Archivi categoria: DISCUSSIONI

Potere, consenso e democrazia (l’inafferrabilità?)

di Federico Bock

Le note che seguono sono l’estratto di un più ampio studio, da me come cittadino recentemente condotto, e che ho fatto pervenire ad Ennio, il quale s’è detto disposto a recepirlo su Poliscritture, in formato, appunto, ridotto.

Eccole.

Non è malata la società, o perlomeno non più di tanto o più di sempre. Continua la lettura di Potere, consenso e democrazia (l’inafferrabilità?)

Risibile apologia del «tema letterario»

di Marco Gaetani

  1. Andrea Gavosto su «La Stampa» del 17 Gennaio scorso commenta la notizia che tra «le nuove linee guida per la prova di italiano nell’esame di terza media» presentate dal Ministero dell’istruzione vi è la proposta di sostituire «il tema letterario» «con tre tipi di prova» alternativi: «una sintesi ragionata degli elementi essenziali di un testo; una narrazione costruita a partire da elementi forniti dal docente […]; l’argomentazione di una o più tesi, magari fra loro contrapposte».[1] Gavosto è il Direttore della Fondazione Agnelli. Il suo curriculum, reperibile in Rete, dice molte cose sul modo in cui uno come lui può pensare all’istruzione, alla scuola. E del resto già il fatto di considerare il «tema letterario» come «da sempre principale cimento per tutti gli studenti» e «uno degli ultimi tabù della nostra scuola» permette di comprendere quanto Gavosto sia realmente esperto di scuola italiana, perlomeno di ciò che oggi ne è rimasto.

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Note sulla rima

 

di Giorgio Mannacio

I.

La rima è una entità alquanto misteriosa. La definizione che se ne dà nei testi scolastici (identità di suono delle sillabe finali dalle vocali accentate in poi di due o più parole) ha il pregio di metterne in risalto alcune caratteristiche sulle quali fondare qualche utile considerazione. Continua la lettura di Note sulla rima

Barcellona e dintorni

Tabea Nineo, Forse Catalogna, ottobre 2017 – olio

 

di Giorgio Mannacio

1.
Esaminare e valutare la “ secessione catalana “ esclusivamente nel suo profilo giuridico -formale ( costituzionale ) è semplice ma comporta la rinuncia a prendere in considerazione aspetti e problemi di più ampia portata.
L’ “accusa“ di secessionismo lanciata dal Governo spagnolo è – sotto l’aspetto costituzionale – certamente corretta. Un gruppo di Catalani ha manifestato la volontà di staccarsi dallo Stato cui – per patto fondativo – appartengono e di costituirsi in Stato autonomo. La violazione di tale patto è evidente. Ma esso – visto nelle sue origini storiche – è un “ fatto “ che determina una situazione politica ( la costituzione di una polis ) e fatto originario la decisione ( politica ) di disintegrarlo quanto meno in parte. Continua la lettura di Barcellona e dintorni

Divagazioni dialettiche sullo jus soli

dal film “Heimat”

di Giorgio Mannacio

1.
Uno degli argomenti del giorno – che a volte offusca problemi ben più gravi – è quello dello jus soli inteso come attribuzione della cittadinanza italiana ai nati sul territorio nazionale da cittadini stranieri. Si registrano in proposito due opinioni ( semplifico ): una si manifesta in una opposizione radicale alla concessione oggetto dello jus soli; l’altra – con sfumature diverse e, penso, diversificando le condizioni di attribuzione – afferma la necessità della concessione. Continua la lettura di Divagazioni dialettiche sullo jus soli

Endlose Endlösung

SHAME ON US – KASSEL

di Ezio Partesana

Su POLISCRITTURE FB ho segnalato l’articolo contro «lo stalino-nazista Minniti » di Franco Berardi Bifo (qui) con questa breve nota introduttiva: «Le analogie storiche vanno sempre manovrate con le pinze e l’indignazione impotente di Bifo (“C’è modo di fermare questo orrore? Non lo so. “) non mi piace, ma la sua denuncia si basa su dati reali allarmanti e va meditata. Pubblico ora  la puntuale e severa critica di Ezio Partesana al medesimo articolo.  [E. A.]

            Nessuna migrazione nella storia umana è avvenuta in modo pacifico, per quanto ne sappiamo neanche quella dagli alberi alla terra ferma. Sperare che quelle odierne possano essere affrontate con razionalità anziché con la forza significa fare della Ragione un feticcio, un mito al quale affidarsi in attesa e mancanza di altro. Continua la lettura di Endlose Endlösung

Migrazioni. Punti di vista in contrasto

“The Making of Domain Field: Antony Gormley at Baltic” (2003)

Pubblico da POLISCRITTURE FB questo scambio di opinioni tra me e Roberto Buffagni che su è svolto nell’ultima settimana sullo spunto della mia segnalazione di un articolo di Marco Rovelli, Gli specialisti del disumano” e ha fatto emergere anche i nostri diversi e contrapposti retroterra politici e culturali.  Lo faccio perché il problema è davvero complesso,  rischia di diventare ancora più tragico di come oggi si presenta e richiede  l’attenzione e l’intelligenza di tutti per approfondirlo. E anche uno sforzo  – almeno qui su POLISCRITTURE – per uscire dai veleni delle propagande contrapposte dei “buonisti e dei “cattivisti”. [E. A.]
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Trump e i Trumpini italiani

di Donato Salzarulo

I. – Venerdi 24 febbraio 2017. Verso sera mia moglie mi fa vedere un video abbastanza sconfortante. Una donna spaventatissima, chiusa nel container dei rifiuti di un supermercato – visto dall’alto una specie di gabbia – , piange e urla verso due giovani (uno di questi ha la barba) che, soddisfatti per la situazione, si divertono a dileggiarla e ripetono: «Non si può entrare nell’angolo rotture della Lidl…». Non capisco bene ciò che sta succedendo, ma il sadismo allegro e feroce di questi giovani appare innegabile. Giuseppina è turbata, sconsolata. Continua la lettura di Trump e i Trumpini italiani

Tutto il resto non è letteratura

A proposito di poesia e canzone ‘d’autore’

di Marco Gaetani

Di cosa sia segno il Nobel per la letteratura a Bob Dylan si è molto discusso negli ultimi mesi. Segnalo alcuni degli interventi che ho seguito (quiqui e qui,  in  certi casi dicendo anche la mia opinione (qui). Questo di Marco Gaetani pone con vigore la questione di fondo (sartriana): cos’è la letteratura. [E. A.]

 

Non capita spesso che nel dibattito pubblico – oggi per la verità quasi interamente surrogato dal chiacchierio mediatico – divenga oggetto di confronto, o appunto anche soltanto di chiacchiera, la questione concernente che cosa sia, o debba essere, la letteratura. Domanda che Sartre, per esempio, non ebbe timore di porre apertamente, e che però un esponente prestigioso della critica e della teoria letteraria di orientamento strutturalista, neppure tra i più stolidi, osò una volta quasi dileggiare, in margine a uno dei suoi più influenti lavori; ma questione che – piaccia o meno – trova il modo di ri-presentarsi periodicamente: come tutte quelle che, con l’imperfezione o l’approssimazione di cui possono indubbiamente caricarsi, interrogano veramente, e suscitano l’esigenza non tanto di risposte definitive quanto, perlomeno, di un supplemento di riflessione, di un nuovo indugio, di un’ennesima inchiesta. Continua la lettura di Tutto il resto non è letteratura

Noi e loro. Nello specchio di Facebook verso la fine del 2016

*In evidenza*
Da “Poliscritturte FB” a “Poliscritture sito”

Questo post (come in futuro altri su temi importanti) rimarrà in primo piano per un certo numero di giorni in modo da permettere  riflessioni approfondite, segnalazioni repliche e controrepliche meditate e non solo contingenti o frettolose. Le pubblicazioni ordinarie degli altri post continueranno come al solito e i lettori le troveranno sotto quello *in evidenza*. 

di Ennio Abate

È un luogo comune dire che su Facebook prevale la chiacchiera più stupida e che una discussione approfondita è impossibile. Può darsi. Eppure a volte in questo specchio tecnologico si riflettono e si depositano – frettolosi e impulsivi, meditati e fermi –pensieri “veri” anche se concisi, immaginari che altrove teniamo sotto controllo, ideologie più o meno dichiarate. Una scoppiettante discussione è avvenuta in questi ultimi giorni su “Poliscritture FB” attorno al post di Alessandro Dal Lago fieramente ostile alle posizioni di Grillo e del M5S sull’emigrazione. Esso ha calamitato inquietudini, malumori, ostilità. Anche di amici. E, dopo alcune repliche, alcuni di loro hanno poi preferito ritirarsi dalla discussione o tacere. Eppure la questione affiorata (cosa fare di fronte all’emigrazione?) è davvero una cartina di tornasole, un problema con cui misurarsi fino in fondo (politicamente e poeticamente). Non è la prima volta che qui su Poliscritture ci giriamo intorno (o – a me pare- l’aggiriamo). Perché è questione drammaticamente urgente e specifica, che però svela presto – ardui da capire e ancora più da affrontare – risvolti geopolitici (l’uso strumentale che tendono a fare dei migranti le grandi potenze; l’ambiguità dell’UE o del governo italiano) e storico-culturali (ci sono altre vie oltre a quelle oggi praticate che si rifanno all’universalismo solidaristico cattolico e/o illuministico oppure al nazionalismo più o meno identitario e differenzialista che si batte per il “prima noi italiani”?). È possibile dire su tale questione: “Noi di Poliscritture pensiamo questo e questo”? È possibile dire: “ Non condivido quanto scrive Dal Lago per questi motivi; e invece condivido le posizioni di Grillo e del M5S o di altri per questi motivi”? A me pare di sì. E perciò, sperando in ulteriori approfondimenti, ripropongo qui tutti gli interventi. [E. A.] Continua la lettura di Noi e loro. Nello specchio di Facebook verso la fine del 2016