come i fenomeni sociali complessi seguano leggi semplici ma vadano capiti nella loro multidimensionalità
di Paolo Di Marco Continua la lettura di coalescenza: no-vax
come i fenomeni sociali complessi seguano leggi semplici ma vadano capiti nella loro multidimensionalità
di Paolo Di Marco Continua la lettura di coalescenza: no-vax
l’ultimo presocratico
di Paolo Di Marco
un sommesso avviso: Rovelli è molto più chiaro e poetico di me, questo vuole essere solo un invito a leggere il libro Continua la lettura di “Helgoland” di Carlo Rovelli
di Paolo Di Marco.
Questo articolo va collegato al precedente pubblicato l’11 novembre 2020 (qui) e fa parte di un più ampio studio dell’autore di cui si è riferito qui. [E. A.]
Per uscire dalla situazione attuale dobbiamo prima liberarci dai paradigmi sbagliati che ancora ci guidano, altrimenti ci troviamo come gli inglesi a combattere il virus con fucili e filo spinato. (v. appendice 1). Continua la lettura di Covid, appendice 2: homo sapiens anglicus, homo sapiens sapiens
di Paolo Di Marco
6- neutralità?1
La scienza non credo sia mai stata neutrale; già i sacerdoti sumeri che il lavoro coatto dei contadini rendeva liberi di guardare e calcolare il moto degli astri dovevano rispondere alle domande pratiche su stagioni e semine, su fertilità e divinità; e se le idee di Galileo trovavano varco era anche perchè commercio, industria, finanza si trovavano a disagio nel rigido sistema di credenze e costruzioni metafisiche di troppe discipline. Quindi la libera e continua ricerca della conoscenza (non più σοφια ma φιλοσοφια) delineata da Parmenide si trovava già dagli inizi costretta tra queste due pareti, ideologia da un lato e praticità dall’altro.
Continua la lettura di Neutralità della scienza?di Paolo di Marco
Introduzione
Decenni di successi tali da poter cambiare completamente il nostro rapporto col mondo e l’immagine che ne abbiamo: la scienza oggi sta su di un piedestallo molto alto ( anche se non sempre riconosciuto e ancor più raramente apprezzato).
Ma non è la stessa scienza delle origini. Tutto il dibattito che la Filosofia della Scienza ha sviluppato (con Popper e Feyerabend come estremi) rimane sfuocato rispetto all’effettivo divenire del suo soggetto, un percorso già intuito da un geniale Poincarè e poi maturato nel secondo dopoguerra.
E troppo poco se ne parla. Quindi cominciamo qui un discorso di approfondimento sul come effettivamente funziona oggi la scienza: non sul suo ‘esterno’, sui rapporti tra scienza e potere, ma direttamente sul suo ‘interno’, sul metodo scientifico oggi.
Continua la lettura di Dalla statistica alla simulazionedi Paolo Di Marco
Con questo articolo inizia una nuova rubrica (dall’omonimo titolo) in cui Paolo Di Marco (qui nel n. 11 di Poliscritture del marzo 2015 la sua Intervista a Carlo Rovelli) ci condurrà nei meandri – complessi, affascinanti e ambivalenti – della ricerca scientifica. [E. A.]
Decenni di successi tali da poter cambiare completamente il nostro rapporto col mondo e l’immagine che ne abbiamo: la scienza oggi sta su di un piedestallo molto alto ( anche se non sempre riconosciuto e ancor più raramente apprezzato). Ma non è la stessa scienza delle origini. Tutto il dibattito che la Filosofia della Scienza ha sviluppato (con Popper e Feyerabend come estremi) rimane sfuocato rispetto all’effettivo divenire del suo soggetto, un percorso già intuito da un geniale Poincarè e poi maturato nel secondo dopoguerra. E troppo poco se ne parla. Quindi cominciamo qui un discorso di approfondimento sul come effettivamente funziona oggi la scienza: non sul suo ‘esterno’, sui rapporti tra scienza e potere, ma direttamente sul suo interno’, sul metodo scientifico oggi.
1- pregi
L’elemento centrale della fiducia riposta nel metodo scientifico sta nel processo di controllo dei risultati: ogni risultato deve essere pubblicato in una certa forma, che comprende tutti i dati ottenuti, le fonti e i metodi utilizzati; ma prima della pubblicazione ufficiale deve essere analizzato da altri ricercatori esperti che controllano il percorso e i dati; e prima ancora, particolarmente nel caso di Fisica e Matematica, passa in genere attraverso un altro confronto (su un archivio pubblico come Arxiv) dove arrivano le opinioni di altri esperti ed interessati.
Continua la lettura di Il guaio col metodo scientificodi Italo Lo Vecchio
[Ultimamente Italo è stufo d’ogni cosa, senza più voglia di fare. Lui addebita tutto questo alla nemesi del suo cognome, giustificando così il suo comportamento. Conoscendolo un po’, io ritengo invece che la sua stanchezza, che lo sta portando a prendere in considerazione la possibilità di smettere di scrivere, più che fisica sia conseguenza dell’aver riconosciuto la sconfitta subita nella battaglia delle idee, come si diceva una volta, in cui s’era cacciato con piglio da fustigatore. Sconfitta che in lui ha maturato la convinzione della totale inutilità di seguitare a riflettere criticamente sulla politica e la cultura italiana. E’ la cecità della gente, lui direbbe “il popolo”, ad alimentare il suo pessimismo; è la sordità degli intellettuali che per mandato dovrebbero aprire gli occhi alle persone, ad avvilirlo.
E questi appunti che gli ho sottratto, incompiuti più che frammentari, mi sembrano riflettere l’attuale suo stato d’animo. R.B. ]
di Italo Lo Vecchio
Cinguettio della sera
Vladimiro Giacché @Comunardo
C’è qualcuno a Bruxelles in grado di spiegare agli USA che non è una buona idea scatenare la WWIII per difendere terroristi e tagliagole ?
Cinguettio del mattino
blu mirtillo @blumirtillo
Chiedere ai popoli di pagare per non nuocere ai responsabili della loro stessa miseria. E la cosa grottesca è che molti acconsentono.
L’autobus rombava sordo e minaccioso, ma la sua silohuette ammaccata non incuteva paura a nessuno. Emetteva ansimi e singulti a raffica attaccando i tornanti stretti e infidi della montagna a strapiombo sulla valle, corredati da strepiti di ferraglia e una fetenzia di fumo nero che scorreggiava dal tubo di scappamento. Continua la lettura di I quaderni di Italo VII
Oggi ho fatto un sondaggio ai pesci del mio acquario. Ho domandato loro dove pensassero di trovarsi. I pesci più giovani, quelli nati in cattività, mi hanno risposto che stanno nuotando nel rio delle Amazzoni. I pesci più vecchi, invece, quelli che hanno avuto esperienza del prima, mi hanno detto che lì si sentono un po’ stretti, e che c’è qualcosa che non va. Continua la lettura di I quaderni di Italo VI