Archivi categoria: BOTTEGA DI COSE SLAVE

Presagi del Terrore

Maksimilian Aleksandrovič Vološin

di Antonio Sagredo

“Nel 1917 la Cvetaeva aveva preso sul serio la profezia di Vološin sulle conseguenze della rivoluzione russa negli anni a venire: il terrore, la guerra civile, le esecuzioni, la Vandea, uomini trasformati in bestie, e sangue, sangue, sangue”, in  E. Feinstein Anna di tutte le Russie-La vita di Anna Achmatova, ed. La Tartaruga, 2006, p. 101. La  Cvetaeva  non si sbagliava affatto! Continua la lettura di Presagi del Terrore

Il Poeta e il Potere

Petr Ivanovich Lvov (1882-1944), «Mandel’štam dormiente» (anni Dieci, disegno)

 

di Antonio Sagredo

Col mondo dei potenti io fui solo infantilmente legato,
avevo paura delle ostriche e guardavo in cagnesco i soldati della guardia
e nemmeno con un briciolo dell’anima io gli sono attaccato,
per quanto io non mi sia tormentato dietro ad estranee parvenze. Continua la lettura di Il Poeta e il Potere

Mandel’štam e Pietroburgo

Anna Ostroumova-Lebedeva, “Pietroburgo. Canale Krjukov”. 1910

 

di Antonio Sagredo

   Angelo Maria Ripellino iniziò il corso monografico (1974-75)  su Osip Mandel’štam con la poesia Leningrad (1930), affidando a questi versi un simbolo universale: non solo il destino personale del Poeta e della Poesia stessa, ma la testimonianza di un’epoca sordida, un’epoca di lupi, di sciacalli, di menzogne, di delazioni, di tradimenti… tutto ciò che di terribile dentro vi ribolliva, che le generazioni future avrebbero ereditato fino ai nostri giorni… per ritrasmetterle. Continua la lettura di Mandel’štam e Pietroburgo

Bottega di cose slave di Antonio Sagredo

NUOVA RUBRICA DI POLISCRITTURE 3
cose slave

Lo scopo di questa bottega è di presentare ai lettori, amatori e curiosi, sul bancone o esposti sulle mensole, prodotti “slavistici”, spero di prima qualità; certo è che l’assaggio della merce è garantito a tutti i palati e  l’assaggio può essere dolce o amaro o dolce-amaro secondo i componenti costitutivi di ciò che viene offerto.
Vi saranno molti prodotti assolutamente indigeribili e altri tutto il contrario, o infine sconosciuti come certi continenti mai calpestati.
Può essere presentata una merce in apparenza del tutto avariata, ma è raccomandato dapprima l’assaggio per dare un giudizio.
Per molti sarà la prima volta, e in alcuni casi l’ultima poi che la scalata è difficoltosa se non si hanno gli strumenti adatti, cominciando dal cerebro che ognuno di noi possiede per finire agli scarponi e ai ramponi inutilizzabili; e ne dovranno trarre le conseguenze accorgendosi che l ‘informazione che essi credevano  completa è invece insufficiente, se non addirittura inutile e dannosa.
Alcuni andranno avanti con la gioia e l’aspettazione di scoprire continenti, altri torneranno indietro impauriti e conosceranno i propri limiti.
E non basta una conoscenza che a volte si limita ai soli nomi (Ah sì, Quevedo, lo conosco – ma non è vero affatto!). Bisogna conoscere la storia e la ricerca scientifica relativa sui poeti qui presentati, la loro geografia (socio-culturale) e, dunque, il territorio entro cui ciascuno ha vissuto e operato.