più corposo mi limito a pubblicare in Appendice la Segnalazione che ho fatto su Poliscritture FB. Spero in una ripresa della discussione . [E. A.]
di Donato Salzarulo
«Pertanto, a uno principe è necessario sapere bene usare la bestia e l’uomo.» (N. Machiavelli, Il principe, cap. XVIII)
1.-Sono tornato in questa città il 13 settembre. Sono tornato per votare il 20 o il 21. Dovevo far sentire forte il mio NO alla “riforma costituzionale” stracolma di antipolitica e dovevo votare per il candidato Sindaco e il rinnovo del Consiglio Comunale.
Continua la lettura di Notizie dalla cittá: le elezioni comunali a Colognodi Ennio Abate
Con Gianfranco Fiameni ebbi alcuni incontri e scambi attorno al 2002 e negli anni seguenti fino al convegno del 2006 a Cremona su Danilo Montaldi a cui partecipai (qui). Poi ci perdemmo di vista. Pochi giorni fa pensavo a lui, alla sua amicizia con Danilo; e, controllando sul Web, ho saputo che è morto nel 2016. Lo voglio ricordare nella cerchia di Poliscritture con una sua testimonianza sul gruppo cremonese di Unità Proletaria e due appunti del mio diario del 2002. E’ un modo minimo per rendergli omaggio in un tempo così ingrato verso quanti a ragione poterono chiamarsi compagni fino agli anni Settanta del Novecento. Faccio presente che ho ripreso dal Web (qui) la testimonianza di Fiameni. E’ in una edizione un po’ approssimativa (mancano le indicazioni della data e del luogo dell’intervento e non sono venuto a capo di alcuni nomi citati) e me ne scuso. [E. A.]
Continua la lettura di Ricordando Gianfranco Fiamenia cura di Jorida Dervishi e Ennio Abate
COMMENTO DI E.A. O donna donna, donna albanese se vuoi ringraziare, ringrazia te. O donna donna, donna albanese non ringraziar tutti, ma solo te. (Sul ritmo di "Donna lombarda")
di Giuseppe Natale
5 Giugno: Giornata mondiale dell’Ambiente. I nuovi movimenti ecologisti tornano in piazza a ricordarci che abbiamo pochi anni a disposizione per curare la nostra casa comune , la Terra, e salvare il genere umano dall’estinzione.
E’ drammatico il monito a chi ha responsabilità di governo, a tutti i livelli (locale, nazionale, continentale e mondiale): invertire la rotta che ci porta verso il baratro e smetterla di versare lacrime di coccodrillo; intervenire con politiche concrete di riconversione ecologica dell’economia, di giustizia sociale e ambientale. A partire dai territori, in primis da quelli urbani e dalle grandi città. Nel nostro caso da Milano e dalla Lombardia.
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